La trasmissione internazionale del ciclo economico: perchè la crisi dei mutui subprime può colpire anche noi

Le economie industrializzate e le economie emergenti sono caratterizzate da andamenti ciclici dell’attività economica. Le recessioni sono seguite dalle espansioni con una certa regolarità e con un ritmo che è risultato più o meno sincrono con quello di altre economie.

Quando le economie sono aperte (ovvero ci sono limitate barriere commerciali), l’andamento di alcune variabili, come il PIL di un Paese, ha effetti sulle analoghe variabili degli altri Paesi. Per esempio è solito leggere, che la recessione economica degli Stati Uniti(ovvero variazioni negative e decrescenti del PIL) si trasmette alle economie europee e questo può innescare un circolo virtuoso mondiale. Se i legami commerciali sono molto importanti, si osserva che i Paesi maggiormente integrati dal punto di vista commerciale (ovvero il cui interscambio commerciale è molto elevato, dovrebbero essere anche i paesi con i cicli economici più simili e più sincronizzati.

FMI taglia stime sulla crescita

Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) fu istituito nel 1945 a seguito degli accordi raggiunti nella Conferenza di Bretton Woods del 1944, cui hanno partecipato le potenze Alleate nella seconda Guerra mondiale. Finalizzata a scongiurare il ripetersi di gravi crisi economiche, come la Grande Depressione degli anni ’30 l’obiettivo statutario del FMI è la promozione della stabilizzazione delle relazioni monetarie e finanziarie internazionali.

Secondo il Fmi l’incremento del prodotto interno lordo del nostro Paese non supererà quest’anno lo 0,3%. Un taglio drastico rispetto all’1,3% previsto a ottobre, ma anche nei confronti dello 0,6% che lo stesso Fmi riteneva ancora raggiungibile a inizio marzo in un documento riservato. Riduzione anche per la zona dell’euro. Il prodotto registrera’ un aumento inferiore all’1,3%, a fronte dell’1,8% stimato a gennaio. Nei giorni scorsi sono uscite indiscrezioni anche sulla crescita globale, che si fermera’ al 3,7%, e su quella statunitense, che non dovrebbe andare oltre lo 0,5% a fine 2008 e allo 0,6% nel 2009. Uno studio preliminare al Rapporto economico globale afferma che c’e’ una possibilita’ su quattro di una recessione globale e definisce quella dei mutui subprime la peggior crisi finanziaria dai tempi della Grande depressione.

Ancora mutui subprime: Bernanke ammette la crisi

Le borse mondiali da quando sono venuti a galla i primi default di alcune società e fondi hedge americani che hanno puntano sul comparto subprime, hanno subito violenti scossoni, a causa della crisi del comparto immobiliare statunitense. Le conseguenze sono molteplici:

Inoltre gli effetti negativi non sono rimasti confinati al settore finanziario ma avrebbero sconfinato nell’economia reale, attraverso il valore delle attività e l’avvallabilità del credito.

Afferma Ben Bernanke . Negli Stati Uniti è previsto un taglio non indifferente dei posti di lavoro nel settore bancario per i prossimi 12-18 mesi. L’industria bancaria americana tagliera’, nel corso dei prossimi 12-18 mesi, circa 200.000 posti di lavoro. La riduzione dell’occupazione e’, secondo quanto afferma uno studio della Celent, una risposta alla crisi dei mutui subprime.

Nuovo record della moneta unica: quasi 1,53 sul dollaro

Non si ferma la corsa dell’euro nei confronti del dollaro. La moneta unica segna un nuovo record e tocca quota 1,5275 sul biglietto verde. E sulla scia della debolezza del dollaro, l’oro ha toccato a New York il nuovo record a 990 dollari l’oncia. Nuovo record anche del petrolio che a New York ha toccato quota 103,95 dollari al barile. Lo yen e lo yuan sono sottovalutati, l’euro e’ sopravvalutato e il dollaro continua a scendere. Le conseguenze sono: Cina e Giappone divengono sempre più competitive sul mercato internazionale ed i loro prodotti sono sempre più richiesti, proprio perché il loro controvalore in euro o in dollari è veramente basso. Con la crisi dei mutui subprime esiste il serio rischio che le difficolta’ americane si estendano alle economie di molti Paesi. Se la crisi dei mutui e quella ancora potenziale degli assicuratori dovesse contaminare piu’ seriamente l’economia reale riducendo la fiducia e i consumi dei privati, allora il prezzo verrebbe pagato dalle economie di tutti i Paesi. La prima linea di difesa e’ stata quella della Fed e della Bce che ha iniettato liquidita’ per evitare la crisi. La Bce svolge

un lavoro molto buono ed e’ indipendente.

Questa è la posizione del commissario Ue Joaquin Almunia, secondo il quale l’euro riflette la superpotenza della Bce.

Mutui on line: vantaggi e svantaggi del luogo di contrattazione virtuale

Per gli internauti ormai da un bel po’ esiste la possibilità di ottenere prestiti on line: mutui vantaggiosi ed un preventivo di mutuo online senza impegno ed in totale privacy. Questo modo di ottenere risorse finanziarie offre molteplici vantaggi: molti istituti di credito finanziano la maggioranza del valore dell’immobile che si desidera acquistare e l’operazione è a zero spese di commissione. Inoltre offrono due soluzioni: il mutuo a tasso fisso e quello a tasso variabile. Per alcuni istituti non sono previste penali in caso di estinzione anticipata. E ancora mutui molto flessibili, in quanto consentono di scegliere la durata e l’ammontare delle rate mensili più adatti alle tue esigenze. On line è possibile creare gratis il preventivo, ricevere una preapprovazione e successivamente inviare i documenti necessari. Facile, comodo e veloce. Così sembra, infatti sebbene non mettiamo in dubbio che vi siano istituti seri e professionali, ce ne sono molti altri che lo sono poco o per nulla.

Allo scopo di tutelare e aiutare i richiedenti un mutuo, dal 2006 è disponibile la prima guida per il cittadino sui mutui: « Mutuo informato», un vademecum che offre risposte per evitare passi falsi ed errori nella stipula di un mutuo ipotecario. La Guida, frutto del lavoro del Consiglio nazionale del notariato e delle associazioni di consumatori (Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Assoutenti, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega consumatori, Movimento consumatori, Movimento in difesa del cittadino, Unione nazionale consumatori) è divisa in 13 capitoli e contiene indicazioni utili da non dimenticare quando si ha bisogno di un mutuo.

Fed: USA in stagnazione, possibili ulteriori tagli tassi a marzo

La Federal Reserve resta pronta ad agire sui tassi, la crescita statunitense attraversa un periodo di stagnazione. Il presidente della Federal Reserve di San Francisco, Janet Yellen, ritiene piuttosto probabile che l’economia Usa sperimentera’ una crescita lenta, e non una vera e propria recessione, nei prossimi trimestri. Dello stesso parere è Ben Bernanke, secondo il quale l’inflazione dovrebbe moderare e le attese rimangono comunque sotto controllo, l’economia americana attraverserà un periodo di crescita modesta nei primi trimestri del 2008, ma dovrebbe riprendere velocità verso la fine dell’anno, per cui anche Bernanke ha escluso la recessione per l’economia Usa, anche se il rallentamento sarà inevitabile. Inoltre Bernanke alla Commissione bancaria del Senato ha precisato che tutte le banche che vengono supervisionate, restano con posizioni capitali forti e non esiste alcun rischio imminente di alcuna insolvenza, non esistono minacce che le crescenti perdite legate alle turbolenze relative ai mutui subprime possano determinare insolvenze bancarie, tuttavia la situazione del mercato finanziario rimane delicata.

Piazza Affari: sale Mibtel. Anche a Wall Street recupera Dow Jones

Nonostante i future sugli indici di New York siano piatti, le principali Borse europee hanno incrementato i guadagni dopo la diffusione dell’indice tedesco Zew sul sentiment economico, e ora segnano guadagni superiori al punto percentuale. Il Dax avanza dell’1,61%, il Cac40 dell’1,74% e il Ftse100 dell’1,36%. Piazza Affari accelera e i principali indici italiani arrivano a guadagnare il 2%. L’S&P/Mib balza del 2,11%, mentre il Mibtel sale dell’1,85%. In forte progresso anche il Midex (+1,56%) e l’AllStars (+1,11%). Banche in generale progresso, nonostante i deludenti risultati trimestrali comunicati da Credit Suisse. I titoli del settore hanno beneficiato delle dichiarazioni di Warren Buffet in merito alla copertura dei rischi nei gruppi finanziari. Unicredit
è balzata del 6,5% a 4,85 euro. Il numero uno dell’istituto, Alessandro Profumo, ha precisato nuovamente che la banca non è interessata a rilevare il controllo di Société Générale. Al contrario, il gruppo guarda con interesse all’Europa dell’Est e non esclude la possibilità di procedere con piccole acquisizioni in quest’area, anche se al momento non ci sono operazioni concrete in corso.

Eurozona: recessione o rallentamento? Francia chiede prolunga dei termini

L’eurozona non si trova alle soglie di una recessione ma soffrira’ solo di un rallentamento della crescita. Sono queste le valutazioni dei ministri dell’economia europea al centro delle riunioni di inizio settimana. Il presidente di turno dell’Ecofin Andrej Bajuk ha indicato che la Bce sta svolgendo un eccellente lavoro. Tuttavia non si può negare che ogni singola nazione di Eurolandia viva una sua particolare situazione. Queste situazioni inoltre vivono in uno scenario economico mondiale non saldissimo: la crisi dei mercati finanziari e le prospettive di crescita dell’economia di Eurolandia sono altresì influenzate dalle difficoltà che arrivano dall’Atlantico, la crisi dei mutui subprime ed anche il dollaro debole. Avere la moneta unica europea forte non ha solo conseguenze positive, bensì riduce le esportazioni di quel Paese e le esportazioni sono una voce importante del PIL: chi sarebbe disposto ad acquistare da noi europei una lavatrice che in America costerebbe quasi il 50% in meno? Per non parlare dell’ industria cinese, che affligge i nostri mercati, ma in questo caso riusciamo ancora a competere in termini di qualità, questo però solo per i prodotti cinesi ma non per quelli americani.

Mutui subprime e recessione USA: FBI indaga su possibile frode

La crisi dei derivati subprime è scoppiata negli Stati Uniti e si è poi diffusa nelle principali economie del pianeta (nei giorni scorsi, la francese SocGen ha annunciato svalutazioni per 2,3 miliardi di euro nel IV trimestre 2007 legate alla crisi subprime, la svizzera Ubs ha annunciato una maxi perdita aggiornando il buco complessivo generato dai subprime a 18,4 miliardi di dollari). Secondo le stime delle banche d’affari la recessione economica (che durerà almeno per un paio di trimestri del 2008) colpirà gli Stati Uniti. Il timore di una recessione negli Usa che contagi anche l’economia mondiale, affonda ancora le borse. In Asia, Tokyo crolla quasi del 4%, mentre le borse europee perdono tutte oltre l’1%. La congiuntura economica globale preoccupa economisti e capi di Stato. In apertura del 38mo World Economic Forum a Davos, in Svizzera, l’economista Nouriel Rubini ha previsto una grave recessione negli Usa, un rallentamento nei paesi emergenti e un forte rallentamento nei paesi europei. Pessimista anche il finanziere Gorge Soros, secondo il quale le banche centrali hanno perso il controllo della situazione nel momento in cui hanno permesso alle istituzioni finanziarie di mettere in circolazione prodotti sui quali non hanno alcun tipo di controllo.

Merrill Lynch: perdite a causa dei mutui subprime e grave accusa per frode

Merrill Lynch è uno dei leader mondiali nella gestione patrimoniale, mercati capitali e società di consulenza, con uffici in 40 Paesi. Merrill Lynch offre una vasta gamma di servizi a clienti privati, piccole imprese, istituzioni e società di organizzazione, le sue attività sono divise in due segmenti interconnessi: Global Markets & Investment Banking e Global Wealth Management. Il regno di Thain (nuovo ceo di Merrill Lynch), inizia però con qualche grattacapo lasciato in eredità dal suo predecessore; Merrill Lynch ha nei giorni scorsi seguito Citigroup e annunciando perdite per 16,7 miliardi di dollari per la crisi dei mutui subprime, perdite che hanno portato in rosso per quasi 10 miliardi (9,83) i conti del quarto trimestre; lo stesso periodo dell’anno precedente si era chiuso con un utile di 2,3 miliardi. Le svalutazioni per un totale di 14,6 miliardi di dollari (di cui 9,9 su cdo, le cosiddette collateralized debt obligations, e 3,1 su contratti di copertura assicurativa dei bond) si aggiungono agli 8,4 milioni del trimestre precedente. Il titolo Merrill Lynch ha ceduto fino al 10,24% a Wall Street.Thain ha poi aggiunto di essere preoccupato per il significativo rallentamento dell’economia statunitense anche se i tagli dei tassi di interesse potrebbero mitigare il problema.

Socgen: truffa da 4,9 miliardi di euro

La banca francese Societé General ha scoperto una frode interna che avrà come conseguenza una perdita di 4,9 miliardi di euro. La SocGen, leader mondiale nei derivati, è stata tradita proprio da uno dei suoi trader, Jerome Kerviel, un giovane trentenne che aveva accumulato posizioni per 50 miliardi di euro circa. Dopo la scoperta queste posizioni sono state liquidate dalla banca, causando così il buco di quasi 5 miliardi. A questo si aggiungono i due miliardi persi a causa della crisi mutui subprime e il momento finanziario. Per far fronte alla situazione SocGen ha annunciato il progetto di raccogliere 5 miliardi tramite un aumento di capitale, allo scopo di sostenere i bilanci, che come già detto, erano stati pesantemente colpiti dal credit crunch, anche senza che vi si aggiungesse la truffa interna. L’amministratore delegato Daniel Bouton ha presentato le proprie dimissioni, non accettate però dal board della banca. Standard&Poor’s ha annunciato di aver posto il rating “AA” sul credito di controparte a lungo termine, con implicazioni negative. Quest’anno l’utile annunciato dalla SocGen sarà di 600-800 milioni, contro i 5 dell’anno precedente. Come abbia fatto un qualunque broker, per quanto spregiudicato a truffare una grossa e solida banca come la Societe General è ancora tutto da chiarire; la magistratura ha aperto un’inchiesta sul fatto ma la sensazione generale è che la truffa sia stata un gradito appiglio, utile per nascondere operazioni di mercato andate male. La vicenda sposta i riflettori sul sistema bancario francese e mette in luce come anch’esso non sia uscito indenne dalla crisi globale: Credit Agricole per esempio ha dovuto cedere le proprie quote di partecipazione diretta in Suez per rafforzare il capitale, dopo una svalutazione pari a 2,5 miliardi.

La crisi delle borse scatena le speculazioni, osserviamo gli Hedge Funds

Gli Hedge Funds sono detti anche fondi speculativi. Più precisamente sono strumenti di investimento alternativi a rischio coperto, quindi qualsiasi fondo in cui si usino strategie diverse dall’acquisto di obbligazioni, azioni e titoli di credito. Gli hedge funds nascono con l’obiettivo di gestire un patrimonio eliminando in gran parte il rischio di mercato, non per niente la parola stessa “hedge” significa protezione. Per garantire tale copertura gli hedge funds puntano ad ottenere risultati positivi indipendentemente dagli andamenti dei mercati finanziari.
Gli Hedge funds nascono negli Stati Uniti nel 1949 dove sono regolati da una precisa legislazione: gli investitori devono avere un patrimonio di almeno un milione di dollari o entrate nette per oltre 200.000 dollari, con un numero di soci che non può essere maggiore di 99. Allo scopo di garantire rendimenti costanti nel tempo i fondi speculativi sfruttano investimenti ad alto rischio ma con la possibilità di ottenere guadagni consistenti.
Un’operazione tipica degli hedge funds è la vendita allo scoperto: “i titoli in posizione corta vengono presi a prestito e venduti, puntando sul loro ribasso”, cosa che non può essere fatta per i fondi comuni tradizionali perché il diritto italiano non lo permette.

Mercati asiatici e Bank of China: forti perdite per i subprime

La Bank of China, una delle quattro grandi banche pubbliche cinesi, annuncera’ in aprile perdite astronomiche per la crisi dei subprime. Lo scrive il South China Morning Post citando fonti bancarie cinesi. La Bank of China ha annunciato ad agosto di avere investimenti per 9,65 mld di dollari nei mutui subprime, che nei mesi seguenti sono stati tagliati e ridotti a 7,95 mld. La crisi dei mutui subprime non risparmiera’ quindi Bank of China, ma la raggiungera’ in ritardo, cioe’ in aprile. La notizia, per il momento non e’ stata confermata. Sta di fatto che nello scorso mese di agosto, quanto la crisi dei mutui subprime ha cominciato a manifestare la sua pericolosita’, Bank of China ha ammesso di aver investito nei subprime.