Lufthansa non smuove la situazione di Alitalia: Roma e Milano divise sul partner straniero

 Nessuna offerta su Cai verrà lanciata a breve da Lufthansa per effettuare una controproposta ad Air France. Secondo alcune indiscrezioni, la compagnia aerea tedesca ha negato che vi siano stati contatti telefonici tra il presidente, Wolfgang Mayrhuber, e Roberto Colaninno, nè che vi possa essere nei prossimi giorni un incontro di persona tra i due. In realtà, rimane molto alto l’interesse di Lufthansa per rilanciare un’offerta contro Air France, dopo che si era prospettato un acquisto da parte della compagnia francese del 25% della nuova Alitalia; a confermare l’interesse di Lufthansa è stato il portavoce della stessa società, il quale ha anche precisato che per il futuro sono previste conference call e incontri tra le parti, senza però specificare le possibili date.

Analisi Tecnica: giornate importanti per gli indici americani

 Momento importante per i due indici americani:
L’S&P500 si trova quasi a contatto con la dinamica rossa passante per 940, punto che se superato fornirà supporto alle quotazioni per innescare l’inversione anticipata del trend, diretta poi verso i 1000. Dopo il superamento e la conferma della violazione si può impostare un trade al rialzo sul primo rintracciamento utile a fornire prezzi migliori. Una respinta del livello porterà invece i prezzi a testare il canale inferiore ora a 820 per poi rivedere i minimi annuali del 2008 in accordo con i cicli temporali: l’occasione fornita sarà di acquisto per il medio periodo.

Il supporto che se violato proietterà le quotazioni verso il basso è posto ora a 880, livello fornito dalla mediana delle Bollinger Bands e quasi coincidente con la media mobile veloce a 55 periodi passante a pochi punto di distanza (890).

In accordo con i movimenti dell’S&P500 anche il Dow Jones si trova appena al di sotto di una resistenza importantissima che se superata fornirà fin da subito occasione d’acquisto: 9031 è il livello da monitorare per entrate rialziste, da violare con volumi consistenti per confermarne la rottura. Il rally che potrebbe scaturire si estenderà fino al livello 70 di RSI, soglia dell’ipercomprato, ma, più importante, sarà anche la prima indicazione d’inversione del trend di medio periodo.

Bank of England si adegua alla Fed e porta il tasso di inflazione al suo minimo storico

 Mervyn King, governatore della Bank of England, potrebbe decidere di abbandonare la sua reticenza per sostenere in maniera adeguata il sistema finanziario, reso sempre più debole dalla profonda recessione. Se King adottasse provvedimenti volti a tagliare il tasso di interesse del Regno Unito, che in tal caso scenderebbe al suo livello storico più basso, il governatore sarebbe allora costretto a seguire i dettami della Federal Reserve e ad adottare nuovi metodi per immettere denaro liquido nel sistema. Il primo provvedimento del governatore britannico sarà probabilmente quello di avviare un programma da 200 miliardi di sterline (290 miliardi di dollari) che permetta alle banche di rimpiazzare le garanzie illiquide per il debito governativo.

Prospettive economiche incerte per l’Europa secondo la BCE: la ripresa comincerà solo nel 2010

 Lucas Papademos, vicepresidente della Banca Centrale Europea, ha annunciato che la ripresa economica europea inizierà solamente a partire dal prossimo anno e che i policy makers devono porsi l’obiettivo di tagliare i tassi di interesse nel caso dovesse proseguire ulteriormente il rallentamento da parte dell’inflazione. Lo stesso Papademos si è così espresso durante un’intervista al magazine tedesco WirtschaftsWoche:

La prospettiva economica è insolitamente incerta. Vi sono concrete possibilità che la ripresa cominci nel primo semestre del 2010.

Dopo aver ridotto il loro tasso di interesse chiave di 175 punti base a partire dallo scorso mese di ottobre e averlo fatto attestare al 2,5%, i policy makers della BCE dovranno ora affrontare la forte pressione dei primi giorni del 2009, in quanto saranno chiamati ad affrontare la prima recessione europea da 15 anni a questa parte.

 

Il 2009 comincia positivamente per i titoli asiatici: sugli scudi il settore energetico

 Sono state decisamente positive le prestazioni di questa settimana dei titoli asiatici, guidati in particolare dai produttori di energia e materie prime, dopo la ripresa da parte dei prezzi del petrolio e dei metalli: i governi delle principali nazioni dell’Asia sono già pronti ad adottare tutte le misure volte a potenziare l’economia. Bisogna senz’altro segnalare l’importante rialzo ottenuto da Cnooc Ltd. (+14%), mentre BHP Billiton Ltd., la più grande compagnia mineraria del mondo, ha guadagnato ben 6 punti percentuali, grazie soprattutto agli aumenti nei prezzi dei metalli.

 

La Slovacchia adotta l’euro. Eurolandia a quota 16

Il 2009 inizia all’insegna del cambiamento per la Slovacchia. La repubblica dell’Europa centrale che nel 1993 si staccò dalla Repubblica Ceca, con l’anno nuovo ha, infatti, abbandonato la corona, con un’importante cerimonia tenutasi nella principale piazza di Bratislava che ha visto la partecipazione di circa 100 mila persone, per adottare la moneta unica europea. La Slovacchia, dunque, diventa il sedicesimo paese di Eurolandia. L’aggancio di Bratislava ad Eurolandia è stato possibile grazie anche alle politiche economiche portate avanti dai vari governi che si sono susseguiti: il centro destra promosse numerose riforme che portarono nel 2004 all’adesione all’Unione Europea mentre l’attuale primo ministro socialdemocratico Fico ha deciso tagli al deficit pubblico e potenziamento del welfare state.

Cala la produzione USA a dicembre: sempre più debole il sostegno delle esportazioni

 La produzione statunitense ha subito una contrazione al ritmo più sostenuto degli ultimi 30 anni nel mese di dicembre: tale situazione è stata provocata principalmente dalla recessione, la quale si sta diffondendo in misura sempre maggiore all’estero. L’indice di produzione dell’Institute for Supply Management è sceso a quota 35,4, ovvero il livello più basso dal 1980 (nel mese di novembre esso era pari a 36,2). Dopo aver colpito i mercati del credito, il grave crollo dell’occupazione sta ora provocando un consistente rallentamento nella domanda interna, in particolare per quanto riguarda quella relativa alle autovetture (come è noto, infatti, General Motors Co. e Crysler LLC sono sull’orlo del fallimento).

Questo declino continuerà anche nel 2009, soprattutto a causa della difficile condizione in cui si trovano le esportazioni giapponesi ed europee. Secondo Tim Quinlan, analista economico della società Wachovia Corp. di Charlotte (North Carolina):

Qualsiasi piccola domanda domestica ora è completamente sparita e il declino che si sta verificando all’estero sta privando gli Stati Uniti dell’aiuto fornito dalle esportazioni. La produzione continuerà a indebolirsi lungo tutto il corso del 2009.