Invesco lancia un fondo azionario che punta sul settore immobilare dell’Area PAcifico

Un nuovo fondo azionario che punta sul comparto immobiliare in Paesi dell’Asia e dell’Australia. Si chiama Invesco Asia Pacific Real Estate Securities Fund e a novembre scorso è stato lanciato in Italia dall‘Invesco Asset Management. Il fondo ad alto rischio ha l’obiettivo di investire nel settore immobiliare in paesi come Australia, Singapore e Giappone, dove la rapida urbanizzazione e la forte crescita demografica a cui si assiste negli ultimi tempi determineranno la costruzione massiccia di complessi residenziali e commerciali.

Le città dell’Asia -spiega Giuliano D’Acunti dell’Invesco Italia– tendono sempre di più a diventare centri del commercio internazionale e della finanza mentre la rapida crescita della regione attira investimenti stranieri diretti nei settori delle comunicazioni e delle infrastrutture. Questo mercato emergente alimenterà la domanda immobiliare nel suo complesso offrendo importanti opportunità di crescita dei titoli immobiliari nell’area del Pacifico.

Soluzione al crack bancario: i conti dormienti

 I conti dormienti sono fondi detenuti da banche, da società finanziarie o dalla Posta per conto di cittadini che non sono a conoscenza di tali proprietà finanziarie. Come è possibile dimenticare il proprio denaro in questi tempi di crisi? Capita ed i motivi possono essere i seguenti: decessi improvvisi, perdita della capacità di intendere e di volere, mancata conoscenza da parte degli eredi del patrimonio finanziario del de cuius o addirittura banali dimenticanze.

Tuttavia questo denaro non é res nullius, è dei titolari dei conti o dei loro legittimi eredi. In questo caso però si potrebbe parlare di successione dello Stato. Presupposto della successione dello Stato è un’eredità vacante, fenomeno che ricorre quando, rispetto ad un bene appartenente ad un defunto, manca ogni successibile legittimo e testamentario. Condizione minima per avviare l’esproprio: non aver registrato nessun movimento volontario negli ultimi dieci anni, nemmeno un estratto conto. Escluse, quindi, tutte quelle operazioni automatiche come l’addebito Rid e altre forme di pagamento effettuate da terzi, come l’accredito dello stipendio o della pensione.

Un Fondo di garanzia a tutela di chi acquista pacchetti turistici

Sono sempre di più gli italiani che scelgono di rivolgersi ad agenzie di viaggio per organizzare una vacanza all-inclusive al fine di trascorrere al meglio il proprio tempo libero ed i giorni di festa. Molto spesso, però, capita di incappare in spiacevoli sorprese che oltre a rovinare la vacanza finisco per pesare anche a livello economico. Proprio per evitare queste situazioni e tutelare i consumatori in caso di insolvenza o fallimento di agenzie o tour operator è stato istituito nel 1995, con Dlgs 111/95, il Fondo nazionale di garanzia. Questo Fondo speciale agisce principalmente per permettere al consumatore, in caso di insolvenza o fallimento dell’agenzia di viaggio, di ottenere il rimborso della somma versata e, nel caso di località estere, il rimpatrio.

In arrivo pesanti tagli al trasporto pubblico locale

Tagliare le risorse destinate al trasporto pubblico e in particolare a quello locale. Così il governo italiano intende fronteggiare i costi delle misure fiscali da esso varate. I circa 400 milioni di euro riservati al trasporto pubblico per il triennio 2008-2010 serviranno al governo per coprire l’Ici e, probabilmente, per finanziare Alitalia.

Siamo alle solite, la prima manovra economica del governo penalizza il settore dei trasporti pubblici locali.

Lo dichiara l’Asstra (Associazione Trasporti) dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge fiscale che prevede i tagli al settore dei trasporti pubblici. Sono stati eliminati dal bilancio nazionale fondi necessari all’attuazioni di misure tese a rafforzare il trasporto pubblico e locale, venire in contro all’utenza, limitare l’uso dei mezzi privati e scremare la circolazione dei camion.

Bradford & Bingley crolla alla Borsa di Londra: torna il panico per i mutui suprime

Le Borse mondiali tornano a temere per la crisi dei mutui subprime. La responsabilità è del “profit warning” lanciato da Bradford & Bingley, uno dei principali operatori del settore in Gran Bretagna, che alla Borsa di Londra oggi è crollata fino al 27%. La società ha annunciato per il primo quadrimestre dell’anno condizioni economiche difficili, perdite lorde per 8 miliardi di sterline nei primi 4 mesi del 2008 a causa della sua esposizione ai crediti immobiliari. La società di mutui è stata sospesa sul mercato britannico, con i dealer che vedevano un’apertura in ribasso del 27% proprio a causa dei risultati 2008. L’ annuncio sui dati solleva ancora una volta dubbi sulle prospettive a breve per la società e per il mercato britannico dei mutui nel suo complesso.

Investire nei bond per non rischiare troppo

Crisi del credito e dei mercati globali: dove conviene investire riducendo i rischi? E’ quello che probabilmente si sono chiesti e si chiedono la maggior parte dei risparmiatori visto il contesto internazionale. Sono molti i gestori di fondi che a questa domanda rispondono “Bond!“. Bond sì, ma quali? Ci sono i corporate bond, le emissioni societarie, che però devono essere “maneggiati” con cura: da analizzare con cura il merito del credito dell’emittente, poichè in tempi di credit crunch le brutte notizie possono sempre essere in agguato. I corporate bond garantiscono meno sicurezza in periodi recessivi (o quasi) dei titoli di Stato, ma possono contare su fondamentali solidi, e se si sceglie di puntare su doppie o singole B è possibile ottenere rendimenti crescenti con rischi contenuti.

Ancora più sicure le società con rating a tripla A, attualmente acquistabili a prezzi bassi, adatti ad un investitore paziente che possa attendere almeno un paio di anni che i mercati si riassestino per ottenere un guadagno. Se comunque restate indecisi anche dopo aver dato un’occhiata ad alcune delle emissioni societarie ed i loro rendimenti potete scegliere anche di puntare su un ETF che replica l’andamento di diversi titoli corporate, così da poter diversificare settori e classificazioni, quindi rischi.

I più sicuri restano però senza dubbio quelli governativi, da affiancare magari ad un investimento in azioni per rendere più stabile così il proprio portfolio. Il rischio in questo caso è della bolla: i timori per la mimore crescita, le vendite che fioccano sui titoli più a rischio, hanno spinto in molti a scommettere sui bond governativi, i cui prezzi sono inevitabilmente saliti facendone calare i rendimenti.

Zerotondo di Intesa & S.Paolo: zero spese e possibilità di un piccolo investimento

Esiste un conto corrente con: spese zero, bancomat e/o Carta di credito (per pagamenti e prelievi gratis, bonifici In/Out gratis, addebito delle bollette in conto (Gas, Enel, Telecom) gratis e perché no, un po’ di interesse? Ebbene, forse pretendiamo troppo, però esiste qualcosa che si avvicina: i conti “correnti zero spese”.

Molte le banche che offronto conti correnti a 0 spese di canone annuo. Tra questi ricordiamo: Banca Antonveneta con Conto Internet; Banca Sella con Web Sella; Credem Conto Senza Spese e con il conto Senza Spese Web; conto corrente Unicredit zero spese; banca Intesa&S.Paolo con conto Zerotondo, il cui nome deriva dal fatto che il canone mensile è completamente gratuito, ma anche il tasso creditore è, nostro malgrado quasi zerotondo. Intesa, per il suo c/c, offre Carta Intesa, ovvero il Bancomat per effettuare prelievi, gratuiti solo nelle filiali proprie, la Carta Clessidra, per la rateizzazione dei pagamenti. Inoltre sono gratuite le spese di gestione quali rendicontazione trimestrale e le comunicazioni di legge, e tutte le operazioni online relative a versamenti quali bonifici, pagamenti tasse ed imposte eccetera.Si può inoltre effettuare un versamento al mese allo sportello, senza pagare spese (i versamenti in eccedenza a quello mensile si pagano). E’ il conto ideale per chi utilizza Internet per effettuare le operazioni, altrimenti allo sportello si pagano (a parte una al mese che come abbiamo detto è gratuita). Se invece si hanno meno di 26 anni anche le operazioni che vengono effettuate allo sportello sono completamente gratuite! Un altro vantaggio è che rispetto ad altri conti correnti, Zerotondo si può anche aprire comodamente on-line.

Oltre i 5000 euro solo assegni non trasferibili, dopo tale soglia occorrerà specifica richiesta

In applicazione dell’ articolo 49 del Decreto legislativo 231 del 21 novembre 2007, con l’obiettivo di contrastare il fenomeno del riciclaggio, da mercoledì 30 aprile scattano importanti novità per gli assegni bancari e circolari, ma anche per i libretti di risparmio. Scenderà da 12.500 a 5.000 euro il limite per il trasferimento di contante, assegni al portatore e libretti. Si scende, di regola, a 2mila euro se il trasferimento avviene invece tra soggetti che svolgono attività di incasso e trasferimento fondi (i money transfer ). Ed è sempre 5mila euro la soglia per poter emettere assegni trasferibili, cioè che si possono girare ad altri. Le banche e le Poste dovranno rilasciare blocchetti di assegni già muniti della clausola “non trasferibile”. Quindi gli assegni non saranno più trasferibili? Assolutamente no, solamente le banche da domani forniranno “in automatico” solo quelli “non trasferibili”.

Perchè tutti rubano il rame? Investirvi è sicuramente meno rischioso!

Furto di rame all’ex stabilimento“, “Rubano rame dal cimitero (!!)”, “Furti di cavi di rame dal cantiere della Tav“, e ancora “Sorpresi a rubare rame in casa di riposo“. Questi sono solo alcuni degli ultimi titoli di articoli sui furti di rame. “Manco fosse oro!” verrebbe da dire. E invece è come se lo fosse!

Con l’impennata dei prezzi degli ultimi tempi il rame è diventato un investimento altamente redditizio (investire su di esso è senza dubbio meno rischioso che tentare di rubarlo!). I suoi usi si sono moltiplicati con l’evoluzione tecnologica, essendo questo metallo presente nei cellulari e negli elettrodomestici ad esempio, e la richiesta mondiale è improvvisamente cresciuta. Dal 1995 ad oggi è cresciuta del 40%. Sono sempre di più anche i fondi che puntano sul rame così come un tempo si faceva solo con l’oro.

Il prezzo del rame è attualmente di 4 dollari ma c’è chi scommette su un rialzo ancora maggiore, sostenuto in primis dalla richiesta delle industrie cinesi ed indiane: potrebbe arrivare a 8 e perfino a 10 nei prossimi anni. E sono proprio i mercati emergenti a farne lievitare la domanda: tutte le infrastrutture hanno bisogno del rame, dalle autostrade ai sistemi di conduzione elettrica.

Fondi d’investimento: continua la crisi, su quali puntare adesso?

Sono pochi i gestori di fondi che sono riusciti a chiudere in attivo l’ultimo mese: tra questi Fondaco, gruppo torinese indipendente, che ha raccolto 1,78 miliardi nel mese di marzo. In positivo anche Mediolanum che chiude con 46,9 milioni e Azimut, 10,8 milioni.

Azimut però ha registrato una raccolta negativa nel settore risparmio gestito per 98 milioni. Il mesi di marzo ha visto deflussi per 10,3 miliardi nel settore dei fondi e molti grandi gestori hanno chiuso in negativo: tra questi Intesa San Paolo e Unicredit, con Pioneer e Capitalia, e Banco Popolare.

Bipiemme Gestioni società del gruppo Popolare Milano ha annunciato i risultati del 2007: il bilancio è in calo del 43,5% a 10,5 milioni. La raccolta netta ha subito un deflusso di un miliardo di euro ed il patrimonio totale gestito dalla società è calato del 4,5% rispetto al 2006.