Chi l’ha detto che sono solo le grandi società straniere a far parlare di loro? E’ proprio una piccola azienda italiana, infatti, a destare interesse grazie al suo approdo in borsa e in particolare sul listino dedicato alle piccole e medie imprese. La società in questione è l’emiliana Centro Servizi Metalli spa (Csm) mentre il listino su cui ha scelto di quotarsi è il Mac (Mercato alternativo del capitale). Si tratta del primo listing in Italia post-Lehman. La Centro Servizi Metalli è un’azienda del gruppo Predieri nata nel 1988 che si occupa del taglio plasma e meccanico dell’acciaio inossidabile su specifica richiesta del cliente.
Caos Alitalia: nel pomeriggio l’incontro Cai-sindacati
Lo sciopero che nella giornata di lunedì ha paralizzato l’aeroporto di Fiumicino sembra ormai concluso: gli addetti ai servizi di pista di Alitalia Airport – circa un centinaio – che hanno incrociato le braccia ieri, oggi sono tornati al lavoro più per volere dei sindacati che non perché spaventati dalla prospettiva di precettazione minacciata dai ministri Sacconi (Infrastrutture) e Maroni (Interno).
Eppure c’è da credere che le ricadute dell’agitazione si faranno sentire ancora a lungo, e non solo nell’alveo di Alitalia-CAI (la Compagnia Aerea Italiana che sta nascendo dal fallimento della vecchia compagnia di bandiera). A pagare per primi, come è – purtroppo – ovvio, sono stati infatti i passeggeri, rimasti a terra per ore proprio mentre assaporavano il fascino della partenza verso le mete delle ferie natalizie; i loro “Basta”, le risse sfiorate (e scongiurate dal presidio della Polizia), l’intervento della Protezione Civile a distribuire viveri e coperte, sono anche i segni più evidenti della brutta figura di chi tanto si è speso per carcare di risolvere la questione-Alitalia.
Fiat pronta ad una profonda ristrutturazione per reagire a questa durissima crisi
Spinta dalla crisi Fiat, come il resto dell’industria dell’automobile, sarà costretta ad una ristrutturazione radicale che ne cambierà i connotati. Per tornare a generare valore dovrà ridurre i costi e spingere a fondo sull’innovazione. L’auto del futuro dovrà costare meno ed avere sempre maggiore efficienza sia dal punto di vista dei consumi che da quelli della resa su strada. Questo comporterà perciò un profondo e radicale cambiamento in quello che è stata l’organizzazione dell’industria dell’auto fino ad ora. Questo almeno è quanto pensano il suo amministratore delegato Marchionne e gran parte degli esperti del settore. La situazione disastrosa in cui versano Gm e Chrysler in America, ha dimostrato come la politica dei grandi suv onnivori di energia portata avanti dai colossi di Detroit per anni e le loro grandiosi politiche di sviluppo di macchine sempre più potenti ed ingombranti è fallita miseramente.
Thacher Proffitt vede ridurre drasticamente il suo staff, dopo la partenza di ben 100 legali
Thacher Proffitt & Wood, la società legale statunitense specializzata nella finanza strutturata e che può vantare 160 anni di attività, è diventata la quarta compagnia di questo settore negli Stati Uniti che si dissolve in quest’anno, dopo che più di metà dei suoi avvocati sono passati ad una società concorrente: la difficile situazione economica è dovuta in particolare alla crisi dei mutui subprime. La compagnia, la quale ha sede a New York, provvederà a ridurre drasticamente le proprie operazioni dopo il 31 dicembre, a seguito del passaggio di un centinaio di legali alla società concorrente Sonnenschein, Nath & Rosenthal, che ha sede a Chicago. Il comitato di pianificazione della Thacher Proffitt aveva tentato, con scarso successo, di negoziare una fusione con una imprecisata società legale già sei mesi fa.
Come ha fatto sapere in una dichiarazione la stessa compagnia statunitense:
Nonostante siano state percorse tutte le strade per una fusione, nell’attuale situazione economica sembra evidente come non sia più attuabile tale soluzione da parte del comitato. Alla luce delle riduzioni di profitto che si prospettano, la Thacher Proffitt non avrebbe infatti le risorse finanziarie necessarie per continuare le operazioni.
I 100 legali che hanno lasciato la Thacher Proffitt, tra cui vi sono anche 40 soci, cominceranno la loro nuova attività per Sonnenschein già a partire dal prossimo 1° gennaio: il loro arrivo consentirà alla società di accrescere il proprio organico fino a circa 800 avvocati.
Analisi Tecnica: L’S&P-MIB di medio periodo
Uno sguardo di medio periodo all’indice di bandiera mostra una situazione quanto più incerta che mai. L’ottava passata ha disegnato sul grafico weekly una candela inside, la prima di una lunga serie ad avere un range piuttosto ristretto. Quanto più la compressione dei prezzi sarà duratura, quanto più violento sarà il movimento che ne scaturirà: quindi se anche questa ottava non presenterà forti escursioni bisognerà definire il trading-range per considerare le rotture che avverranno. Per quanto riguarda gli swing sempre sul grafico weekly, attualmente è confermato il massimo relativo decrescente a 23300, che diventa allo stato attuale un punto di ingresso per operazioni di medio periodo rialziste nel qual caso venga superato. Da notare la probabile formazione di un nuovo punto d’ingresso definito da uno swing di massimo ancora incompleto posto a 20020: se nella settimana attuale (o nelle prossime) scenderemo al di sotto dei 18600 anche questo livello diventerà utile per ingressi long con un rischio contenuto.
S&P Mib i migliori e i peggiori di giornata: 22-12-2008
S&P Mib i top 10 di giornata:
PRYSMIAN 10,4000 (+7,77%), MEDIASET 4,0725 (+2,39%), GEOX 4,2175 (+2,24%), LOTTOMATICA 17,8300 (+1,60%), SAIPEM 11,6300 (+1,31%), PARMALAT 1,1980 (+0,67%), MEDIOBANCA 7,3250 (+0,62%), TELECOM ITALIA 1,1500 (+0,17%), A2A 1,3050 (+0,15%), TERNA 2,2950 (+0,11%).
S&P Mib i flop 10 di giornata:
UNICREDIT 1,6750 (-5,90%), L’ESPRESSO 1,1820 (-5,82%), AUTOGRILL 5,4300 (-5,57%), FINMECCANICA 10,3700 (-4,86%), ATLANTIA 13,1100 (-4,79%), ITALCEMENTI 8,7600 (-4,47%), UBI BANCA 10,4700 (-4,47%), UNIPOL 1,1230 (-4,34%), LUXOTTICA GROUP 12,8200 (-3,97%), FASTWEB 20,6300 (-3,78%).
Invesco lancia un fondo azionario che punta sul settore immobilare dell’Area PAcifico
Un nuovo fondo azionario che punta sul comparto immobiliare in Paesi dell’Asia e dell’Australia. Si chiama Invesco Asia Pacific Real Estate Securities Fund e a novembre scorso è stato lanciato in Italia dall‘Invesco Asset Management. Il fondo ad alto rischio ha l’obiettivo di investire nel settore immobiliare in paesi come Australia, Singapore e Giappone, dove la rapida urbanizzazione e la forte crescita demografica a cui si assiste negli ultimi tempi determineranno la costruzione massiccia di complessi residenziali e commerciali.
Le città dell’Asia -spiega Giuliano D’Acunti dell’Invesco Italia– tendono sempre di più a diventare centri del commercio internazionale e della finanza mentre la rapida crescita della regione attira investimenti stranieri diretti nei settori delle comunicazioni e delle infrastrutture. Questo mercato emergente alimenterà la domanda immobiliare nel suo complesso offrendo importanti opportunità di crescita dei titoli immobiliari nell’area del Pacifico.
L’economia del Giappone continua a peggiorare secondo le stime della Banca centrale
L’economia del Giappone è in grande crisi e tutte le mosse fatte dal Governo e Banca centrale, che ha ulteriormente abbassato i tassi sembrano non aver raccolto i frutti sperati. La Banca del Giappone, infatti, ha ridotto le sue valutazioni per la produzione del paese, dicendo che essa sta diminuendo fortemente e che probabilmente continuerà a farlo. La Banca centrale ha anche dipinto un tetro quadro per le prospettive delle esportazioni, dicendo di aspettarsi che scendano drasticamente per via dell’ulteriore indebolimento delle economie internazionali e per il rafforzamento dello yen. La moneta giapponese infatti sta recuperando terreno, in queste ultime settimane, dopo aver toccato minimi contro il dollaro da 5 anni, e questo aspetto non fa che aumentare i problemi per le imprese esportatrici.
Warner rimuove la sua musica da YouTube dopo le fallite trattative sui diritti d’autore
Warner Music Group Corporation, società discografica statunitense che rappresenta una delle quattro principali etichette musicali del mercato mondiale, ha annunciato che provvederà a rimuovere tutti i suoi video e le sue canzoni dal sito YouTube di Google Inc., a seguito delle fallite rinegoziazioni di ieri relative ai diritti d’autore. Centinaia di migliaia di videoclip degli artisti musicali più importanti , come anche tutti i contenuti riguardanti la divisione pubblicitaria della Warner, verranno rimossi, come ha fatto sapere la società in un comunicato stampa. Secondo un accordo del settembre 2006, la compagnia musicale di New York incassa delle entrate dalle pubblicità e da altri pagamenti per le royalties.
Will Tanous, portavoce della Warner, ha così commentato la notizia:
Molto semplicemente, non possiamo accettare i termini che hanno portato alla rottura delle trattative e allo stesso tempo compensare artisti, autori, etichette e pubblicitari per il valore che essi forniscono.
C’è anche da dire che Warner Music fa anche molto affidamento sui suoi redditi derivanti dalla musica digitale per fronteggiare la concorrenza della pirateria online e il rallentamento della domanda di cd. La crescita delle vendite di musica digitale ha però subito un calo di 28 punti percentuali durante quest’anno: un dato preoccupante, se confrontato con le crescite registrate nel 2006 (+65%) e 2007 (+45%).
Analisi Tecnica settimanale S&P-MIB: settimana di setup
Dalle ultime giornate sembra che il mercato sia in attesa di qualcosa: il range di estensione infatti delle candele daily si è compresso nelle ultime
Lo scandalo Madoff poteva essere scoperto già nel 2001
Lo scandalo Madoff poteva essere evitata già nel 2001, se si fosse usata solo una briciola di accortezza in più. In quell’anno infatti la rivista finanziaria Barron’s parlò in suo lungo e dettagliato reportage di tutte le irregolarità che si potevano nascondere dietro gli incredibili rendimenti di oltre il 15% all’anno dei fondi del “guru” di Wall Street, in qualsiasi condizioni di mercato ci si trovasse. Il giornale riportò anche l’imposizione che l’ex bagnino di Long Island dettava ai suoi clienti
lei non deve raccontare a nessuno che sta investendo con me
Erin E. Arvedlund, il giornalista che realizzò quel servizio paragonò il fondo hedge di Madoff al crack Ltcm, destando stupore e fastidio nella comunità di Wall Street, che era rassicurata dal fatto che Madoff fosse stato presidente del Nasdaq.
Calendario festività 2008/2009
CALENDARIO FESTIVITÀ 2008/2009:
Venerdì 05 Dicembre After Hour mercato italiano chiuso;
Lunedì 08 Dicembre After Hour mercato italiano chiuso;
Lunedì 22 Dicembre After Hour mercato italiano chiuso;
Martedì 23 Dicembre After Hour mercato italiano chiuso;
Mercoledì 24 Dicembre Borsa Italia, IDEM, EUREX e XETRA chiusi;
mercato CHI-X chiusura anticipata ore 14:00;
mercato USA aperto regolarmente;
mercato CME cambi chiusura ore 19:15;
mercato CME indici chiusura ore 19:15;
mercato CME Crude Oil chiusura regolare;
Giovedì 25 Dicembre chiusi tutti i mercati;
UE e FMI pronti a finanziare un prestito a favore della Lettonia
La Lettonia riceverà un prestito di 7,5 miliardi di euro da un gruppo finanziario guidato dal Fondo Monetario Internazionale e dall’Unione Europea al fine di potenziare l’economia e il sistema finanziario dell’ex repubblica sovietica. Il pacchetto di assistenza finanziaria dovrebbe permettere di coprire un periodo di tempo che partirà dal 2011, secondo quanto riferito dalla Commissione Europea. Il FMI fornirà 1,7 miliardi di euro, altri 1,8 miliardi di euro saranno stanziati dai paesi del Nord Europa ed infine, i restanti 3,1 miliardi di euro verranno finanziati dall’Unione Europea: il bilancio sarà dunque coperto dall’European Bank fro Reconstruction and Development, la Banca Mondiale, Polonia, Estonia e Repubblica Ceca.
Sempre secondo le dichiarazioni della Commissione Europea:
L’assistenza finanziaria ed il programma politico sono stati progettati per rendere l’economia più resistente alle pressioni di liquidità e, allo stesso tempo, migliorare la competitività e il sostegno al medio termine.
Il parlamento lettone ha già provveduto a far passare misure volte a tagliare le spese e i salari del settore pubblico del 15% nel 2009, oltre a ridurre il deficit del budget di meno del 5% del prodotto interno lordo, come parte dell’accordo per assicurare il prestito. Il programma di austerità rappresenta circa il 7% del PIL della Lettonia. Oltre alla nazione baltica, anche paesi come l’Ungheria, la Bielorussia, l’Islanda e la Serbia, si sono rivolti al Fondo Monetario Internazionale per ricevere un adeguato supporto finanziario: l’economia di tali stati ha infatti subito una contrazione media del 4,6% nel terzo trimestre.
Iberia cancella quasi 40 voli al giorno in questa settimana, mentre si riparla di fusione con British
Mentre in Italia la trattativa fra Cai e i sindacati è sul punto di precipitare da un momento all’altro, con una parte dei sindacati che sembrano propensi ad adottare tutte le misure più estreme per contrastare il decollo, è proprio il caso di dire, della nuova compagnia aerea italiana, in Spagna Iberia è stata costretta ad annullare oltre 40 voli al giorno per i contrasti inerenti la firma del nuovo contratto collettivo per i dipendenti di volo e piloti. Giovedi scorso la compagnia ha comunicato che ha dovuto cancellare oltre 50 voli per lo sciopero proclamato dai piloti di una delle sigle sindacali che stanno trattando con la compagnia il rinnovo del contratto. La compagnia ha minacciato di denunciare questi piloti per pratiche scorrette e per aver inadempiuto alle regole dello sciopero, ma i sindacati hanno risposto che è tutto in regola e che se la compagnia non scenderà a patti, ci potrà essere un vero e proprio blocco dei cieli in Spagna.