ETF Short: per guadagnare anche se il mercato scende

 Le ultime due giornate di contrattazioni, ma anche il generale l’andamento degli ultimi mesi, hanno evidenziato che indipendentemente dal settore, dalla capacità di generare reddito o da altri fattori, se il mercato scende, scende tutto. Oggi ci concentreremo su alcuni ETF che ci permettono di guadagnare quando il mercato scende: gli ETF short. Cosa vuol dire andare short: alcune banche consentono ai propri clienti di acquisire posizioni short sui titoli del mercato. Il meccanismo è questo: la banca presta al cliente le azioni (supponiamo 100 ENI) il quale le rivende sul mercato; alcuni giorni dopo il cliente ricompra le azioni (di nuovo le 100 ENI, ma che si saranno spostate dai valori dei giorni precedenti) e le restituisce alla banca. Il guadagno potenziale deriva dalla possibilità che il titolo scenda, se infatti dopo 5 giorni il titolo è sceso del 10% il cliente riuscirà a ricomprare le azioni da rendere alla banca pagandole meno di quello che aveva ricavato dalla precedente vendita.

Metodi di rilevazione grafica: il grafico lineare

 Il primo passo da fare per studiare un grafico, è sicuramente scegliere la modalità di rilevazione dei prezzi: generalmente abbiamo 2 grandi categorie di grafici:

prezzo in relazione al tempo (dove si imposta il tempo di rilevazione del prezzo);

prezzo svincolato dal fattore tempo (vengono rilevate le variazioni di prezzo senza un timing costante).

Per quanto riguarda la prima categoria di rilevazioni, l’esempio più conosciuto è quello del classico grafico lineare, che rappresenta l’andamento dei prezzi rilevati ad una certa distanza di tempo (il time frame).

La bancarotta di Lehman Brothers segna la fine del sogno americano della banca di investimenti tout court

 Con il tragico fallimento della quarta banca d’affari americana Lehman Brothers, dopo il salvataggio in extremis di Bears Stern, e quello mascherato sotto mentite spoglie di acquisizione da parte di Bank of America, della terza banca d’affari Merril Lynch, si chiude definitivamente l’era delle banche d’affari e di investimento, che grazie ai loro guadagni spropositati, sembrava potessero e dovessero sostituire  il tradizionale modello bancario, fondato sulla ricerca e raccolta del risparmio presso i clienti. Una banca d’affari è un istituto di credito il quale (a differenza delle banche commerciali) non permette depositi, ma offre servizi di alto livello e specula con elevato rischio (Lehman aveva un esposizione di 35 volte il valore dei propri asset). Inoltre molte di queste banche offrono servizi di consulenza per le imprese in materia finanziaria e in operazioni straordinarie come il collocamento in Borsa o acquisizioni e fusioni di asset ed imprese. Inoltre operano come intermediari sui mercati mobiliari e forniscono a societa o ad enti locali finanziamenti sottoscrivendo e collocando le nuove emissioni di titoli.

Repsol a rischio opa, nel caso Sacyr, come sembra, decida di vendere la sua quota del 20%

 Sul comparto dei titoli energetici, già in fermento da qualche settimana per il calo del petrolio, una notizia dell’ultima ora arrivata dalla Spagna potrebbe provocare un vero e proprio scossone. Secondo alcune indiscrezioni piuttosto attendibili, infatti, giunte dal gruppo di costruzioni spagnolo Sacyr Villerhmoso, in grave difficoltà finanziaria, il cda avrebbe dato mandato, in queste ore, al presidente della società Luis Del Rivero, per dare l’avvio alla cessione della partecipazione del 20,1% nel colosso petrolifero spagnolo Repsol Ypf. Malgrado un portavoce del gruppo abbia subito smentito queste voci, le azioni di Sacyr , Venerdi scorso, sono subito schizzate su del 10% e quelle del colosso Repsol di oltre il 4% sulla piazza di Madrid, dando credibilità alla notizia e scatenando la speculazione sul futuro del gruppo petrolifero. Probabilmente il mercato, infatti, scommette che con questa operazione possa entrare nel capitale di Reposl o un grande colosso petrolifero, in previsione di una futura opa, oppure che vi sia una fusione fra Repsol, Gas Natural e Fenosa, come da tempo si vocifera in ambienti finanziari spagnoli.

AIG crolla in borsa sui timori per il fallimento. Downgrade di S&P e Moody’s

 Dopo il fallimento di Lehman Brothers continuano ad arrivare notizie preoccupanti dalla borsa di New York. Si complica infatti la situazione di AIG (American International Group), colpita da un downgrade di rating da parte di S&P e Moody’s. Il titolo ha perso a Wall Street il 61% del proprio valore, segno che alcuni investitori iniziano concretamente a temere il fallimento del colosso assicurativo. E intanto si corre ai ripari cercando liquidità. Ieri il governatore dello stato di New York ha dichiarato che ha concesso ad AIG di eseguire un’operazione di prestito ponte infragruppo: le società controllate presteranno ad AIG 20 miliardi di dollari. Anche questa però sembra solo una mossa temporanea.

Mini-Vocabolario dell’Analista Tecnico

 Come l’analista fondamentale ha una propria terminologia, così l’analista tecnico ha un suo dizionario. Per comprendere a fondo la lettura di articoli tecnici, si ha la necessità di conoscere i vocaboli di base. Vi sono concetti più avanzati, altri più basilari, e proprio su questi ultimi è bene dedicare qualche minuto per poter comprendere meglio uno studio grafico:

Tendenza: è la direzione dei prezzi di un valore mobiliare. Può essere al rialzo (se i prezzi tendono a salire creando massimi e minimi crescenti), al ribasso (se tendono a scendere creando massimi e minimi decrescenti) oppure neutrale (nel caso i prezzi presentano un andamento laterale caratterizzato da massimi e minimi sugli stessi livelli).

La BASF è pronta ad accordarsi con Ciba Holding AG per creare il primo fornitore mondiale di prodotti chimici

 La BASF SE, la più grande compagnia mondiale attiva nel settore della chimica, ha raggiunto un accordo per l’acquisto di Ciba Holding AG, altra società operante nello stesso ramo, per 6,1 miliardi di franchi svizzeri (5,5 miliardi di dollari), al fine di poter avere una maggiore  competitività nel mercato degli additivi per la carta. La società tedesca, che ha sede a Ludwigshafen, sborserà 50 franchi per ogni azione della Ciba, circa il 32% in più rispetto al prezzo di chiusura rilevato il 12 settembre. Le azioni della Ciba, compagnia che ha sede a Basilea (Svizzera) sono salite di ben 29 punti percentuali.

 

Il direttore generale della BASF, Juergen Hambrecht, è convinto di poter creare in tal modo il primo fornitore mondiale di prodotti chimici e che ciò favorirà il salvataggio della divisione cartacea della società, sempre più indebolita dalla bassa domanda e dagli alti costi delle materie prime. Il manager svizzero Peter Gachnang ha affermato che:

A prima vista può sembrare un buon prezzo di mercato. Dovrebbe portare delle sinergie negli acquisti.