Spagna, USA, Inghilterra: brutte notizie dai mercati immobiliari

 Le cifre parlano chiaro: si sta allargando la crisi dei mercati immobiliari. I dati che sono stati diffusi in questi giorni evidenziano un peggioramento della situazione complessiva con il mercato immobiliare spagnolo in calo del 34%, i prezzi delle case in diminuzione del 16% in USA e del 4% in Inghilterra. In tutti e tre i casi inoltre i dati segnano un netto peggioramento rispetto alle precedenti stime evidenziando quindi una accelerazione al ribasso.

Partiamo dalla Spagna, paese che più degli altri deve al settore immobiliare lo sviluppo economico degli ultimi dieci anni e che più degli altri sta soffrendo l’attuale momento. Fattore decisivo è stato il rialzo dei tassi negli ultimi anni che hanno reso più oneroso l’acquisto di nuove case. Le vendite di case, come già detto, sono scese del 34% nell’ultimo anno ed adesso potrebbero iniziare a scendere in modo significativo anche i prezzi che invece fino ad ora erano rimasti costanti; in particolare le previsioni indicano una discesa di almeno il 15% entro il 2010.

Bernanke : “Il funzionamento dei mercati finanziari e’ migliorato”. Dollaro forte per contrastare l’inflazione

Dollaro sempre piu’ forte nei confronti dell’euro dopo le dichiarazioni del presidente della Fed, Ben Bernanke. Il dollaro quota a 1,5597 contro euro rispetto alla chiusura dei mercati europei a 1,5711 (1,5784 rilevazione Bce).

Continueremo a monitorare attentamente gli sviluppi sui mercati valutari e il duplice obiettivo della Fed sulla stabilita’ dei prezzi e la massimizzazione di uno sviluppo sostenibile dell’occupazione e dell’economia saranno fattori chiave per assicurare che il dollaro rimanga una valuta forte e stabile. – Bernanke ha quindi spiegato che – il funzionamento dei mercati finanziari e’ migliorato anche se rimangono alcune condizioni restrittive.

Che questa sia una risposta all’attacco di Dimitri Medvedev agli Stati Uniti nel corso del Forum economico di San Pietroburgo?

Medvedev: Occorre primo piano della Russia nell’economia globale, non più egoismo economico degli Usa

Non importa quanto è grande il mercato americano né quanto è forte il sistema finanziario americano: non sono in grado di sostituirsi ai mercati globali”. Gli Usa non bastano anche se la loro presenza nel mondo può dare questa impressione. Non solo: hanno fallito. L’incapacità dei grandi gruppi nel considerare i rischi connessi alle loro strategie e le politiche aggressive della più grande economia del pianeta non ha portato solo a perdite finanziarie, ma hanno impoverito il mondo.

Questo l’attacco di Dimitri Medvedev, nuovo presidente russo sferrato agli Stati Uniti nel corso del Forum economico di San Pietroburgo. Quanto sta accadendo, secondo Medvedev, è la più grave crisi dal 1930 ed è figlia dell’ “egoismo economico” da parte degli Usa che ha penalizzato e continua a penalizzare anche la Russia alla ricerca di norme condivise per potere investire all’estero così come consente alle imprese estere di investire in Russia.

Myspace: social forum e pubblicità online

La News Corporation è uno dei maggiori gruppi multimediali al mondo. È stata fondata in Australia da Rupert Murdoch ed ha sede a New York. Stiamo parlando della stessa società che ha acquisito nel 1981 il Times, gli studi cinematografici 20th Century Fox (assumendone il totale controllo nel 1984). Il 31 luglio 2007 la società ha acquisito per 5,6 miliardi di dollari la Dow Jones & Company acquisendo quindi gli indici azionari Dow Jones e il giornale The Wall Street Journal. È quotata alla borsa di New York, Melbourne e Londra.

MySpace è una comunità virtuale, e più precisamente una rete sociale o social network, creata nel 1998 da Tom Anderson e Chris DeWolfe. Offre ai suoi utenti blog, profili personali, gruppi, foto, musica e video. I server sono a Santa Monica, California, e a New York. È attualmente il sesto sito più popolare al mondo, il quarto tra quelli in lingua inglese e il terzo negli Stati Uniti. Dal luglio 2005 la News Corporation di Rupert Murdoch è l’attuale proprietario, che ne ha acquistato diritti ed usi per 580 milioni di dollari. Myspace è un social network che permette di creare una pagina personale, un profilo, e di pubblicare informazioni su se stessi, foto, video, musica, giochi. Ci si può iscrivere con un profilo tradizionale o registrarsi come gruppo musicale (profilo band), filmmaker o cabarettista. Si può personalizzare il profilo con colori, immagini, video o playlist di brani audio. Si possono conoscere le altre persone che usano myspace, creare dei gruppi e scambiare informazioni. Grazie a questo spazio su internet, gruppi come gli Arctic Monkeys ed i Cansei de Ser Sexy sono diventati famosi in tutto il mondo ancora prima di mettere effettivamente sul mercato i loro dischi.

Grande depressione: può succedere oggi con i mutui subprime e l’aumento dei prezzi delle derrate agricole?

La grande depressione, detta anche crisi del 1929, grande crisi o crollo di Wall Street, fu una drammatica crisi economica che sconvolse l’economia mondiale alla fine degli anni venti, con gravi ripercussioni durante i primi anni del decennio successivo. Le cause del fenomeno furono molteplici. Durante gli anni Venti negli Stati Uniti si era verificata una straordinaria crescita finanziaria e speculativa accompagnata tuttavia da un forte indebitamento degli agricoltori, esposti alla concorrenza europea dopo la ripresa postbellica. Quindi in realtà la grande depressione non è da attribuirsi ad una crisi finanziaria come molti credono, ma ad una crisi del settore agricolo! In realtà la crisi fu amplificata dai fallimenti a catena delle banche di provincia a causa dell’insolvibilità delle aziende e tale situazione andò a ripercuotersi direttamente sull’intera società americana. Nei primi tre anni, i più “caldi” della crisi, le banche si ritrovarono improvvisamente senza denaro liquido quando migliaia di azionisti spaventati dal crack di Wall Street corsero a vendere i loro titoli.

Africa: aumentano i prezzi dei cereali ma anche gli indici di Borsa

In Africa si teme per la gravità dell’ aumento dei prezzi delle materie prime, in particolar modo per gli alimentari. Il forte aumento del prezzo e la minore disponibilità sul mercato del riso rischia di far scoppiare proteste e disordini nel continente nero, dove già grano e carburanti sono alle stelle In Egitto. Infatti proprio l’Egitto ha annunciato la sospensione delle esportazioni di riso per far fronte alla notevole domanda sul mercato interno, evitare il rialzo dei prezzi e di conseguenza le proteste degli strati più poveri della popolazione. Per l’Africa la situazione diviene inquietante perchè, accanto all’aumento del prezzo del riso, c’è da tener ben presente come abbiamo già detto l’aumento del prezzo del grano. Al Chicago Board of Trade(CBOT), la massima borsa mondiale dei cereali, il frumento, ad esempio, ha visto salire i prezzi del 123%.

Scende il petrolio, ma anche gli americani cominciano a risparmiare sulla benzina

Dopo aver toccato quota 120 dollari al barile, il petrolio ha cominciato a scendere. In attesa della decisione della Fed se intervenire o meno sui tassi, il Wti è sceso di 8 centesimi al barile nelle prime contrattazioni asiatiche. Sul NYmex il petrolio ha aperto con un calo più consistente, al ribasso di 2,63 dollari.

Secondo gli ultimi aggiornamenti in Asia il prezzo del petrolio è arrivato poi scendere fino a 115,49 dollari al barile. Ha influito sul prezzo del greggio un rapporto statunitense del Dipartimento di Energia secondo cui la richiesta di benzina è scesa del 6,2%, e quella dei prodotti petroliferi in generale del 8,5%.

Forse anche gli americani, quelli dei Suv e delle grosse cilindrate “tanto la benzina non ci costa tanto”, hanno cominciato a risparmiare quando arrivano a riempire il serbatoio. Con la benzina arrivata a costare 3,54 dollari per un gallone (che corrisponderebbe a 4 litri circa di carburante) anche loro cominciano a stare più attenti alla macchina che prendono per andare al lavoro.

La trasmissione internazionale del ciclo economico: perchè la crisi dei mutui subprime può colpire anche noi

Le economie industrializzate e le economie emergenti sono caratterizzate da andamenti ciclici dell’attività economica. Le recessioni sono seguite dalle espansioni con una certa regolarità e con un ritmo che è risultato più o meno sincrono con quello di altre economie.

Quando le economie sono aperte (ovvero ci sono limitate barriere commerciali), l’andamento di alcune variabili, come il PIL di un Paese, ha effetti sulle analoghe variabili degli altri Paesi. Per esempio è solito leggere, che la recessione economica degli Stati Uniti(ovvero variazioni negative e decrescenti del PIL) si trasmette alle economie europee e questo può innescare un circolo virtuoso mondiale. Se i legami commerciali sono molto importanti, si osserva che i Paesi maggiormente integrati dal punto di vista commerciale (ovvero il cui interscambio commerciale è molto elevato, dovrebbero essere anche i paesi con i cicli economici più simili e più sincronizzati.

Wal Mart, Intel e Apple trainano Wall Street

Wall Street ha chiuso all’insegna del segno più, trainata dalle buone notizie provenienti dalle società, in particolare da Wal Mart che ha alzato le stime sugli utili. Il Dow Jones ha chiuso con +0,44% a 12.581, il Nasdaq +1,27% a 2.351, +0,45% a 1.369,55 anche per l’S&P 500.

Wal Mart ha infatti alzato la guidance del primo trimestre nonostante le vendite di marzo avessere un po’ deluso. Il colosso della grande distribuzione ha annunciati che concluderà i primi tre mesi del 2008 con un EPS di 74-76 centesimi, mentre le precedenti stime erano di 70-74 cents.

Le vendite di marzo sono invece cresciuto soltanto dello 0,7%, mentre gli analisti speravano in un +1%, soglia che viene raggiunta e superata di uno 0,1 se nelle vendite sono compresi i carburanti.