Avviato il recupero sgravi per i contratti di formazione-lavoro

Dopo l’aiuto dello Stato nei confronti della regione Sicilia, una mannaia si sta abbattendo su un gran numero di imprese. E’ un pericolo che rischia di atterrare le imprese commerciali che hanno più dipendenti e che rappresentano l’unica fonte di sostentamento per migliaia di famiglie siciliane. Consiste nel recupero complessivo di milioni di euro elargiti dalla Regione e dallo Stato e corrispondenti a sgravi fiscali e incentivi per l’assunzione di personale, a partire dal 1995 fino al 2001. Sei anni: un salasso per ogni contratto stipulato. Il recupero è stato già avviato dall’Inps, a seguito di una decisione della Commissione europea e poi della Corte di Giustizia Ue: le agevolazioni, di cui nel passato hanno potuto usufruire le imprese, secondo la giurisprudenza europea, sono illegittime, perché violano le norme sulla concorrenza tra gli Stati membri.

Con l’entrata in vigore della legge n. 101/2008 nel maggio scorso, che reca disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e l’esecuzione di sentenze della Corte di Giustizia dell’Ue, l’Italia ha dato seguito all’ultimo avviso di Bruxelles. Ormai non sembra esserci scampo, dopo ricorsi respinti e battaglie legali fallite: per alcune imprese le cartelle sono ormai partite e, in alcuni casi, gli sgravi da restituire sono superiori a 250 mila euro.

Al via l’accordo sulla rinegoziazione dei mutui a tasso variabile, attenzione però ai costi

 Il 29 agosto è il termine entro cui banche ed intermediari finanziari dovranno comunicare le informazioni riguardo la possibilità di rinegoziare il mutuo sulla prima casa. Tutte le banche hanno infatti aderito alla convenzione tra Abi e ministero dell’Economia riguardante i mutui prima casa a tasso variabile stipulati prima del 28 maggio 2008 e caratterizzati da tassi variabili. Con questa operazione le banche vogliono venire incontro a coloro che adesso si trovano in difficoltà perché hanno visto crescere in modo significativo la rata del mutuo negli ultimi tre anni (i tassi sono aumentati in Europa dal 2% al 4,25%).

Fannie Mae e Freddie Mac crollano in borsa sulle ipotesi di un nuovo intervento del Tesoro americano

 Sono giorni di tensione in Borsa per Fannie Mae e Freddie Mac. I titoli dei due colossi dei mutui americani hanno perso circa il 25% nell’ultima seduta a Wall Street arrivando a toccare livelli che non si vedevano dal 1990. Motivo di questo ennesimo crollo sono è la possibilità di un intervento del tesoro americano volto a ricapitalizzare le due aziende per cercare di scongiurarne il fallimento. A scatenare l’ondata di vendite è stata la notizia dell’incontro dei manager con dei rappresentanti del tesoro, cosa che ha dato consistenza a quelle che prima sembravano solo voci. Preoccupa gli investitori il fatto che l’arrivo di nuova liquidità determinerebbe con tutta probabilità un crollo del valore delle azioni o persino, secondo il settimanale Barron’s, una nazionalizzazione e quindi l’eslusione dei vecchi soci.