Otto milioni gli utenti dei siti di banking on line, in espansione le carte prepagate

Nielsen Online è il servizio di The Nielsen Company per l’analisi e la misurazione certificata di audience internet, advertising online, video, consumer-generated media, passaparola digitale, e-commerce e più in generale del comportamento dell’utente online. DigitalFinance è lo studio trimestrale sul finance online realizzato da Nielsen Online e CommStrategy che registra le performance dei siti finanziari e i comportamenti online. In questi giorni ha realizzato uno studio ad hoc per quanto riguarda l’uso dei servizi del banking on line, il numero di utenti che usano tali servizi è incrementato: a fine 2007 gli utenti dei siti di banking sono 8 milioni, quasi un utente internet su quattro. Gli utenti che accedono alle aree protette da password, le aree cioè di servizio alla clientela, sono 5,3 milioni, con una crescita di 1 milione di individui nell’anno. Questo significa che ci sono 2,7 milioni di internauti che per ora preferiscono solo curiosare tra questi siti ma che non hanno ancora preso la decisione di poter consultare il proprio conto on line. Difatti nonostante i vantaggi derivanti dall’assenza dei costi di tenuta conto, dai tassi di interesse generalmente più alti del conto corrente tradizionale e dalla possibilità di effettuare operazioni bancarie in ogni momento della giornata senza code e perdite di tempo non tutti sono propensi a sperimentare il banking online.

Bce rivede al rialzo le previsioni di inflazione: invariati i tassi di interesse

Obiettivo primario della Bce e’ assicurare la stabilita’ dei prezzi, che e’ precondizione per la stabilita’ finanziaria e la crescita. La BCE esercita, infatti, il controllo dell’inflazione nell’area euro badando a contenere, tramite opportune politiche monetarie (controllando la base monetaria o fissando i tassi di interesse a breve), il tasso di inflazione di medio periodo ad un livello inferiore (ma tuttavia prossimo) al 2%.

Proprio a questo scopo il suggerimento di Trichet per arginare le pressioni inflazionistiche che iniziano a minacciare l’Europa è quello di abbandonare la strada delle politiche fiscali e seguire “politiche di bilancio prudenti”. La Bce rivede al rialzo le previsioni di inflazione di Eurolandia per il 2008 e il 2009: le nuove stime indicano un’inflazione compresa fra il 3,2 e il 3,6% per il 2008, in netto rialzo dal 2,9% medio stimato a marzo, mentre per il 2009 gli economisti si aspettano un’inflazione compresa fra 1,8% e 3,0%, dal precedente 2,1% medio.

FMI modifica al rialzo le stime sulla crescita di Eurolandia 2008 dall’1,4% all’1,75%

Il Fondo monetario internazionale ha rivisto al rialzo le stime di crescita dell’area euro. L’economia di Eurolandia deve però fare i calcoli con grandi rischi, soprattutto tenendo conto delle turbolenze sui mercati finanziari che per il momento proseguono, come spiegano gli ispettori di Washington nel loro tradizionale rapporto Article IV. Le stime di crescita per Eurolandia formulate ad aprile dal Fondo Monetario Internazionale erano state criticate dalla Commissione di Bruxelles che le aveva giudicate troppo pessimistiche. Pochi giorni fa il Fondo, modifica al rialzo le stime 2008 portandole dall’1,4% all’1,75%. Le previsioni di primavera della Commissione Ue, rese note a fine aprile, danno per l’anno in corso una crescita all’1,7% e per il 2009 all’1,5%.

Accreditamento azioni ai creditori di Parmalat

La Parmalat è stata travolta da un crack finanziario scoppiato alla fine del 2003, che l’ha costretta a dichiarare bancarotta. Con decreto del Ministero delle Attività Produttive gran parte delle Società del Gruppo sono state ammesse alla procedura di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi e il Dr. Enrico Bondi è stato nominato Commissario straordinario. Il fallimento della Parmalat è costato l’azzeramento del patrimonio azionario ai piccoli azionisti, mentre i risparmiatori che avevano investito in bond hanno ricevuto solo un parziale risarcimento. Il Tribunale di Parma dichiarò insolventi le società nominando Giudice Delegato il Dr. Vittorio Zanichelli e con tali sentenze, furono fissate le date per il deposito delle domande di insinuazione e per la verifica dei crediti. Grazie al cosiddetto decreto “salva-imprese”, Parmalat fu salvata dal fallimento e la sua direzione fu affidata come già detto all’amministrazione straordinaria di Enrico Bondi, che ha risanato parzialmente i conti (pur dovendo ancora rispondere completamente alle richieste di risarcimento dei vecchi risparmiatori). Successivamente gli obbligazionisti hanno visto le loro obbligazioni convertite in azioni Parmalat di nuovo tipo, quotate alla Borsa di Milano.