Secondo gli esperti la Spagna sarebbe ad un passo dalla recessione

 La Spagna, il paese in Europa che forse maggiormente sta subendo il peso della crisi scatenata dai mutui subprime giusto un anno fa, potrebbe essere davvero ad un passo dalla recessione. Secondo Funcas, la fondazione delle casse di risparmio spagnolo, infatti, già in Novembre la Spagna potrebbe entrare ufficialmente in recessione, malgrado gli interventi di politica economica promossi dal governo iberico. Secondo le prime indiscrezioni trapelate su una ricerca che presto sarà pubblicata, la Spagna decrescerà addirittura dello 0,5% il prossimo anno su base annuale, entrando però come detto già in recessione alla fine del 2008, quando il Pil per la prima volta dal 1992 avrà un andamento di crescita negativa. Ma a pensarla cosi non è solo la fondazione Funcas ma molti altri istituti di ricerca che però preferiscono mantenere ancora un profilo basso, non azzardando previsioni in un momento talmente delicato.

Secondo Bill Gross rischiamo uno “tsunami finanziario”, intanto crollano i titoli delle banche

 Il deterioramento delle prospettive per l’economia europea, i deludenti dati sul mercato del lavoro americano e il calo delle scorte di petrolio negli Stati Uniti sono i principali fattori che hanno spinto al ribasso i mercati finanziari nell’ultima giornata di contrattazioni. Non vanno però ignorate nemmeno le pessimistiche previsioni di Bill Gross, gestore del più grande fondo obbligazionario del mondo. Gross ha infatti parlato di “tsunami finanziario” che si potrebbe verificare se il governo statunitense restasse fermo di fronte alla caduta dei prezzi di obbligazioni, immobili, azioni e materie prime.

“Il governo dovrebbe prendere il posto degli investitori privati i quali non hanno più denaro per comprare nuovi assets e sono stati danneggiati dalle perdite”

Ocse: Eurolandia ed Italia ad un passo dalla crescita zero

 Jorgen Elmeskov, capo economista dell’Ocse (Organisation for Economic Co-operation and Development) presenta il dato negativo del pil italiano registrato per l’anno 2008 passando dallo 0,5% allo 0,1%. In ribasso anche le aspettative euro (all’1,7% di giugno all’1,2% di oggi) , con una Germania in completa recessione ridotta dall’1,9% all’1,5%, la Francia per suo conto perde lo 0,8 % passando dall’1,8% all’1%. La controtendenza degli Stati Uniti fa registrare un segno positivo salendo da 1,2% a 1,8%. Le cause della recessione sono varie, sottolineano i tecnici dell’Ocse nel rapporto intermedio sulle prospettive economiche dei Paesi dell’organizzazione, dal completo segno negativo del settore immobiliare alla continua crescita delle materie prime. Viene messa in luce una debolezza delle attività nei prossimi mesi fino alla fine dell’anno, ed i dati confermano un’immagine particolarmente incerta. Nell’analisi tecnica l’inflazione cresce e di pari passo la crescita dei prezzi in Italia cresce arrivando al 4,1%, stimati al 4,8% in linea con il tasso di inflazione dell’Europa. Il caro petrolio ha segnato (sempre per il mese di luglio) +22,5% e il +19,3% a giugno, i prezzi alimentari +7,2% , +6,5% a giugno.

Il mercato delle biomasse cresce e continuerà a farlo nel prossimo futuro

 Il mercato delle biomasse cresce e continuerà a farlo. Lo segnala un rapporto di ricerca Frost & Sullivan (società di consulenza per lo sviluppo economico di impresa). Le biomasse secondo il report avranno un ruolo strategico nel raggiungere l’obiettivo, fissato dai Paesi europei per il 2020, di produrre il 20% dell’energia da fonti rinnovabili. Dal rapporto di Frost e Sullivan (“Strategic Assessment for European Biomass Energy Markets”) fra i paesi più attivi nella creazione di impianti di biomasse, grazie anche agli gli incentivi offerti, ci sono Svezia, Olanda, Danimarca, Belgio, Germania, Austria e anche l’Italia. Gli analisti sottolineano che il prezzo crescente del petrolio insieme alla scarsità di risorse sicure, ha reso le fonti energetiche locali molto appetibili. Una linea di prodotti energetici diversificata che contenga al suo interno fonti rinnovabili, distribuite sul territorio e prodotte in cogenerazione, è essenziale alla salute del mercato energetico europeo. Secondo il rapporto le biomasse rappresentano oggi circa il 5% del consumo totale di energia in Europa. In Finlandia, Svezia e Austria, dove sono state studiate politiche energetiche ad hoc per la promozione delle biomasse, la quota raggiunge il 15-20%.

L’instabilità politica penalizza i mercati della Malesia e della Thailandia

 Secondo Credit Suisse i mercati azionari di Malesia e Thailandia sono da evitare. Alla base del giudizio negativo espresso dalla banca svizzera stanno le tensioni politiche all’interno dei due paesi. Preoccupa in particolare l’equilibrio tra le forze in campo in quanto rende impossibile un ritorno alla normalità entro tempi brevi. In Thailandia lo scontro tra governo e sostenitori del re sta andando avanti da giorni e si aggrava di ora in ora. Ieri lo stato di emergenza, oggi  probabilmente arriveranno scioperi capaci di immobilizzare il paese reso ormai ingovernabile. In Malesia intanto va avanti lo scontro tra governo e opposizione intorno allo stato dell’economia. Anwar Ibrahim (leader dell’opposizione) si dice in grado di far cadere il governo entro la fine di settembre.

Piazza Affari: a luglio 2008 record di scambi. Protagonisti Etf ed Etc

Nel mese di luglio 2008 a Piazza Affari e al London Stock Exchange è più che raddoppiato il valore degli scambi di Etf (Exchange Traded Fund ). Registrati, infatti, 140.452 contratti (+28% rispetto al luglio del 2007) per un controvalore pari a 8,8 miliardi di euro, con una crescita del 152% rispetto allo scorso anno. Dati record soprattutto se si pensa che si riferiscono ad un periodo in cui l’andamento delle Borse è stato contrassegnato da ribassi e vendite. La popolarità degli Etf, fondi indicizzati quotati, è dovuta alle loro peculiarità. Gli Etf, infatti, racchiudono le caratteristiche di un’azione e di un fondo, in quanto si riferiscono, come quest’ultimo, ad un paniere ampio di titoli ma allo stesso tempo sono flessibili e negoziati in tempo reale come le azioni. Tutto questo, e in particolare l’ampia diversificazione, riduce sensibilmente il rischio per gli investitori.