Eurozona: giù vendite al dettaglio e prezzi alla produzione

 Nella zona euro le vendite al dettaglio, relative allo scorso mese di febbraio 2009, sono scese oltre le aspettative con un -4% su base annua ed un -0,6% su base mensile. Il dato conferma la stagnazione dei consumi nel Vecchio Continente e un andamento dell’indice del costo della vita ampiamente sotto controllo.

Semaforo rosso nell’Eurozona anche per i prezzi alla produzione industriale, che ha febbraio hanno fatto registrare una contrazione che, secondo le rilevazioni di Eurostat, è stata dello 0,5%. In Italia, invece, il calo congiunturale è stato leggermente più ampio, e pari a -0,6%, mentre su base annua il dato nel nostro Paese segna un secco -2,8%.

Giappone, Shirakawa: condizioni finanziarie sempre più aspre

 Le condizioni finanziarie del Giappone? Sempre più aspre – e in tempi sempre più stretti. A confermarlo oggi è il governatore della banca del Giappone Masaaki Shirakawa. A dicembre la Boj ha tagliato il suo tasso chiave allo 0,10%. Inoltre, per aiutare le imprese a far fronte alla crisi, ha deciso di comprare temporaneamente commercial paper direttamente.

La Boj continuerà a fare del suo meglio come banca centrale per portare l’economia giapponese su un sentiero di crescita sostenibile con la stabilità dei prezzi

Come spiega il Governatore, l’economia mondiale rallenta rapidamente, e questo processo sta coinvolgendo anche i paesi emergenti, anche se si comportano ancora relativamente  bene. In Giappone, però, l’economia si starebbe deteriorando, le spese di investimenti stanno diminuendo e consumi e produzione stanno rallentando. Il Paese, dunque, dovrà probabilmente affrontare condizioni ancora più dure. Staremo a vedere cosa accadrà al prossimo meeting di politica monetaria della Boj, il 21 e 22 gennaio.

Opec lascia la produzione di petrolio invariata

 Con una decisione forse un pò a sorpresa l’Opec, riunito al Cairo, ha deciso di mantenere gli attuali livelli di produzione di petrolio, malgrado il calo vistoso dei prezzi avesse fatto pensare alla possibilità di una ulteriore riduzione nella produzione. L’obiettivo, infatti, dei paesi produttori sarebbe quella di assestare il prezzo del greggio intorno ai 75-80 $ al barile, ben lontano dai 54 della chiusura di Venerdi. La decisione è stata presa malgrado l’opposizione di alcuni paesi come il Venezuela e sopratutto Iran, che spingono invece per una riduzione di almeno un milione di barili al giorno. La decisione però potrebbe essere presa il prossimo mese, in occasione dell’assise prevista ad Algeri il 17 Dicembre. La riduzione di 1,5 milioni i barili decisa il 24 Ottobre scorso, infatti, è ritenuta insufficiente considerando come il prezzo del greggio abbia da quel momento continuato la sua inesorabile discesa. Ma sicuramente l’ultima voce in capitolo la varà il primo produttore al mondo, l’Arabia Saudita.

Vendite on line per il periodo natalizio previste in calo, pesano i dati deludenti di Amazon

 Le vendite online cresceranno in Usa per il periodo natalizio del 12%, il tasso di crescita più basso mai registrato, secondo le stime di una rapporto diffuso oggi redatto dall’istituto Forrester Research.
Circa un terzo di coloro che fanno acquisti online — secondo il rapporto — intende spendere meno a novembre e dicembre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.”I prezzi inflazionati sui beni di base, i freni al credito e il crescente numero di licenziamenti nelle aziende stanno avanzando pressioni economiche che necessitano di previsioni ammorbidite”, dice il rapporto. I consumatori statunitensi hanno cercato di risparmiare quest’anno in vari settori, nel periodo del credit crunch, della crisi immobiliare e del terremoto finanziario che ha colpito i mercati di tutto il mondo Wall Street tiene sott’occhio le previsioni per la stagione delle vacanze natalizie, che contribuiscono per il 40% al fatturato annuale dei rivenditori, online e non.

Non solo prezzi: introduzione ai volumi di scambio

 Solitamente si pensa che un’analisi si esegue unicamente sulle serie di prezzi: in realtà questo atteggiamento riduce la possibilità di creare un quadro complessivo e approfondito del Mercato oggetto di studio. È utile unire alle serie di prezzi e al loro studio, i volumi di scambio (disponibili su qualsiasi piattaforma di trading) per ricercare conferme o anomalie di mercato.

Per volumi si intende la quantità scambiata di uno strumento (siano azioni, future, covered warrant, o quant’altro). Sono solitamente visibili nella parte inferiore di un grafico, e sono rappresentati da un istogramma: ogni barra dell’istogramma indica la quantità di scambi avvenuti nell’arco di tempo impostato (time frame). Vi si possono applicare determinati oscillatori come sulla serie di prezzi.

Innanzitutto, i trend dei mercati devono essere sostenuti da elevati volumi per durare nel tempo. Così anche nelle inversioni di tendenza, bisogna assistere ad un aumento sulla media degli scambi, per avere una conferma che l’inversione stia effettivamente avvenendo.

Metodi di rilevazione grafica: Candlestick

 Nel precedente articolo, abbiamo visto e compreso il grafico lineare.
Come detto, questa rilevazione di prezzi presenta delle “mancanze” che in certi casi possono essere fondamentali per un analisi completa. Come far fronte a queste mancanze? Proviamo con le candele

La rilevazione di prezzi a “Candele Giapponesi” (in inglese “Japanese Candlestick”) è ampiamente diffusa, risulta quindi fondamentale per qualsiasi tecnico ed il suo studio.

Storicamente questa metodologia di registrazione ha origini nel lontano 1700 grazie a Munehisa Homma. La diffusione e il successo delle candele è sicuramente dovuto all’immediatezza di lettura e alla grande quantità di informazioni che riusciamo a rilevare a colpo d’occhio: mentre un semplice grafico a linea riporta esclusivamente le chiusure di prezzo, le candele ci mostrano anche l’escursione avuta in un determinato arco di tempo (time frame) oltre che l’apertura (il primo prezzo battuto nell’arco di tempo).

Caro prezzi: un settembre bollente tra cartoleria, telefonia, bollette e caro petrolio

 Dopo un estate calda arriva un settembre bollente con nuovi aumenti, dai libri e cartoleria, si passa ai telefonini ,bollette del gas, luce e rifiuti per non dimenticarci Rc Auto ed i mutui bancari, il caro prezzo della benzina. Gli aumenti stimati dalle associazioni dei consumatori sono di circa 600 euro: riscaldamento 170-180 euro, luce e gas 100 euro, gli alimentari 120 euro, Rc auto 45 euro, libri di testo 70/80 euro in più. Le aperture delle scuole porteranno degli aumenti stimati : il diario è aumentato infatti del 5% nei supermercati (a 12 euro) e del 7% nelle cartolerie (a 14,50 euro), mentre quello di uno zaino di marca è cresciuto del 4% nei supermercati (a 52 euro) e dell’8% nelle cartolibrerie (a 62 euro). Stesso incremento invece per i quaderni (+4%) con un prezzo di circa 2 euro, mentre per gli astucci vuoti ci sono aumenti del 6% nei supermercati (a 9,90 euro) e del 9% nelle cartolerie (a 11,50 euro).

Opec: il caro greggio deriva dalla speculazione, ma Arabia Saudita annuncia aumento produzione

La speculazione è all’origine del caro petrolio, vicino ai 140 dollari al barile. Ne è convinta la maggior parte dei paesi produttori, che ieri si sono confrontati con gli stati consumatori alla conferenza di Gedda, in Arabia Saudita. Presenti i ministri per l’Energia di oltre 30 paesi. L’Arabia Saudita ed il Kuwait dichiarano che l’Opec dovrebbe aumentare la produzione se il mercato lo dovesse richiedere. L’Arabia Saudita ha infatti deciso di aumentare ulteriormente, entro luglio, la propria produzione di greggio, portandola a 9,7 milioni di barili il giorno: lo ha annunciato re Abdullah in apertura dei lavori del vertice di Gedda, dedicato appunto al rincaro dei prezzi petroliferi e alle sue conseguenze.