Paradisi fiscali: rischio o opportunità?

I Paradisi fiscali sono particolari zone geografiche in cui il regime di tassazione è molto basso o nullo. In genere questo trattamento è riservato ai non residenti con lo scopo di attrarre gli investimenti ed i risparmi di questi ultimi. I liberi cittadini in questo modo trovano un rimedio per sfuggire alla voracità del fisco uscendo dall’ambito strettamente nazionale per rifugiarsi in luoghi sicuri, per sé e per il proprio capitale, per i propri investimenti e per il proprio futuro.

 

L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha pubblicato una lista di 35 paesi considerati paradisi fiscali, minacciandoli di sanzioni se non provvedono a riformare il loro sistema fiscale. I 35 paradisi fiscali sono accusati dall’OCSE di praticare una concorrenza fiscale pregiudizievole, cercando di attirare i privati e le società che vogliono evitare di pagare imposte nel proprio paese. La lista comprende Andorra, Anguilla, Antigua e Barbuda, Aruba, Bahamas, Bahrein, Barbados, Belize, isole Vergini britanniche, Guernesey, isole Cook, Dominica, Gibilterra, Grenada, l’isola di Man, Jersey, Liberia, Liechtenstein, Maldive, isole Marshall, Monaco, Montserrat, Nauru, Antille olandesi, Niue, Panama, Saint-Kitts e Nevis, Sainte-Lucie, Saint-Vincent e Grenadine, Samoa occidentali, Seychelles, Tonga, isole Turk e Caicos, isole Vergini americane, Vanuatu.

Certificates, cosa sono e come sfruttarne le potenzialità

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un vero e proprio boom di strumenti finanziari per i piccoli risparmiatori: etf in euro e dollari, fondi comuni e certificates. Questa volta cercheremo di capire cosa sono i certificates.

Gli Index Certificates sono strumenti di gestione che permetteno di aumentare il livello di diversificazione del nostro portfolio, diminuendo il livello di rischio e si proprongono in alternativa agli Etf e ai fondi comuni. Esiste un apposito mercato in cui vengono trattati questi strumenti finanziari ed è il Sedex.

L’esplosione dei certificate è dovuta al fatto che siano strumenti derivati che però sono accessibili anche ai piccoli investitori. Questi possono tramite un certificate e con piccole somme di denaro (anche solo poche centinaia di euro) su un’ampia gamma di titoli, azionari ma anche commodities.

Western Union: il leader del Money Transfer

Western Union è nata negli Stati Uniti nel 1851 come società di gestione delle linee telegrafiche. Il suo nome originale era New York and Missisippi Valley Printing Telegraph Company e cambiò il nome in Western Union Telegraph Company nel 1856. Oggi è il leader mondiale nel settore del money transfer (trasferimento di denaro), con una presenza in più di 200 paesi con oltre 300.000 punti vendita. Finint (una società finanziaria regolata dal Testo Unico Bancario) è agente di Western Union per l’Italia, con una struttura distributiva di migliaia di punti vendita.

Il servizio di trasferimento di denaro ” Money Transfer ” offerto da Western Union – Finint, – consente di ricevere o inviare denaro tramite un network di oltre 290.000 location in 200 paesi, in modo rapido, sicuro e veloce: in pochi minuti si può far arrivare il denaro a destinazione in moltissimi paesi del mondo. Per usufruire del servizio, basta rivolgersi ad uno dei centri con il denaro da spedire in contanti ed in Euro e compilare un semplice modulo con il nome, cognome, le informazioni del destinatario e presentare un documento di identità. Non è necessario essere titolari di un conto in banca, né di una carta di credito. Chi effettua la spedizione, deve solo precisare il nome e il paese del destinatario, perché il trasferimento avviene su un altro punto Western Union, dovunque il destinatario si trovi.

Etf, il loro successo nel mercato italiano, vantaggi e svantaggi

Attualmente sono 221 gli Etf quotati nella Borsa italiana. Nel 2003, un anno dopo il loro debutto, avevano il valore di 530 milioni di euro, alla fine del 2007 10 miliardi. I contratti scambiati sono passati da essere 54’000 nel 2003 a 1’300’000 per un controvalore di 31,8 miliardi. Proprio nel mese di gennaio è stato registrato il record di contratti scambiati in un solo giorno: ben 16’000.

Il successo di questo strumento finanziario è principalmente dovuto al basso costo (i costi sono quelli insiti nel fondo che ci sceglie), addizionato poi alla vasta possibilità di scelta generata dalla fortissima crescita di sottostanti. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un boom dei sottostanti di mercati emergenti (paesi asiatici, in particolare India, e paesi sudamericani, i più richiesti in assoluto.

Millennium®: il legante “antismog” di Italcementi

Italcementi nasce nel 1864 in provincia di Bergamo come Società Bergamasca per la Fabbricazione del Cemento e della Calce Idraulica. Nel 1925 ottiene la quotazione in Borsa, e dopo 2 anni assume l’attuale ragione sociale. In Italia la società si è sviluppata grazie ad un attento piano di investimenti ed incorporazioni di altre aziende cementiere raggiungendo rapidamente una forte posizione sul mercato, fino a diventare il primo produttore di cemento del paese. A partire dalla seconda metà degli anni 90 il Gruppo ha rilanciato il processo di diversificazione geografica attraverso una serie di acquisizioni in Paesi emergenti come Bulgaria, Marocco, Kazakhstan, Tailandia, India oltre a operazioni condotte in Nord America. Attualmente il gruppo è presente, con oltre 21.800 dipendenti, in 19 paesi su 4 continenti.

Oro, capirne il valore ed investire

Nuovo record per l’oro! Il metallo prezioso trainato dalla debolezza del dollaro (anche questo ha stabilito un nuovo record: euro sopra 1,53) è venduto a 995,20 dollari l’oncia. Cerchiamo di capire bene una volta per tutte quanto è un’oncia e come è quotato l’oro.

L’oro può essere quotato al grammo o all’oncia. Un’oncia corrisponde a 31,1035 grammi. Nel 2001 un’oncia d’ora sarebbe costata 250 dollari; da allora ad oggi, in soli 7 anni, il prezzo dell’oro è praticamente quadruplicato. Da sempre questo metallo è stato sfruttato per il suo valore nel tempo come riserva monetaria o bene rifugio, soprattutto nei momenti di crisi della valute. Rispetto al tasso di inflazione il valore dell’oro è incredibilmente rimasto stabile nel tempo, il suo valore però è stabilito, come per altre commodities, dal rapporto domanda-offerta.

Essendo considerato un bene rifugio nei momenti di difficoltà dei mercati il suo prezzo tende a salire. Per capire meglio se nel 2001 io avessi acquistato 100 grammi di oro li avrei pagati 806 dollari circa. Otto anni dopo, oggi quindi, i miei 100 grammi di oro conservati in una bella cassetta di sicurezza, hanno un valore pari a 3’200 dollari circa: un incremento mica male se si considera che l’investimento di partenza era di soli 800 dollari circa.

Conto Arancio e le sue concorrenti: dov’è la convenienza?

Conto Arancio è un conto corrente un po’ particolare della banca olandese ING Direct. Una delle caratteristiche principali di questa banca è la scelta di non essere presente fisicamente: non dotandosi di sportelli e filiali Ing Direct da un taglio netto ai costi il chè le permette (o le permetteva?) di proporre offerte più vantaggiose delle altre banche.

Ing Direct è sbarcata sul mercato nel 2004 e a suo merito va detto che ha dato una vera e propria smossa al banking on line in Italia. Conto Arancio è un deposito di risparmio che consente ai correntisti un alta remunerazione. I costi operativi della banca sono ridotti allo 0,50% ma dal momento del suo arrivo in Italia ad oggi le offerte concorrenti si sono moltiplicate. L’Osservatorio Finanziario ha steso un rapporto sui conti correnti on line per il 2008 e ne prevede il boom.

Allianz-Ras: 2007 positivo, possibili incrementi dei dividendi

RAS fu fondata nel 1838, controllata dall’Adriatico Banco di Assicurazioni, una compagnia fondata nel 1826 a Trieste. La sede è stata poi spostata da Trieste a Milano alla fine della prima metà del ‘900. Negli anni ottanta Allianz entrò nel capitale di RAS fino a controllarne il 55% nel 2005. Ad ottobre 2005 la società tedesca ha lanciato un’OPA sul rimanente 45% e alla conclusione dell’operazione si è giunti alla fusione tra Allianz AG e RAS Holding dalla quale è nata Allianz SE. Il marchio RAS è stato così sostituito dal marchio Allianz RAS . Allianz S.p.A quindi nasce dell’aggregazione in un unico soggetto delle tre storiche compagnie RAS, Lloyd Adriatico e Allianz Subalpina.

L’esercizio fiscale 2007, presentato in un comunicato Allianz di pochi giorni fa, è stato un anno positivo per il Gruppo Allianz. Il Gruppo ha incrementato i ricavi, il risultato operativo e l’utile netto rispetto all’esercizio precedente, nonostante il difficile contesto che ha caratterizzato i mercati finanziari nella seconda metà del 2007. L’utile operativo è balzato a 10,9 miliardi di euro con un incremento del 9%, contro i 10 miliardi di euro nel 2006.

Samsung e Sony investono in schermi piatti, Canon acquisisce Hitachi. Antitrust sospetta cartello

La Samsung è un’azienda multinazionale nata nel 1969 nella Corea del Sud, essa produce elettronica di consumo. Il gruppo possiede filiali in 58 paesi e più di 208.000 dipendenti. La Sony venne fondata il 7 maggio 1946 a Tokyo, il nome della società era allora Sony DL Corporation ed i dipendenti erano venti circa. Sony è oggi uno dei più grandi gruppi economici del Giappone e del mondo, presente nei settori dell’elettronica di consumo, della comunicazione e dei servizi finanziari. Samsung e Sony investiranno insieme circa 1,9 miliardi di dollari in una nuova linea di produzione di schermi piatti, in virtù delle forti prospettiva di crescita per il mercato di televisioni a cristalli liquidi. La settimana scorsa, la giapponese Sony ha dichiarato l’intenzione di acquistare un terzo del nuovo impianto per la costruzione di schermi a Lcd da 3,5 miliardi di dollari che Sharp sta costruendo.

Mutui: aumentano quelli a tasso fisso e le richieste di rinegoziazione

La situazione economica italiana non è certo facile e chi più di tutti ne risente sono le famiglie. Nonostante la congiuntura internazionale, l’aumento dei tassi e la restrizione del credito gli italiani continuano a comprare case. Nei primi dieci mesi del 2007 le richieste di mutui hanno subito un’accellerazione per poi effettuare una brusca frenata negli ultimi mesi.

Le richieste di mutui per acquistare casa però resta superiore al 2006 di un abbondante 10%. L’allargamento della crisi dei mutui subprime anche fuori dagli Stati Uniti ha probabilmente cambiato negli italiani la percezione della convenienza di richiedere un mutuo in questo momento. Le richieste calano, ma aumentano i prezzi delle case è così anche il volume dei mutui richiesti, aumentato nel 2007.