I nostri principi ed i nostri valori influenzano indubbiamente ogni azione della nostra vita ed ogni scelta. Se abbiamo dei risparmi è vogliamo investirli la scelta del fondo o della società dovrebbero essere altrettanto coerenti con tali valori. Ma come è possibile mettere in atto una finanza etica, quando finanza da sempre è sinonimo di profitto a tutti i costi, reddito massimo come unico obiettivo? Il modo c’è da qualche tempo a questa parte e si chiama finanza etica in Italia, socially responsible investment negli Stati Uniti e ethical investment in Gran Bretagna.
La finanza etica non è “beneficienza”, anch’essa mira ad un profitto, con la differenza che esso non è la sola ragione che spinge ad investire. Purtroppo gli istituti finanziari e le società che operano nel campo degli investimenti hanno velocemente compreso che la finanza etica avrebbe potuto attirare capitali di risparmiatori altrimenti diffidenti rispetto alla classica finanza cosicchè abbiamo assistito ad un moltiplicarsi di fondi di investimento con finalità “sociali” o semplicemente definiti etici, senza una reale motivazione.
Nella finanza etica è necessario essere ben consapevoli di “che fine fanno i miei soldi” quanto e forse anche di più di quando facciamo un normale investimento. Cerchiamo di capire quindi quando un investimento può essere realmente etico.