Lo scandalo Madoff poteva essere scoperto già nel 2001

 Lo scandalo Madoff poteva essere evitata già nel 2001, se si fosse usata solo una briciola di accortezza in più. In quell’anno infatti la rivista finanziaria Barron’s parlò in suo lungo e dettagliato reportage di tutte le irregolarità che si potevano nascondere dietro gli incredibili rendimenti di oltre il 15% all’anno dei fondi del “guru” di Wall Street, in qualsiasi condizioni di mercato ci si trovasse. Il giornale riportò anche l’imposizione che l’ex bagnino di Long Island dettava ai suoi clienti

lei non deve raccontare a nessuno che sta investendo con me

Erin E. Arvedlund, il giornalista che realizzò quel servizio paragonò il fondo hedge di Madoff al crack Ltcm, destando stupore e fastidio nella comunità di Wall Street, che era rassicurata dal fatto che Madoff fosse stato presidente del Nasdaq.

Calendario festività 2008/2009

 CALENDARIO FESTIVITÀ 2008/2009:

Venerdì 05 Dicembre After Hour mercato italiano chiuso;

Lunedì 08 Dicembre After Hour mercato italiano chiuso;

Lunedì 22 Dicembre After Hour mercato italiano chiuso;

Martedì 23 Dicembre After Hour mercato italiano chiuso;

Mercoledì 24 Dicembre Borsa Italia, IDEM, EUREX e XETRA chiusi;
mercato CHI-X chiusura anticipata ore 14:00;
mercato USA aperto regolarmente;
mercato CME cambi chiusura ore 19:15;
mercato CME indici chiusura ore 19:15;
mercato CME Crude Oil chiusura regolare;

Giovedì 25 Dicembre chiusi tutti i mercati;

UE e FMI pronti a finanziare un prestito a favore della Lettonia

 La Lettonia riceverà un prestito di 7,5 miliardi di euro da un gruppo finanziario guidato dal Fondo Monetario Internazionale e dall’Unione Europea al fine di potenziare l’economia e il sistema finanziario dell’ex repubblica sovietica. Il pacchetto di assistenza finanziaria dovrebbe permettere di coprire un periodo di tempo che partirà dal 2011, secondo quanto riferito dalla Commissione Europea. Il FMI fornirà 1,7 miliardi di euro, altri 1,8 miliardi di euro saranno stanziati dai paesi del Nord Europa ed infine, i restanti 3,1 miliardi di euro verranno finanziati dall’Unione Europea: il bilancio sarà dunque coperto dall’European Bank fro Reconstruction and Development, la Banca Mondiale, Polonia, Estonia e Repubblica Ceca.

 

Sempre secondo le dichiarazioni della Commissione Europea:

L’assistenza finanziaria ed il programma politico sono stati progettati per rendere l’economia più resistente alle pressioni di liquidità e, allo stesso tempo, migliorare la competitività e il sostegno al medio termine.

Il parlamento lettone ha già provveduto a far passare misure volte a tagliare le spese e i salari del settore pubblico del 15% nel 2009, oltre a ridurre il deficit del budget di meno del 5% del prodotto interno lordo, come parte dell’accordo per assicurare il prestito. Il programma di austerità rappresenta circa il 7% del PIL della Lettonia. Oltre alla nazione baltica, anche paesi come l’Ungheria, la Bielorussia, l’Islanda e la Serbia, si sono rivolti al Fondo Monetario Internazionale per ricevere un adeguato supporto finanziario: l’economia di tali stati ha infatti subito una contrazione media del 4,6% nel terzo trimestre.

 

Iberia cancella quasi 40 voli al giorno in questa settimana, mentre si riparla di fusione con British

 Mentre in Italia la trattativa fra Cai e i sindacati è sul punto di precipitare da un momento all’altro, con una parte dei sindacati che sembrano propensi ad adottare tutte le misure più estreme per contrastare il decollo, è proprio il caso di dire, della nuova compagnia aerea italiana, in Spagna Iberia è stata costretta ad annullare oltre 40 voli al giorno per i contrasti inerenti la firma del nuovo contratto collettivo per i dipendenti di volo e piloti. Giovedi scorso la compagnia ha comunicato che ha dovuto cancellare oltre 50 voli per lo sciopero proclamato dai piloti di una delle sigle sindacali che stanno trattando con la compagnia il rinnovo del contratto. La compagnia ha minacciato di denunciare questi piloti per pratiche scorrette e per aver inadempiuto alle regole dello sciopero, ma i sindacati hanno risposto che è tutto in regola e che se la compagnia non scenderà a patti, ci potrà essere un vero e proprio blocco dei cieli in Spagna.

La Cina aiuterà l’economia di Taiwan sua rivale storica

 La Cina , che teme gli effetti devastanti di questa crisi sul suo export, che per la prima volta dopo dieci anni sta segnando tassi di crescita inferiori al previsto, cerca di combatterla con tutte le armi a sua disposizione. Dopo aver promosso una politica di grossi aiuti statali per le sue imprese e per rilanciare le grandi opere infrastrutturali del paese, adesso sembra voglia aiutare anche le economie dei paesi vicini, colpiti più duramente dalla crisi economica. Oggi infatti il Governo di Pechino ha annunciato che andrà incontro alle richieste di aiuto arrivate da Taiwan, suo rivale politico storico. I rapporti tra Cina e Taiwan, separati dalla fine della guerra civile cinese nel 1949, sono però migliorati da quando a maggio si è insediato il presidente taiwanese Ma Ying-jeou. Lunedì scorso le due parti hanno aperto le tratte a voli passeggeri quotidiani, nuove rotte marittime e collegamenti postali per la prima volta in 60 anni.

Capiamo le difficoltà che sta affrontando Taiwan e speriamo sinceramente di poter cooperare per superare la crisi finanziaria internazionale,

Pacific Hydro prevede buoni profitti con la nuova legislazione “verde” australiana

 Pacific Hydro Ltd., l’azienda australiana attiva nella produzione di energia eolica ed idroelettrica, ha annunciato di attendersi profitti per 2 miliardi di dollari australiani (1,4 miliardi di dollari) dai progetti per l’energia eolica, una volta che verrà approvata la legge della nazione oceanica sull’energia rinnovabile. Gli investimenti in tali progetti, in particolare negli stati di Victoria, Western Australia e South Australia, dovrebbero ottenere il via libera tra tre o cinque anni, secondo quanto fatto sapere dal portavoce della Pacific Hydro, Andrew Richards: quest’ultimo ha anche aggiunto che la società ha ancora alcune preoccupazioni riguardo alla bozza di legge.

 

La legge del governo australiano dovrebbe permettere l’afflusso di circa 20 miliardi di dollari australiani di nuovi investimenti e portare dei tagli immediati alle emissioni di gas. Pacific Hydro, la quale è di proprietà della Industry Funds Management Pty, ha espresso soprattutto il proprio timore riguardo al raggiungimento dell’obiettivo del 20% di energia rinnovabile, traguardo che appare difficile da realizzare dato che i contributi derivanti dai progetti solari rappresentano solo un quinto dei crediti generati. La compagnia australiana sta anche valutando ed esaminando attentamente il drammatico peggioramento nell’obiettivo di energia rinnovabile posteriore al 2025, il quale potrebbe avere implicazioni nell’ambito degli investimenti a lungo termine. Tali aspetti della bozza di legge stanno creando notevole incertezza intorno a questo tipo di investimenti: Pacific Hydro sta dunque pensando di considerare maggiormente l’energia geotermica e delle onde.

Aumentano i redditi non dichiarati e le banconote false

 Aumenta l’economia sommersa. L’evasione fiscale in Italia è una patologia che distorce la competizione economica ed è anche fonte di ingiustizia tra chi paga le tasse e chi non le paga. Raggiungono il 30% i redditi non dichiarati dai 6.414 evasori totali, ovvero quelli sconosciuti al fisco, e ora scoperti dalla Guardia di Finanza e di cui ne parla il comandante generale della GF, Cosimo D’Arrigo, presentando a Roma il bilancio 2008 della Gdf. In totale la Gdf ha scoperto redditi non dichiarati, da chi in tutto o in parte si sottrae al fisco, per 27,5 miliardi di euro. Il ministero dell’Economia e delle finanze stima, grosso modo, l’evasione fiscale a livello di 220-250 miliardi di euro. Ecco perchè il PIL è in diminuzione, perchè molti non dichiarano i propri guadagni. Reddito non dichiarato nonostante la lotta all’evasione consolazione è che almeno 80-90 miliardi di euro sarebbero recuperabili con la lotta all’evasione.

“Vaffanbanka!” manuale di autodifesa economica e finanziaria a rendimento garantito

 Sappiamo ora, che non possiamo fidarci dei report delle potenti istituzioni mondiali: questa gente è buona solo a farsi gli “affari loro”. Sappiamo anche, che quando un promotore finanziario ci vuole propinare un PAC, è bene pensarci due volte. Ma allora, escludendo i trader (che per la loro “professione” è fondamentale seguire un certo tipo di studi), come fa’ un semplice cittadino a capire dove investire? Deve armarsi di buona volontà ed iniziare a studiare l’Economia e la Finanza? Non per forza.

Anche se delle basi è giusto averle poiché la materia ci tocca direttamente (sia che vogliamo investire o meno, non si può sentir parlare di tasso fisso e variabile, PIL, disoccupazione, debito pubblico, azioni, obbligazioni e storcere il naso), basta solamente un po’ di buonsenso e una corretta informazione per non farci spennare.

Honda trasferisce ricerca e sviluppo all’estero per accrescere la produzione

 Il presidente della Honda Motor Co., Takeo Fukui, ha annunciato che l’azienda automobilistica asiatica potrebbe spostare il settore della ricerca e sviluppo fuori dal Giappone, al fine di accrescere la produzione oltreoceano nel caso lo yen dovesse rafforzarsi ulteriormente. Lo stesso Fukui ha così spiegato i dettagli dell’annuncio:

Avremmo bisogno di ridurre la nostra capacità interna se la valuta giapponese dovesse continuare a essere scambiato a una quota superiore ai 90 yen per dollaro. L’azienda potrebbe decidere di porre termine all’importazione di prodotti completi.

 

Honda, seconda maggior azienda del Giappone per quanto riguarda la costruzione di autoveicoli, si aspetta ora che i prossimi sei mesi comporteranno notevoli perdite per la prima volta negli ultimi quindici anni. Il governo giapponese ha, tra l’altro, fatto sapere che ci sono possibilità di un suo intervento nei mercati valutari per proteggere l’economia del paese. Il primo ministro giapponese, Taro Aso, ha subito molte pressioni per interrompere l’impennata dello yen nei confronti del dollaro, evento che ha provocato l’erosione del valore delle esportazioni della nazione asiatica. Il prodotto interno lordo, inoltre, ha subito una contrazione di 1,8 punti percentuali nel terzo trimestre del 2008. Ogni yen che viene guadagnato contro il dollaro provoca un taglio del profitto operativo annuale della Honda di circa 18 miliardi di yen, secondo alcuni dati forniti dalla compagnia.

Banca d’Italia: crisi economica e disuguaglianze sociali

 La crisi economica ha iniziato a incidere sui bilanci delle famiglie italiane, in un 2008 in cui la ricchezza reale ha cominciato a ridursi e le diseguaglianze sociali hanno continuato ad accentuarsi. Questo il risultato di un’indagine di Banca d’Italia sui nuclei familiari, che a causa del trend negativo delle Borse hanno perso il 6% della ricchezza finanziaria e dovranno ora affrontare le difficoltà e le incognite di una lunga recessione.

Tuttavia la situazione italiana può essere considerata una delle migliori rispetto altri grandi Paesi occidentali, ma in un Italia in cui la maggior parte della ricchezza resta basata sulla proprietà immobiliare, si accentuano le disparità sociali. Infatti quasi metà delle ricchezza complessiva è detenuta dal 10% dei nuclei più ricchi. La distribuzione della ricchezza è caratterizzata da un elevato grado di concentrazione: molte famiglie detengono livelli modesti o nulli di ricchezza, mentre poche dispongono di una ricchezza elevata.