Brutta seduta per il mercato americano: gli indici tornano a scendere con ribassi intorno al 3% a causa delle trimestrali deludenti. Tra i tecnologici si salva solo Apple, la società californiana produttrice dell’iPod ha infatti battuto le stime di ogni analista con profitti in aumento del 26%. Brutte notizie invece da Texas Instruments e Sun Microsystems, con quest’ultima che ha fatto registrare una trimestrale in perdita. Significativa poi la trimestrale di Caterpillar. Il primo produttore di ruspe al mondo ha registrato un utile sotto le attese, a quota 868 milioni di dollari ed in calo dai 927 milioni dell’anno scorso. In aumento del 13% i ricavi.
FED
Le mosse di FED e Tesoro americano contro la crisi. Un nuovo Resolution Trust Corp porta euforia sui mercati
Gli eventi delle ultime settimane hanno evidenziato che la crisi in atto è lontana dalla propria conclusione e hanno quindi spinto le autorità pubbliche ad intervenire. Se però fino ad adesso le banche centrali si erano limitate a immettere liquidità nel sistema (concedendo prestiti alle banche) e al salvataggio di alcune società (Fannie Mae, Freddie Mac, AIG), potrebbero arrivare nelle prossime settimane mosse più drastiche. Ieri intanto abbiamo assistito ad un massiccio intervento delle banche centrali.La FED ha annunciato di aver aumentato di 180 miliardi di dollari la disponibilità che le altre banche centrali hanno della valuta americana.
Lehman Brothers, Morgan Stanley, Goldman Sachs, il settore bancario americano di fronte alla crisi: cosa sta succedendo e come investire
Questa settimana sicuramente passerà alla storia. Ci siamo svegliati lunedì con il fallimento di Lehman Brothers, mercoledì la FED ha acquisito il controllo di AIG e già entro sabato potrebbero esserci altre importanti novità. Il crollo del settore bancario a Wall Street avvenuto ieri infatti mostra con evidenza la sfiducia degli investitori nella stabilità del sistema finanziario. A guidare al ribasso il mercato sono state le ultime due banche d’affari rimaste indipendenti a New York: Morgan Stanley ha perso il 13%, Goldman Sachs ha perso l’ 8%. Nonostante entrambe le società abbiano pubblicato trimestrali sopra le attese e abbiano dimostrato che sono in grado di produrre utili (Goldman Sachs nell’ultimo trimestre ha avuto profitti per 825 milioni di dollari, Morgan Stanley 1,3 miliardi) resta la paura che nelle prossime settimane si trovino a fronteggiare crisi di liquidità. E’ per questo che sono iniziate a circolare voci di possibili fusioni con banche tradizionali, in grado di avere fonti di liquidità più solide. Le due banche d’affari continuano a negare questa possibilità difendendo il loro modello di business, ma il mercato non sembra credere alla loro capacità di continuare ad agire in modo indipendente. Si fanno sempre più insistenti i rumors su una possibile acquisizione di Morgan Stanley da parte del colosso inglese HBSC, oppure di una fusione tra la stessa Morgan Stanley e Wachovia.
I tassi sui Fed Funds balzano al 4% dopo la bancarotta di Lehman Brothers
Il dichiarato fallimento di Lehman Brothers ha fatto precipitare le borse internazionali e si sta ripercuotendo sui mercati finanziari di tutto il mondo. L’ennesima vittima
Segnali di recessione negli Stati Uniti: PIL deludente, buone le esportazioni
Negli Stati Uniti si inizia a parlare di recessione; le buone notizie scarseggiano e i dati sono al ribasso. E’ questa la sintesi che potrebbe essere fatta della situazione economia statunitense. In particolare sono stati pubblicate le cifre sulla crescita del PIL negli ultimi trimestri. Nella parte finale del 2007 l’economia americana è scesa dello 0,2%; nel primo trimestre di questo anno è stata registrata una crescita dello 0,9% e nel trimestre appena trascorso la crescita è stata del 1,9% mentre le previsioni erano del 2,3% (tutti i dati sono annualizzati, in pratica esprimono una velocità che se mantenuta per tutto l’anno porterebbe ad una crescita pari al numero specificato).
Rimangono invariate le probabilità di una recessione dell’economia statunitense
Nell’ultimo quarto del 2008 è previsto un ulteriore rallentamento dell’espansione economica statunitense, uno dei ritmi di crescita più bassi dal 2002. La più grande economia
Progetto riforma del Tesoro: per combattere crisi subprime più poteri alla FED
La crescita economica statunitense nel 2008 risulterà sostanzialmente piatta, e una ripresa graduale intorno al 2% si avrà nel 2009. Questo secondo il Fondo Monetario
Moneta unica scambiata con 1,5466 dollari
Il dollaro sta recuperando terreno sia sull’euro sia sullo yen grazie alla convinzione di molti operatori, sulla scia delle recenti dichiarazioni del presidente della Fed
Performance negativa di auto e materie prime: Borsa in rosso
L’incertezza legata alle prossime decisioni sulla politica monetaria da parte di Fed e Bce e al caro greggio non giova alle Borse europee dove si
Bernanke : “Il funzionamento dei mercati finanziari e’ migliorato”. Dollaro forte per contrastare l’inflazione
Continueremo a monitorare attentamente gli sviluppi sui mercati valutari e il duplice obiettivo della Fed sulla stabilita’ dei prezzi e la massimizzazione di uno sviluppo sostenibile dell’occupazione e dell’economia saranno fattori chiave per assicurare che il dollaro rimanga una valuta forte e stabile. – Bernanke ha quindi spiegato che – il funzionamento dei mercati finanziari e’ migliorato anche se rimangono alcune condizioni restrittive.
Che questa sia una risposta all’attacco di Dimitri Medvedev agli Stati Uniti nel corso del Forum economico di San Pietroburgo?
Le dichiarazioni di Bernanke sostengono il dollaro, soffre la sterlina
Ieri mattina il dollaro ha registrato un aumento nei confronti dell’euro, il biglietto verde è scambiato con 1,5441 euro, 105,22 yen, a 1,9575 per una
Bini Smaghi: politiche di lungo periodo per prevenire crisi economica
Durante la conferenza “Dialogo sulla finanza internazionale” tentutasi a Firenze, Lorenzo Bini Smaghi, componente del board della Bce, ha affermato a proposito della crisi economica:
Borse europee segnano diminuzione, possibile ulteriore taglio dei tassi in USA
Le borse europee ieri hanno chiuso in rialzo spinte dal dato sull’inflazione americana, cresciuta ad aprile meno delle attese, che alimenta le aspettative di un
Moneta unica scambiata a 1,5495 dollari. Bce manterrà invariati tassi
L’eccessiva volatilita’ dei cambi, l’elevato livello dell’euro, l’incremento nel prezzo delle materie prime e le pressioni inflazionistiche che ne derivano rappresentano un rischio per tutti quanti noi.
Lo ha affermato il premier francese Francois Fillon, in un discorso all’American Jewish Committee. Il dollaro consolida quindi le posizioni conquistate ieri, quando aveva guadagnato terreno sulla scia dell’attesa per una pausa nel ciclo ribassista della Fed sui tassi di interesse. Gli analisti prevedono ora che la Fed interrompera’ il processo di abbassamento del livello dei tassi, gli indicatori macroeconomici hanno rassicurato gli animi sulle condizioni dell’economia statunitense. Il dollaro ha cosi’ beneficiato del trasferimento di capitali dal mercato delle materie prime, dove sia l’oro che il petrolio hanno perso terreno.