Dopo i risultati delle elezioni politiche italiane sono arrivati anche i primi commenti della stampa estera, che non nasconde il suo scetticismo per l’affermazione dei partiti politici capitanati da Beppe Gillo e Silvio Berlusconi, entrambi di matrice populista e per certi versi anche anti-europeisti. Dopo la gaffe dell’aspirante cancelliere tedesco della Spd, Peer Steinbrϋck, che aveva definito Grillo e Berlusconi “due pagliacci” proprio mentre il presidente Giorgio Napolitano era pronto per partire alla volta di Berlino in visita ufficiale, ora è The Economist a umiliare i due politici italiani.
Redazione
Luxottica bilancio 2012 da record
Il gruppo di occchialeria di lusso Luxottica non finisce mai di stupire. I conti societari relativi all’esercizio 2012 sono risultati al dir poco straordinari, mentre in borsa continua a dare grosse soddisfazioni agli azionisti che vedono il loro investimento crescere di valore giorno dopo giorno. Il 2012 si è chiuso con un utile netto in aumento del 19,8% a 542 milioni di euro, poco sotto le stime di consenso che erano ferme a 562 milioni di euro. Poco importa, anche perché il fatturato ha superato per la prima volta nella storia del gruppo quota 7 miliardi.
Snam aumenta dividendo 2012 a 0,25 euro
Il 2012 è stato un anno positivo per Snam. L’ex controllata del Cane a Sei Zampe ha evidenziato risultati positivi, ma soprattutto in crescita. Il bilancio d’esercizio relativo al 2012 è stato approvato dal consiglio di amministrazione presieduto da Lorenzo Bini Smaghi. L’utile netto del gruppo è salito a 779 milioni di euro. All’assemblea degli azionisti verrà proposto un dividendo pari a 0,25 euro, in crescita del 4,2% rispetto alla cedola pagata per l’esercizio 2011. A ottobre scorso è stato già a anticipato un acconto di 0,1 euro.
Spread a 500 se l’Italia torna al voto secondo Crédit Agricole
Resta alta la tensione sullo scenario politico italiano, a seguito della grande confusione scaturita dall’esito delle elezioni dl 24 e 25 febbraio. La sterile maggioranza ottenuta dalla coalizione di centro-sinistra guidata da Bersani e la deludente performance dei centristi guidati da Monti hanno scatenato il panico sui mercati finanziari, in quanto il paese risulta di fatto ingovernabile. Gli investitori sono disorientati sul futuro politico dell’Italia, così hanno cominciato a vendere azioni e bond pubblici facendo impennare lo spread fin sopra 350 punti base.
Grillo chiede referendum sull’euro
L’affermazione del Movimento 5 Stelle alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio è senza dubbio una delle grandi novità sullo scenario politico italiano, in quanto gran parte dell’elettorato ha deciso di votare un partito populista che ha presentato un programma elettorale caratterizzato da riforme drastiche anche in materia economico-finanziaria. Tra le varie proposte del M5S guidato da Beppe Grillo c’è un referendum sull’euro, che secondo il pensiero dell’ex comico genovese ha finora creato grossi problemi alla popolazione. Secondo Grillo l’euro affama il paese e trasferisce ricchezza privata per ripagare il debito.
Tassi Btp in rialzo nell’asta di fine febbraio 2013
Come da attese, l’asta odierna dei Btp ha visto un incremento dei tassi che fa seguito a quello avvenuto nelle prime due aste della settimana, ovvero sui Ctz e i Btp€i prima e sui Bot semestrali poi. A creare i presupposti per un aumento dei rendimenti dei titoli di stato italiani è stato lo shock post-elezioni, che hanno prodotto una maggioranza debole facendo aumentare il rischio politico. In questo inizio ottava la pressione sui Btp è aumentata molto, tanto che lo spread ha già superato i 350 punti base.
Italia rating a rischio dopo le elezioni secondo Moody’s
Il risultato delle elezioni politiche italiane ha deluso molto gli investitori internazionali, che ora temono una pericolosa impasse politica del paese in grado di mettere un freno al piano di riforme strutturali e di risanamento dei conti pubblici avviato lo scorso anno dall’esecutivo tecnico guidato da Mario Monti. I primi effetti sono ben visibili a Piazza Affari, che ieri ha bruciato 17 miliardi di capitalizzazione lasciando sul terreno quasi cinque punti percentuali, con lo spread Btp-Bund che si attesta in area 350 punti base.
Borsa italiana brucia 17 miliardi dopo shock elettorale
E’ stato un “martedì nero” per Piazza Affari, che ha bruciato 17 miliardi di euro in una sola seduta di contrattazioni trascinata al ribasso dai titoli finanziari. Lo shock elettorale ha fatto balzare anche lo spread Btp-Bund fino a 354 punti base, anche se poi in chiusura il differenziale di rendimento si è attestato a 343 punti. Il rischio di ingovernabilità del paese spinge gli investitori a ridurre sempre più la propria esposizione sul sistema-Italia. Ieri l’indice FTSE MIB ha chiuso con una flessione del 4,89% a 15.552 punti.
Tassi Bot semestrali sopra l’1% a fine febbraio 2013
L’asta dei Bot semestrali era molto attesa dagli operatori finanziari, in quanto si trattava del primo vero banco di prova per i bond italiani dopo la diffusione dei risultati definitivi delle elezioni politiche. In realtà, stamatttina l’impennata dello spread verso 340 punti base faceva già presagire a un’asta difficile per il Tesoro. Come da attese i tassi sono cresciuti e la domanda è risultata in calo rispetto all’asta precedente. Il rendimento dei titoli di stato italiani a sei mesi è tornato sui livelli di ottobre scorso.
Piazza Affari nel caos dopo risultato elettorale
L’incertezza sul futuro politico dell’Italia sta spingendo gli investitori a vendere titoli di stato e azioni italiane. Piazza Affari ha aperto in forte calo e al momento l’indice azionario FTSE MIB perde il 4,38% a 15.636 punti. Va addirittura peggio allo spread Btp-Bund, che sale di quasi trenta punti percentuali rispetto alla chiusura di ieri. Lo spread si attesta a 334,88 punti, per un rendimento del titoli decennale pari al 4,82%. La febbre da spread potrebbe ora influenzare negativamente l’asta odierna dei Bot semestrali: tassi attesi in deciso aumento.
Elezioni Italia 2013 risultati definitivi
C’era grande attesa per le elezioni politiche italiane, che si apprestavano ad essere una sorta di referendum sulle politiche di austerità portate avanti negli ultimi mesi dal premier in pectore Mario Monti e avallate dall’Europa, in un lungo percorso fatto di riforme strutturali e risanamento delle finanze pubbliche. Non sono mancate le sorprese (stravolto il risultato degli instant pool), che però ora rischiano di spingere l’Italia in un caos politico molto pericoloso. Alla Camera la coalizione di centro-sinistra Pd-Sel ha ottenuto il premio di maggioranza per una manciata di voti, mentre al Senato non è stata raggiunta la maggioranza assoluta.
Elezioni 2013 instant pool vedono Bersani in vantaggio
Pochi minuti fa i seggi elettorali sono stati chiusi e subito sono arrrivati gli instant pool relativi alle elezioni politiche italiane 2013. Secondo SkyTg24 su rilevazioni Tecnè, alla Camera e al Senato è in vantaggio Pier Luigi Bersani del Pd, davanti a Pdl e Movimento 5 Stelle. Scelta Civica di Mario Monti al momento è sotto la soglia del 10%. Accelera al rialzo la borsa di Milano, che guadagna più del 3%. La coalizione di centro-sinistra è per ora saldamente in testa, con oltre cinque punti percentuali di vantaggio sulla coalizione di centro-destra.
Tassi Ctz in crescita all’1,68% a fine febbraio 2013
E’ iniziata stamatttina la tre giorni di aste per il Tesoro italiano che – dopo i Ctz e i Btp€i – piazzerà anche i Bot semestrali (domani) e i Btp a cinque e dieci anni (mercoledì). L’asta odierna è avvenuta nel bel mezzo della tornata elettorale, che oggi partorirà il nuovo governo dopo l’esperienza dei tecnici dello scorso anno. I tassi sui Ctz biennali sono cresciuti rispetto all’asta precedente, mentre la domanda è stata sostenuta. Intanto, continua a correre Piazza Affari (+1,8% circa), mentre lo spread Btp-Bund è a 284 punti base.
Che cos’è la guerra delle valute
Il 2013 si è aperto con un dibattito molto acceso su quella che viene chiamata la “guerra delle valute”. L’antefatto è riconducibile alla politica monetaria ultra-accomodante del Giappone, che da novembre scorso ha cominciato a svalutare la propria moneta per dare slancio all’economia nazionale in difficoltà. La guerra valutaria nasce da una polemica sulla politica dei tassi di cambio, che alcuni paesi tendono a influenzare con decisione attraverso manovre monetarie non convenzionali suscitando il malcontento dei paesi che invece non adottano queste strategie.