Modificare il tipo di tasso e la durata: sostituire un mutuo conviene?

L’idea di sostituire un debito in corso può apparire molto appetibile quando i tassi dei nuovi mutui sono decisamente più bassi. Ma conviene sicuramente? Anche con differenze di 5 punti percentuali non è detto che sostituire il vecchio mutuo convenga. Sebbene l’effetto del tasso sia importante non bisogna dimenticare che esso agisce sul capitale residuo e solo per il periodo rimanente. Al tempo stesso la sostituzione di mutuo implica l’intervento del notaio con costi globali piuttosto consistenti. Tra l’altro le spese non sono strettamente proporzionali all’importo di mutuo, incidendo in misura maggiore sulle cifre più piccole.

Affinché l’operazione sia vantaggiosa è necessario che il risparmio prodotto dalla riduzione del tasso di interesse sia ovviamente maggiore delle spese di sostituzione.

Inizio settimana negativo per le Borse asiatiche, India ha perso il 29% da inizio anno

Non inizia bene la settimana per le borse asiatiche: Seul ha terminato in calo dello 0,89% a 1.715,59 punti, mentre Taiwan ha perso lo 0,33% a 7.876,49 punti. In prevalenza negative le altre piazze asiatiche, ma tiene Hong Kong +0,09%. Deboli Singapore -0,93%%, Kuala Lampur -1,09%, Jakarta -0,35%, Bangkok -1,24% e Shangai -1,26%.

Giornata nera per la borsa di Tokyo, che ha chiuso le contrattazioni in ribasso. A pesare sono stati soprattutto i titoli del grandi esportatori ed i finanziari. L’indice Nikkei ha perso così lo 0,61% a 13.857,47 punti, mentre il Topix ha lasciato sul terreno lo 0,65% a 1.347,93 punti.

Opec: il caro greggio deriva dalla speculazione, ma Arabia Saudita annuncia aumento produzione

La speculazione è all’origine del caro petrolio, vicino ai 140 dollari al barile. Ne è convinta la maggior parte dei paesi produttori, che ieri si sono confrontati con gli stati consumatori alla conferenza di Gedda, in Arabia Saudita. Presenti i ministri per l’Energia di oltre 30 paesi. L’Arabia Saudita ed il Kuwait dichiarano che l’Opec dovrebbe aumentare la produzione se il mercato lo dovesse richiedere. L’Arabia Saudita ha infatti deciso di aumentare ulteriormente, entro luglio, la propria produzione di greggio, portandola a 9,7 milioni di barili il giorno: lo ha annunciato re Abdullah in apertura dei lavori del vertice di Gedda, dedicato appunto al rincaro dei prezzi petroliferi e alle sue conseguenze.