Analisi Tecnica: le commodities seguono il trend ribassista

 Rialzi e ribassi violenti colpiscono gli indici mondiali, in un trend di fondo che rimane negativo per il momento. Ad ogni minima performance positiva, si grida al rialzo, ma forse quello a cui stiamo assistendo sono solo nuove occasioni di vendita. In attesa di chiari segnali d’inversione sugli indici, uno studio delle commodities mostra invece trend definiti e target raggiunti:
Il future sui soybean riprende la strada del ribasso dopo un accenno di forza sfumato in soli 2 giorni: il capolinea sembra essere il livello 743,36. La discesa a cui abbiamo assistito negli ultimi giorni, rende valido il segnale di ribasso innescato dalla rottura del triangolo avvenuta il 20 Novembre e permette ai ribassisti l’aggiornamento dello stop-loss al fine di salvaguardare la posizione presa.
Il future sul Gold sembra invece negare il mini-trend rialzista iniziato dal minimo del 24 Ottobre: un nuovo test del livello 733,04 chiarirà l’eventuale direzione futura, mettendo a rischio le posizioni rialziste ancora in essere.

Cala il valore delle partecipazioni di GIC e Temasek, ma Lee difende le due società

 Il primo ministro di Singapore, Lee Hsien Loong, ha difeso in maniera decisa le performance delle  più importanti compagnie di investimento di proprietà della città-stato, dopo che il valore delle partecipazioni di tali società in Citigroup Inc., Merrill Lynch & Co. ed altre banche globali hanno subito un forte calo. Government of Singapore Investment Corp. e Temasek Holdings Pte, le due principali società di investimento della nazione asiatica, le quali gestiscono ognuna più di 100 miliardi di dollari di assets, dovrebbero essere valutate in misura maggiore in relazione ai loro profitti complessivi piuttosto che per le performance di specifici assets. Come ha spiegato lo stesso Lee alla Foreign Correspondents Association:

La situazione sembra molto più difficile adesso che quando le compagnie sono scese in campo, ma questi sono gli investimenti di lungo periodo.

 

Le due società hanno investito, tra l’altro, più di 23 miliardi di dollari, in particolare in Citigroup, UBS AG, dato che le compagnie che si dedicano ai servizi finanziari sono alla ricerca di una quantità importante di finanziamenti dopo aver riportato perdite creditizie per un trilione di dollari. È in netto declino (-59% quest’anno) anche la valutazione delle società finanziarie nel indice MSCI World.

Social Card: richieste oltre le attese e tafferugli per il sussidio statale

Mentre tra i banchi dell’Emiciclo di Montecitorio stentano a spegnersi le braci della polemica politica innescata dalla sua introduzione (alcuni esponenti dell’opposizione l’hanno bollata con il poco lusinghiero epiteto di “elemosina”, la maggioranza la difende a spada tratta), migliaia di italiani hanno preso d’assalto gli uffici postali dello Stivale per richiederla.

Stiamo parlando della neonata – eppure già molto famosa – “Social Card”, ovverosia quella tessera sussidiaria, introdotta dal Governo con la manovra d’Estate, con lo scopo di fronteggiare l’emergenza innescata dalla crisi economica internazionale e la conseguente perdita del potere d’acquisto, principalmente tra gli strati più deboli della popolazione.

Sarkozy annuncia un piano di rilancio da 26 miliardi di euro

Un nuovo piano da 26 miliardi di euro per rilanciare l’economia oppressa dalla crisi internazionale. E’ quanto ha annunciato ieri il presidente della Francia Nikolas Sarkozy a Douai, nodo strategico dell’industria automobilistica francese. Il nuovo piano andrà ad affiancare le altre misure di sostegno varate dal governo francese, come il Fondo d’investimento da 20 miliardi di euro. Mentre quet’ultimo è un provvedimento d’emergenza, il programma di Douai è un piano di rilancio per far uscire definitivamente la Francia dalla crisi economica.

Banca Monte dei Paschi di Siena: assegnazioni gratuite tout court per i dipendenti

 La Banca Monte dei Paschi di Siena, nasce nel 1472 come monte di pietà per dare aiuto alle classi disagiate della popolazione senese, è la più antica banca al mondo tuttora in attività. I monti di pietà nascono alla fine del XV secolo dal movimento francescano per assicurare forme di credito alle classi popolari dietro garanzia del deposito di un pegno. In pratica ci si recava presso questi istitui e si lasciava appunto un pegno il cui valore fosse proporzionale al credito richiesto. Se la persona non era più in grado di restituire la somma allora l’istituto manteneva la proprietà dell’oggetto dato in pegno. Tali istituti riuscirono a superare i divieti ecclesiastici sull’usura e furono autorizzati inoltre a percepire un moderato interesse sui prestiti, permettendo loro di crescere e divenire istituzioni di natura bancaria. In Italia raggiunsero il massimo sviluppo nel Settecento, quando in alcune città, come Roma, ebbero la dimensione e le funzioni di una vera banca di stato che riceveva depositi e svolgeva funzioni di tesoreria.

La Bce abbassa i tassi ma le borse sembrano quasi non accorgersene

 Se qualche mese fa la Bce avesse operato un taglio dei tassi di 75 basis point, come fatto oggi, molto probabilmente avremmo assistito ad un rialzo monstre delle Borse europee. Oggi, invece, ogni buona notizia sul fronte economico o decisione di politica monetaria da parte delle autorità centrali viene accolta con indifferenza nel migliore dei casi o addirittura in qualche caso in maniera negativa. La difficoltà e la particolarità di questa intricatissima crisi sta forse proprio in questo paradossale fatto. I mercati insomma sembrano ignorare, quando va bene, i dati macro o meglio sembrano analizzare solo e sempre quelli fortemente negativi. Nell’ultima settimana le nuove richieste di sussidio per la disoccupazione in America si sono attestate a 509mila, sotto le attese degli analisti di 540mila ma in linea con la precedente settimana. Le richieste continue salgono a 4,08 milioni di unità dai 3,998 milioni precedenti. Il dato è peggiore rispetto alle attese di 4,03 milioni. Inoltre il passato weekend si è assistito negli Stati Uniti ad un vero e proprio assalto ai negozi per gli acquisti di Natale, mentre le attese erano per un raffreddamento considerevole rispetto allo scorso anno.

La fusione tra Nippon Oil e Nippon Mining creerà una delle maggiori compagnie petrolifere giapponesi

 Nippon Oil Corp., la più grande compagnia di raffinazione del Giappone e la Nippon Mining Holdings Inc. si sono accordate per formare la terza maggior compagnia giapponese per volume di  reddito: in tal modo sarà possibile tagliare i costi, in un periodo in cui sta crollando la domanda per il carburante. Nippon Mining & Metals Co., una delle unità della Nippon Mining Holdings, possiede ora il 66% della Pan Pacific Copper Co., la maggiore società della nazione asiatica per quanto riguarda la lavorazione del rame. La Nippon Mining sta infatti accelerando i suoi investimenti in questo settore soprattutto in relazione ai paesi del Sud America, in particolare il Cile, al fine di capitalizzare la domanda proveniente dalla Cina.

 

Il titolo della compagnia è cresciuto di ben 29 yen, raggiungendo quota 285 al momento della chiusura della borsa di Tokyo: questa performance rappresenta il guadagno più alto dal 29 ottobre. La nuova società che nascerà da questa unione sarà completamente riorganizzata nel mese di aprile 2010 in tre società controllate (nel dettaglio tali società si occuperanno di raffinazione e vendite, perlustrazione del petrolio e metalli). I tagli del personale verranno considerati solo quando la fusione sarà completata. Tra l’altro, si prevede che la trattativa in questione porterà alla creazione di un’impresa con un reddito di 11,9 trilioni di yen per quanto riguarda l’anno che si concluderà in marzo: ciò darà la possibilità alla nuova compagnia di posizionarsi al terzo posto tra la maggiori società giapponesi, alle spalle della Toyota Motor Corp. e della Honda Motor Co.

Gordon Brown annuncia agevolazioni per chi ha difficoltà con i mutui

L’Inghilterra è intenzionata ad aiutare i cittadini che vertono in forti difficoltà economiche a causa della profonda crisi finanziaria che ha colpito i mercati di tutto il mondo. Lo ha annunciato la Regina Elisabetta che, ieri in occasione dell’inaugurazione del Parlamento, ha presentato un importante programma che prevede ben 12 progetti di legge a sostegno dell’economia. Anche il premier inglese Gordon Brown ha dichiarato l’intenzione di aiutare le famiglie che si trovano ad affrontare una grossa emergenza economica. Nel dettaglio il premier ha annunciato agevolazioni per coloro che hanno stipulato un contratto di mutuo per l’acquisto di una casa e che, a causa della crisi internazionale, hanno difficoltà a pagare le rate. Brown, infatti, ha previsto la possibilità di rinviare il pagamento degli interessi sul mutuo per un massimo di due anni e di evitare il pignoramento.

Mutui subprime: capacità di rimborsare ignorata dalle banche

 Sembra che in America gli stessi banchieri siano spaventati dalla politica degli istituti creditizi. In questo articolo apparso sul New York Times, si parla di come si stia diffondendo in Usa la pratica del “BUY NOW, PAY NOTHING” (comprare adesso e pagar nulla).

il mutuo subprime é un mutuo a rischio dato ad un cosiddetto NINJA, che significa “No Income, No Job or Asset“. In pratica é la stessa situazione del precario italiano. Poiché si tratta della stragrande maggioranza del mercato del lavoro, le banche sono state costrette a fornire mutui a questi lavoratori. Questo sembra abbastanza logico: poiché la maggior parte dei lavoratori sono precari, le banche sono state costrette a dare mutui ai precari.

Tuttavia questo articolo evidenzia come spesso le banche approfittino della situazione, concedendo fidi ignorando completamente la capacità di rimborsare dei clienti. Ad esempio di ciò, nel succitato articolo, il caso di una ragazza ventunenne, che ottenuto un credito di mille dollari e rimborsato (immaginiamo con quali fatiche), si é vista in soli due anni quadruplicare il suo fido: da 1.000 a 4.400$!

Introduzione all’analisi ciclica dei Mercati

 Si è fatto riferimento nei precedenti interventi alla “situazione ciclica”. L’analisi ciclica è una branchia dell’analisi tecnica particolarmente diffusa in Italia: in particolare, chi si è avvicinato da poco alle analisi dei mercati riesce a reperire molto materiale su questo argomento (talvolta trattato con estrema superficialità) e per questo motivo gli studi ciclici sono diffusi tra i neofiti (ma ciò non toglie alla efficacia e precisione di tecniche cicliche avanzate, utilizzate anche da traders professionisti).
Il presupposto di chi applica questo tipo di studio è che i mercati seguono un andamento appunto “ciclico”, ossia le successioni di minimi e massimi sono scandite dal fattore “tempo”: il conteggio dei periodi è il fulcro di questa disciplina particolare, ed è proprio su questo elemento che si concentrano gli sforzi degli analisti.