Se ne parla ormai da diverso tempo su quale potrà essere il futuro della carta stampata nel mondo sempre più tecnologico di oggi. E’, infatti, da almeno un lustro ormai che l’editoria tradizionale sembra caduta in una crisi di difficile comprensione e sopratutto soluzione. La diffusione di Internet e la sua informazione veloce, attraverso blog, quotidiani on line, chat room, forum, ha sicuramente rappresentato un punto di svolta per l’editoria tradizionale e la carta stampata. Le vendite infatti sono calate di anno in anno e con esse gli introiti pubblicitari, che sempre più vengono dirottati verso il mezzo internet o verso mezzi tradizionali ma di maggiore diffusione come televisione e radio. Ora questa crisi finanziaria sembra poter dare il colpo mortale ad un settore ormai boccheggiante. E’ notizia di qualche giorno fa delle gravissime difficoltà del Tribune, che edita testate storiche come il Chigago tribune e il Los Angels Times.
Politica Commerciale
Marchionne: solo 5 o 6 produttori auto rimarranno sul mercato
Il mercato dell’auto sembra piu di altri patire questa crisi finanziaria che ormai da un anno sta intaccando l’economia mondiale. La General Motors, che fino ad un anno e mezzo era fra le prime cinque societá quotate a Wall Street, ora e’ ad un passo dal fallimento, insieme alla altre due sorelle di Detroit, Ford e Chrysler. Ma anche in Europa ed Asia la situazione non é certo migliore, se si pensa che quasi tutti i grandi produttori di auto da Fiat a Renault fino a Wolksvagen hanno deciso per una chiusura degli stabilimenti di venti giorni almeno durante le feste natalizie. La stessa Toyota considerata da anni come l’azienda perfetta ha lanciato un allarme utili e ha rivisto le sue stime per il 2009 al ribasso.
Tutti i governi, a cominciare dalla nuova amministrazione americana stanno pensando a come aiutare questo settore vitale per l’economia industriale di ogni Paese. Anche in Italia si sta pensando a come aiutare il colosso Fiat che sembra tornata ai livelli di pre Marchionne, quando ormai il fallimento sembrava davvero dietro l’angolo. Il problema di Fiat é che al contrario di altri colossi industriali europei o americani ha gia’ abbondantemente goduto degli aiuti ed incentivi statali per oltre un ventennio e quindi ora esiste solo maggiore attenzione verso simili inziative.
Ansaldo una azienda su cui puntare in un momento di crisi dei mercati
Tre nuovi ordini acquisiti in meno di una settimana e la soddisfazione di essere uno dei migliori titoli del 2008 di Piazza Affari. Con una performance positiva da inizio anno del 10%, Ansaldo Sts , controllata da Finmeccanica e attiva nel segnalamento e nei sistemi ferroviari, sembra confermarsi come uno dei maggiori titoli difensivi di tutto il listino milanese. Questo sia perchè essa appartiene ad un settore di quelli cosi detti anticlici e sia perchè essa beneficia sicuramente del fatto che per contrastare il calo degli investimenti privati, i governi stanno facendo ricorso a politiche espansive al cui interno un capitolo importante sono gli investimenti per infrastrutture. Pochi giorni fa, ad esempio, il governo italiano ha annunciato investimenti per 16,6 miliardi di euro in nuove opere infrastrutturali di cui sicuramente Ansaldo sts che è attiva anche nella realizzazioni di linee della metropolitana ed opere ad esse legate, avrà una parte di tutto rilievo, come nel caso dell‘Expo milanese 2015.Ma Ansaldo è società attiva in tutto il mondo e l’ultimo contratto firmato nei giorni scorsi è una commessa da 103 milioni di euro della Rio Tinto per la realizzazione di un treno senza guidatore per il trasporto di minerali e metalli in Australia.
Cina e USA sono concordi nel ritenere vicina la conclusione del Doha Round del WTO
Stati Uniti e Cina si sono mostrati ottimisti sul fatto che il round negoziale di Doha del WTO, relativo al commercio globale, possa concludersi entro la fine del 2008: l’auspicio sul termine del negoziato (avviato nel 2001) è stato espresso anche dal segretario statunitense all’agricoltura, Ed Schafer. Lo stesso Schafer si è così espresso al riguardo durante una conferenza stampa a Shanghai:
Sia la Cina che gli Stati Uniti ritengono molto probabile una conclusione proficua del Doha Round nelle prossime settimane.
Il segretario statunitense all’agricoltura si trova in Cina per promuovere lo Strategic Economic Dialogue tra il paese asiatico e gli Stati Uniti.
I negoziatori del WTO sono alla ricerca di un accordo commerciale da ben sette anni, con l’intento principale di tagliare i sussidi agricoli e le tariffe sui beni industriali. Il direttore generale dell’organizzazione, Pascal Lamy, ha fatto sapere che sta considerando di convocare un meeting ministeriale per la seconda settimana di dicembre al fine di completare le trattative. Gli Stati Uniti sembrano attualmente più preparati per adottare i compromessi migliori sui sussidi relativi al Doha Round. Il ministro del commercio della Cina, Chen Deming, aveva già espresso recentemente la sua fiducia sul fatto che manchino davvero pochissimi giorni alla conclusione del negoziato.
Mutui subprime: capacità di rimborsare ignorata dalle banche
Sembra che in America gli stessi banchieri siano spaventati dalla politica degli istituti creditizi. In questo articolo apparso sul New York Times, si parla di come si stia diffondendo in Usa la pratica del “BUY NOW, PAY NOTHING” (comprare adesso e pagar nulla).
il mutuo subprime é un mutuo a rischio dato ad un cosiddetto NINJA, che significa “No Income, No Job or Asset“. In pratica é la stessa situazione del precario italiano. Poiché si tratta della stragrande maggioranza del mercato del lavoro, le banche sono state costrette a fornire mutui a questi lavoratori. Questo sembra abbastanza logico: poiché la maggior parte dei lavoratori sono precari, le banche sono state costrette a dare mutui ai precari.
Tuttavia questo articolo evidenzia come spesso le banche approfittino della situazione, concedendo fidi ignorando completamente la capacità di rimborsare dei clienti. Ad esempio di ciò, nel succitato articolo, il caso di una ragazza ventunenne, che ottenuto un credito di mille dollari e rimborsato (immaginiamo con quali fatiche), si é vista in soli due anni quadruplicare il suo fido: da 1.000 a 4.400$!
Opec lascia la produzione di petrolio invariata
Con una decisione forse un pò a sorpresa l’Opec, riunito al Cairo, ha deciso di mantenere gli attuali livelli di produzione di petrolio, malgrado il calo vistoso dei prezzi avesse fatto pensare alla possibilità di una ulteriore riduzione nella produzione. L’obiettivo, infatti, dei paesi produttori sarebbe quella di assestare il prezzo del greggio intorno ai 75-80 $ al barile, ben lontano dai 54 della chiusura di Venerdi. La decisione è stata presa malgrado l’opposizione di alcuni paesi come il Venezuela e sopratutto Iran, che spingono invece per una riduzione di almeno un milione di barili al giorno. La decisione però potrebbe essere presa il prossimo mese, in occasione dell’assise prevista ad Algeri il 17 Dicembre. La riduzione di 1,5 milioni i barili decisa il 24 Ottobre scorso, infatti, è ritenuta insufficiente considerando come il prezzo del greggio abbia da quel momento continuato la sua inesorabile discesa. Ma sicuramente l’ultima voce in capitolo la varà il primo produttore al mondo, l’Arabia Saudita.
Un dipendente Wal Mart ucciso dalla ressa dei clienti in coda per i saldi
Un dipendente della Wal Mart, il colosso della grande distribuzione a basso costo, è morto Venerdì ucciso dalla ressa provocata dai clienti che volevano entrare in uno dei magazzini della catena, presa d’assalto per i saldi che sono stati decisi nel periodo del Ringraziamento, il primo week end di grandi acquisti pre natalizi americani. Lo ha detto un portavoce della polizia spiegando che il dipendente di 34 anni si trovava all’ingresso del negozio poco dopo l’apertura quando è stato travolto e buttato a terra dalla folla, che cercava di entrare da ore nel grande magazzino della catena. Secondo i primi rilievi effettuati dalla polizia l’uomo è stato travolto dalla ressa e calpestato nella confusione dalle migliaia di persone entrate non appena sono state aperte le porte. Inoltre quattro clienti, tra cui una donna di 28 anni incinta, sono stati portati in alcuni ospedali locali per ricevere cure per le ferite riportate.
Da Coca-Cola Italia buoni sconto per le famiglie
Anche le piccole iniziative possono aiutare a risolvere grandi problemi come la forte crisi finanziaria che ha colpito i mercati internazionali. Lo sanno bene alcune imprese italiane che hanno scelto di offrire strumenti utili a rilanciare i consumi e ad aiutare le famiglie più disagiate. E’ il caso della Coca-Cola Hbc Italia, società italiana controllata dalla famosa multinazionale americana, che ha deciso di stanziare un contributo di circa 11 milioni di euro a vantaggio delle famiglie italiane che non dovranno così rinunciare ad un prodotto di marca di cui sono state assidue consumatrici prima della crisi. La Coca-Cola Italia ha, infatti, previsto l’emissione di circa quattro milioni di coupon sconto da tre euro ognuno destinati alla famiglie più bisognose come quelle composte da 4 o più persone. I buoni sconto potranno essere utilizzati per l’acquisto di bevande Coca-Cola, evitando cosi un sensibile calo dei consumi.
Non si sa quando partirà Cai, intanto si discute sul compenso del commissario Fantozzi
Mentre non si riesce ancora a capire quando e come riuscira a prendere il volo la nuova Alitalia, dopo che si è avuta la conferma che ciò non avverrà il 1 dicembre, come invece da tempo stabilito, nascono nuove polemiche in merito ad alcune indiscrezioni che riporterebbero il compenso multimilionario ( 15 milioni di euro) che il Governo dovrebbe pagare al commissario straordinario Augusto Fantozzi, per i pochi mesi di lavoro da traghettatore verso la nuova compagnia. Il commissario ha smentito immediatamente e fermamente queste voci, ma facendo due calcoli in base alla legge Marzano, la cifra non sembrerebbe in effetti molto distante dal vero. Sulla questione ovviamente si è scatenata immediatamente la bagarre politica e Il Partito Democratico e l’Italia dei Valori hanno chiesto oggi in Aula alla Camera che il governo riferisca subito in materia. Per tornare invece lal fronte della operatività della nuova compagnia, in un comunicato si legge che
L’Enac attende quanto prima” l’informazione sulla nuova data di start up “per le proprie attivita’ di monitoraggio e verifica e che inoltre ino al completamento del passaggio, l’Alitalia continuera’ ad operare.
Commerzbank accelera nel suo progetto di fusione con Dresdner
Commerzbank e Allianz sono in netto rialzo a Francoforte dopo che la banca, ieri sera, ha annunciato la conclusione dell’acquisizione di Dresdner Bank per oltre 5 miliardi di euro, con un risparmio di oltre 1 miliardo di euro rispetto al prezzo pattuito nel settembre scorso. Il titolo della banca tedesca aveva cominciato la sua discesa che attualmente è di circa il 65% dal suo valore di gennaio 2008, proprio a seguito della notizia della acquisizione di Dresdner. Il mercato infatti considerava l’operazione, in un momento di crisi finanziaria già in atto, troppo cara e rischiosa e per questo aveva penalizzato fortemente il titolo che aveva perso in una sola giornata il 13% del suo valore. La crisi finanziaria ha cambiato ancora di più le le carte in tavola considerando che Commerzbank è stata costretta a chiedere 8,2 miliardi al governo tedesco per ricapitalizzarsi e pagare la seconda tranche di Dresdner . In cambio la banca si è impegnata con il governo di non distribuire dividendi agli azionisti fino al 2010. Sulla scorta di questa notizia il titolo ha continuato la sua discesa fino ad arrivare a toccare i minimi storici vicino ai 5 euro per azione.
Enel stipula accordo con Sharp sul fotovoltaico
Enel è in rialzo dell’1,1% a 5,03 euro. La società ha annunciato che investirà 1 miliardo di dollari con Sharp, secondo gruppo al mondo nella produzione di batterie per raccogliere l’energia solare, per installare un campo fotovoltaico in Italia. Sharp, Enel insieme ad un’altra compagnia europea non ancora nota, costruiranno prima un nuovo impianto per la produzione delle pellicole per pannelli solari e poi istalleranno un campo fotovoltaico in Italia con l’obiettivo nel 2012 di raggiungere una potenza istallata di 189 Megawatt. Gli investimenti partiranno dal 2009 fino al 2012 e il campo inizierà a produrre energia già dal 2010. Questa notizia sembra aver rasserenato il clima intorno al titolo dopo che ieri era scoppiata una nuova grana per Enel sul fronte spagnolo.
Dubbi sul futuro di citigroup, si parla di merger o vendita di asset
Wall Street rimbalza potententemente guadagnagnando oltre il 6%, ma nel listino principale newyorkese spicca il crollo di Citigroup che in un mercato estremamente volatile è stato bersagliata dalle vendite e dal pessimismo del mercato che vede foschi scenari per la banca statunitense. Sulla travagliata ex leader dei servizi finanziari Usa, infatti, sono circolate indiscrezioni stampa di un possibile merger o almeno di cessione di importanti asset. Ne ha parlato il Wall Street Journal, ma a Cnbc il Ceo Vikram Pandit ha escluso lo spinoff della controllata Smith Barney, stigmatizzando la fabbrica dei rumour e rassicurando che la posizione patrimoniale del gruppo è solida. Tra gli addetti ai lavori, Gerard Cassidy, analista di Rbc Capital markets parla di “paura e panico, a questo punto. Gli investitori quest’anno hanno visto movimenti del genere e la fine è stata molto sgradevole (perciò) prima sparano, poi fanno le domande. Sfortunatamente manca la fiducia”.
Una nuova giornata di scioperi per Alitalia mentre Fantozzi incontra l’ad di Cai
Mentre la protesta “bianca” del personale di bordo di Alitalia entra nella seconda settimana, oggi tra partenze e arrivi, sono stati cancellati circa 70 voli della compagnia all’aeroporto romano di Fiumicino, 40 nello scalo milanese di Linate e 14 in quello lombardo di Malpensa. A Roma si sono contate 70 cancellazioni da e per Fiumicino — 30 in partenza e 42 in arrivo — in gran parte voli nazionali. Negli scali milanesi, sono 40 i voli cancellati a Linate (21 partenze e 19 arrivi) e 14 quelli a Malpensa (7 partenze e altrettanti arrivi). Sabato scorso, la compagnia ha annunciato la decisione di ridurre i voli proprio per rispondere al “persistere del comportamento anomalo nelle procedure operative nonché del consistente aumento delle assenze per malattia, di una parte del personale di volo”, assicurando al tempo stesso la riprotezione dei passeggeri dei voli cancellati.
I sindacati firmano con Cai ma i disagi negli aeroporti continuano
Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno raggiunto l’intesa con Cai sui nuovi contratti di Alitalia. Lo riferiscono i sindacati, dopo che oggi si è tenuta la riunione fra le quattro sigle e Cai, la società che si è candidata a rilevare la parte buona della compagnia aerea. Ma nonostante la firma come previsto i disagi per chi vola continuano, malgrado i provvedimenti presi da una parte dal governo con la precettazione e dall’altra da magistratura ed Enac con le inchieste in corso per accertare responsabilità e eventuali procedimenti da inoltrare contro presunti responsabili di agitazioni non previste e non autorizzate, con una sessantina di voli cancellati solo nell’aeroporto romano di Fiumicino.
Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporti esprimono soddisfazione per l’accordo definito, che risponde alle richieste nonché alle tutele avanzate dal sindacato durante tutta la complessa fase negoziale,
si legge in una nota congiunta diffusa dai sindacati.