In Borsa Indesit in difficoltà: prezzo dell’acciaio in aumento del 60%


Nuova caduta in Borsa del titolo Indesit, società leader nella produzione di elettrodomestici, arrivato ormai a poco più di 7 euro. A scatenare le vendite, questa volta, è stata la Lettera all’investitore, la consueta rubrica domenicale del Sole 24 Ore che ieri ha annunciato per il 2008 un calo del 2% del fatturato, pari a 3,35 miliardi di euro, e una flessione tra il 5% e il 15% dell’Ebit, intorno ai 170 milioni. Le indicazioni della Lettera all’investitore, che generalmente raccoglie informazioni di prima mano dal top management delle società, sono in deciso contrasto con quelle fornite dal vertice di Indesit in occasione dei risultati del primo trimestre 2008, dove la società prevedeva una crescita delle vendite e dell’Ebit rispetto al 2007. Fatto sta che il mercato, molto senisbile in questo momento ad ogni stormir di fronda, ha preso il contenuto della Lettera come un profit warning.

Fannie Mae e Freddie Mac a rischio insolvenza, i mutui subprime colpiscono ancora

Fannie Mae e Freddie Mac, le due agenzie a garanzia pubblica specializzate nei mutui ipotecari sono a rischio insolvenza. Aumenta infatti la probabilità che il governo americano debba ricorrere a un salvataggio delle due società travolte dal collasso dei mutui subprime. In un intervista comparsa su Bloomberg, William Poole ex presidente della Federal Reserve di St.Louis, spiega che Freddie Mac ha debiti che superano di 5,2 miliardi di dollari il valore dei propri asset nel primo trimestre. Non se la cava meglio Fannie Mae, il cui effettivo valore degli assett è calato del 66% a 12,2 miliardi di dollari e potrebbe quindi essere negativo nel trimestre successivo.

Non è dello stesso parere il segretario del Tesoro Usa, Henry Paulson il quale ha affermato davanti al Comitato sui servizi finanziari della Camera:

Fannie Mae e Freddie Mac, stanno solo passando attraverso il periodo impegnativo di una decisa crisi del settore abitativo che ha colpito il mercato del credito. I due gruppi continuano a ricoprire un ruolo importante nell’attuale mercato immobiliare ed è necessario che lo facciano anche in futuro.

Doppia promozione per Saras: aumenterà la produzione di diesel

Doppia promonizione per il gruppo di Moratti in Borsa da parte di americani e spagnoli. Grazie al potenziamento dell’attività nel diesel, dicono gli analiti, Saras otterrà forti aumenti della redditività con il margine di raffinazione che salirà di 2,2 dollari al barile per raggiungere nel 2012 i 10,1 dollari al barile. E’ la previsione di Citigroup che ha avviato la copertura del titolo Saras con raccomandazione buy e target price di 4,11 euro. Saras ha appena presentato un piano industriale che prevede 1,2 miliardi di euro di investimenti nei prossimi quattro anni investimenti nei prossimi quattro anni per aumentare l’efficienza e incrementare la produzione di diesel.

Per questo motivo anche la banca spagnola Santander ha avviato di recente la copertura sul titolo con traget price a 4,24 euro. Entrambi i report ricordano che Saras possiede una delle più grandi e più efficienti raffinerie del Mediterraneo, quella di Sarroch, vicino a Cagliari, che vanta un elevatissimo grado di complessità. Le caratteristiche tecniche dell’impianto permettono a Saras di raffinare greggi cosiddetti non convenzionali, cioè petroli meno pregiati ma anche di costo decisamente inferiore.

Massimi storici per il prezzo del rame, giù piombo e zinco. Il petrolio frena la sua corsa

Andamento contrastante per il prezzo dei principali metalli. In salita il rame che ha toccato il suo record storico, raggiungendo al London Metal Exchange gli 8.985 dollari a tonnellata, l’alluminio per cui il prezzo del contratto a tre mesi è arrivato a 3.229 dollari a tonnellata e l’argento che ha segnato un incremento del 2,2%, aumentando di oltre il 24% dall’inizio dell’anno. In continuo calo, invece, il piombo che ha perso il 5,8% e lo zinco che è sceso del 3,4%.

Dall’inizio dell’anno, infatti, il piombo ha registrato una flessione del 36% mentre lo zinco è calato del 21,5%. Continua ad aumentare, invece, il prezzo del rame che da gennaio 2008 è cresciuto del 34,6%.

Le banche italiane in un anno hanno perso in Borsa 51 miliardi di euro

Il primo trimestre del 2008 si è chiuso negativamente per le principali banche italiane. In particolare, i gruppi creditizi appartenenti all’indice Top Banche hanno perso in Borsa in un anno, tra il marzo del 2007 e il marzo del 2008, circa 51 miliardi di euro. Nel primo trimestre dell’anno corrente, le banche hanno registrato un calo dei ricavi che hanno raggiunto appena quota 15,6 miliardi di euro.

Nello specifico, nei bilanci dei vari istituti di credito il margine di intermediazione si è ridotto del 10,4%, il risultato corrente è sceso del 32,1% a quota 4.598 milioni di euro e il risultato netto, gli utili, è diminuito del 48,2% arrivando a 3.693 milioni di euro.

Standard & Poor’s abbassa giudizio di rating su Eni

Downgrade della maggiore compagnia petrolifera italiana dovuta al forte incremento del debito finanziario lordo registrato a fine 2007: 20 miliardi di dollari rispetto a una

Bimestre negativo per il settore automobilistico italiano. La Fiat preoccupata per lo sciopero dei Tir

Andamento negativo, nell’ultimo bimestre, per il mercato delle auto in Italia. Secondo l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, ad aggravare una situazione già strutturalmente debole,