Tornano a scendere i listini: forte perdite in USA e Brasile. Giù banche, petrolio e materie prime

 Torna il rosso su tutte le borse mondiali, segnale che l’euforia portata sui mercati dall’acquisto di Fannie Mae e Freddie Mac è durata un solo giorno. E se ieri in Europa il calo c’è stato, ma moderato (perdita massima il -1% di Parigi), stessa cosa non si può dire di Stati Uniti e Brasile. Nel paese a stelle e strisce lo Standard & Poor’s 500 ha perso il 3,4%, segnando il peggior calo da un anno e mezzo ad oggi; in Brasile invece il Bovespa ha lasciato sul terreno il 4,5%. Ma vediamo con ordine cosa è successo.

Secondo gli esperti di Goldman Sachs il petrolio continuerà a salire

 Goldman Sach mantiene le proprie previsioni rialziste sul petrolio, nonostante il recente considerevole calo dei prezzi in un contesto di modesta crescita economica globale. In una ricerca la banca d’affari conferma infatti le stime sul greggio Usa leggero WTI per il quarto trimestre 2008 a 130 dollari al barile e sul 2009 a 140 dollari. Non si parla più dei 200 dollari preconizzati solo due mesi fa, ma comunque sempre un buon 20% in più delle attuali quotazioni intorno ai 105 dollari al barile. Insomma il sentiment sul petrolio rimane rialzista anche se molto dipenderà dalla tenuta della economia mondiale, che da più parti sta dando segnali poco incoraggianti. Se l’economia mondiale infatti, cadesse in recessione i prezzi del petrolio potrebbero scendere anche sotto la soglia dei 100 dollari, afferma nella ricerca l’economista Arjun Murti.

Il sindacato con Alitalia si gioca buona parte della propria credibilità

 Che la situazione Alitalia sia difficile e preoccupante sotto tutti i punti di vista non è certo una novità, per molti motivi non ultimo di certo il ruolo del sindacato, che sta attraversando da tempo una profonda crisi di credibilità sia fra i propri iscritti e sia sopratutto nei confronti del paese e delle controparti goverantive. Ma è proprio sulla questione della nuova Alitalia che forse il sindacato si gioca forse una delle carte più importanti della sua centenaria storia e le discussioni di queste ore stanno li a dimostrare come la situazione sia ad altissima tensione. Cisl e Uil da una parte, disposte ad andare avanti con il negoziato. Le altre sette sigle del sindacalismo di Alitalia pronte a lasciare il tavolo se la Cai non apporterà drastiche modifiche alla proposta di nuovo contratto per i dipendenti della compagnia per la quale è stato dichiarato lo stato di insolvenza dal tribunale di Roma. Addirittura le cinque organizzazioni dei piloti e degli assistenti di volo di Alitalia hanno giudicato irriccevibile la proposta di un nuovo contratto avanzata dall’amministratore unico di Cai Rocco Sabelli durante il confronto in corso al ministero del lavoro.

Svolta nel Trattato di Non Proliferazione: gli USA concedono una deroga all’India per rifornirsi di energia nucleare

 Le decisioni dell’amministrazione Bush e gli interessi affaristici che hanno ribaltato un divieto internazionale che durava da trent’anni riguardo ai diritti dell’India di acquistare rifornimenti di energia nucleare verranno discussi al Congresso questa settimana. L’India ha infatti ottenuto il diritto di poter acquistare energia atomica dopo che un gruppo di 45 paesi fornitori di tecnologia nucleare ha concesso negli scorsi giorni una deroga per le vendite alla nazione asiatica al di fuori del Trattato di Non Proliferazione.

 Il Nuclear Suppliers Group ha dispensato tale permesso a seguito di un incontro durato più di quattro giorni e mesi di telefonate. Il governo Indiano e un numero di delegazioni hanno reso la questione possible, così come ha affermato il Segretario di Stato statunitense Condoleezza Rice durante un viaggio nell’Africa settentrionale. Il segretario ha parlato con gli ufficiali cinesi nel giorno dell’accordo, chiamando in causa anche alcuni interlocutori dell’Austria e Irlanda.

Dopo i timori sulla Spagna anche la Gran Bretagna potrebbe essere vicina alla recessione

 Sul fatto che la situazione economica e finanziaria a livello mondiale sia ancora molto difficile non esiste dubbio alcuno, mentre sono ancora molte le discussioni fra esperti ed economisti a proposito dei rischi di recessione o meno a livello globale. Negli Usa, dopo i dati sulla crescita del Pil dell’ultimo trimestre questo pericolo per ora sembrerebbe scongiurato anche se il numero di disoccuppati ad Agosto è salito al 6,1%. In Europa, invece, la situazione potrebbe essere anche più critica sopratutto se si considera il fatto che anche in Gran Bretagna i segnali di una possibile recessione stanno via via aumentando di pari passo con le difficoltà sempre più crescenti del suo primo ministro Gordon Brown. Solo qualche giorno fa il ministro delle finanze Alistair Darling aveva rilasciato dichiarazioni molte allarmate sullo stato dell’economia. Ora alcuni dati non fanno presagire nulla di buono. Primo fra tutte quello sulle vendite si auto, in Agosto si è raggiunto il livello più basso da quarant’anni. La mitica Aston Martin nel mese di Agosto ha venduto solo 19 auto in tutto il paese, registrando una caduta nelle vendite del 67%, ma cnhe Land Rover con un -57% e Jaguar con un -41% non possono certo sorridere. Poi c’è da registrare il crollo del mercato immobiliare. Il prezzo della case, infatti, secondo gli esperti è calato del 12,5%.