La TUI (Touristik Union International), è un gruppo industriale di turismo tedesco nato dalla Preussag AG nel giugno 2002. È la più grande azienda per il turismo del mondo con interessi soprattutto in Europa, ha più di 65.000 dipendenti, circa 3.600 agenzie di viaggi, 84 marche organizzative, più di 100 aeroplani, 37 agenzie incoming, circa 290 alberghi di proprietà (letti: più di 157.000) e unisce circa 200 differenti marche turistiche in Europa.
Mediolanum: utili 2007 in calo del 5%
Il cda di Mediolanum si è riunito oggi per approvare il bilancio del 2007. Il dividendo che sarà proposto è di 20 centesimi ad azione. L’utile netto è risultato essere di 212,3 milioni, con un -5% rispetto all’anno passato; la massa amministrata del volume di 34,6 miliardi di euro.
La raccolta lorda è stata di 9.649 milioni (+19%), quella netta di 2.500 milioni (+2%). La produzione è stata di 389 milioni, anch’essa in salita del 42%. La generazione di commissioni di performance è stata inferiore del 26% rispetto al 2006, a causa della congiuntura internazionale e dell’andamento dei mercati borsistici e valutari.
A Piazza Affari è in rialzo tutto il settore bancario, anche in seguito ai risultati di Goldman Sachs e Lehman Brothers. Mediolanum infatti ha guadagnato quasi quattro punti percentuali.
Primo trimestre 2008: Lehman Brothers e Goldman Sachs non così male
Dopo quanto successo a Bear Stearns, l’attesa per i conti di Lehman Brothers previsti per oggi era carica di paura. Il colosso statunitense è il
Italcementi-Calcestruzzi nomina nuovo Cda: dura nota dell’amministratore giudiziario
Associazione mafiosa e falso in bilancio, queste le accuse con cui i pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta hanno iscritto nel registro degli indagati la Calcestruzzi spa, l’azienda del gruppo Italcementi . Inoltre Calcestruzzi è accusata di aver usato miscele di calcestruzzo «allungate» e di bassa qualità per risparmiare e creare al contempo fondi neri che in Sicilia rappresentavano il trenta per cento del fatturato e sarebbero stati utilizzati per finanziare i clan mafiosi, mentre nel resto d’Italia avrebbero avuto scopi ancora da accertare.
Parmalat: rinviata udienza al 16 maggio
Sono passati quattro anni e tre mesi da quando Calisto Tanzi, ex patron della multinazionale di Collecchio, fu arrestato all’aeroporto di Malpensa di ritorno da un viaggio in Sudamerica. L’accusa: bilanci truccati e dubbie coperture finanziarie. Secondo quanto sostengono i Pm Vincenzo Picciotti, Paola Reggiani e Lucia Russo, che hanno chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio tanto degli ex amministratori e sindaci della società di Collecchio, quanto di revisori contabili ed esponenti del mondo bancario e finanziario italiano. Due le accuse agli ex ragionieri del gruppo dirigente di Calisto Tanzi: il concorso in bancarotta fraudolenta e l’associazione per delinquere.
Quattordici miliardi di euro di ‘buco’ accertato, 200mila i risparmiatori danneggiati di cui 33mila probabili parti civili, 56 imputati, 125 udienze previste e circa 10 milioni di pagine di documenti. Sono alcuni dei numeri del “processo del secolo”. Il tribunale di Parma, dopo aver sentito alcuni giorni fa le parti, ha deciso di rinviare l’udienza del processo Parmalat al 6 maggio. Un’altra udienza è già fissata il 13 giugno. Questo si è reso necessario, secondo il presidente del collegio dei giudici, Eleonora Fiengo, per
meditare adeguatamente dal momento che le richieste della difesa dei 65 imputati e quelle della Procura, necessitano di un ulteriore approfondimento.
Generali: utile record ed ora punta a Corea e Malesia
Un altro lunedì nero per le borse, cominciato con il crollo delle borse asiatiche e conclusosi con più di 300 miliardi bruciati sulle Borse Europee. L’improvviso taglio dei tassi della Fed e l’acquisizione di Bear Stearns da parte di Jp Morgan hanno scatenato il panico, ma c’è anche chi di tutto questo non ne ha risentito: Generali.
Il Mibtel perdeva il 3,5%, lo stoxx degli assicurativi europei ha lasciato sul terreno il 4,9%, Mediobanca, socia di Generali per il 15% scendeva del 6% circa. Generali nel frattempo metteva a segno un -1,2%, che sempre “meno” è, ma decisamente minimo vista la debolezza dei mercati di ieri.
La tenuta del titolo è dovuta alla diffusione dei conti trimestrali: rispettando le aspettative degli analisti la società di assicurazioni nel 2007 ha portato a casa un utile netto record di 2,9 miliardi di euro (+21% rispetto al 2006), l’embedded value (EV) si è attestato sui 27,7 miliardi, per un valore di 20,52 ad azione.
Mediobanca si trasforma in merchant bank
Mediobanca avvia una profonda trasformazione che porterà la merchant bank a raggiungere presto 110 sportelli. Le motivazioni di tale scelta sono quelle di trovare un
Costi e benefici dell’intermediazione finanziaria on line
L’impiego di Internet nel settore dell’ intermediazione finanziaria ha rivoluzionato l’atteggiamento dei protagonisti del mercato: emittenti, intermediari ed investitori. Gli emittenti, possono utilizzare Internet per la raccolta dei capitali, per l’adempimento degli obblighi di trasparenza ed informazione, per la diffusione di documenti, per la creazione di uffici in grado di dialogare con gli azionisti tramite e-mail, per l’effettuazione di offerte di acquisto; in tal modo si riducono i costi relativi a tali attività e si instaura un processo di disintermediazione, diventa superflua l’opera degli intermediari tradizionali, con conseguente risparmio sulle commissioni di collocamento. Dal punto di vista degli intermediari, invece, Internet ha consentito la delocalizzazione, che permette a tali soggetti di stabilire relazioni con una clientela internazionale; la dematerializzazione del sistema, tutto avviene tramite internet e parecchi documenti sono stati eliminati. Dal lato degli investitori, Internet ha permesso una riduzione dell’asimmetria, gli investitori possono accedere alle informazioni consentendo il confronto tra diverse opportunità; l’occasione di visitare i siti delle Authorities, con conseguente vantaggio di ottenere informazioni aggiuntive ed eventuali avvertimenti contro operazioni “avventurose”.
Dollaro e petrolio non fermano la corsa
Forte ribasso per i mercati asiatici: Tokyo ha chiuso questa mattina con l’indice Nikkei sotto i 12.00 punti. Ad accusare maggiormente il colpo i titoli delle società che più si basano sull’esportazione e che hanno negli Stati Uniti il proprio mercato di riferimento. Giù anche le altre borse asiatiche, da Seul a Hong Kong, colte di sorpresa dal taglio dei tassi della Fed di un quarto arrivato nella notte in seguito alla crisi di liquidità di Bear Stearns.
Crolla il dollaro che si porta a 1,59 nei confronti dell’euro e scende sotto i 96 yen. Al ribasso il dollaro e di conseguenza sale ancora l’oro, che si porta a 1.032 dollari l’oncia. Ma l’oro non è il solo ad impennarsi: il petrolio raggiunge la soglia di 111,4 dollari nei future di New York.
L’Opec nel frattempo ha confermato la domanda mondiale di petrolio per il 2008 e l’incremento del 1,2 milioni di barili al giorno. Se nei paesi più industrializzati dovesse esserci un piccolo calo questo sarà senza dubbio compensato dalle richieste provenienti dai paesi emergenti.
Opa Fondiaria-Sai: certezza del mercato e tutela delle minoranze
A fine gennaio Fondiaria-Sai ha promosso un’offerta pubblica di acquisto volontaria sulla totalità delle azioni di Immobiliare Lombarda. Il valore dell’operazione è di oltre 200 milioni di euro. Il corrispettivo dell’Opas sarà liquidato in parte in azioni di Milano Assicurazioni detenute da Fondiaria-Sai e in parte in contanti. Advisor finanziario dell’operazione è Kpmg Finance.
Solo alcuni mesi fa il Testo Unico della Finanza ha abbassato la soglia utile per esercitare lo squeeze out (cioè l’esproprio delle azioni nei confronti di chi non le vuole vendere) dal 98% al 95%, ovvero chi a seguito di un’opas acquisisce almeno il 95% delle azioni, ha diritto di ottenere il restante 5%. In tal modo si facilita chi vuole impossessarsi dell’intero capitale di una società quotata e rende più difficile il compito alle minoranze oppositrici.
Bearn Stearns sull’orlo del fallimento e viene comprata da Jp Morgan. A chi toccherà adesso?
E’ di venerdì la notizia che la banca d’affari statunitense Bear Stearns è sull’orlo del fallimento: sono stati momenti di panico, con il titolo che perdeva il 40% e la metà del valore della quinta banca di investimenti degli Usa, 5,7 miliardi di dollari, bruciati. Sono subito arrivate in suo soccorso la Fed e Jp Morgan, che le avevano garantito fondi e prestiti così da prolungare la propria attività per altri 28 giorni. L’intervento avrebbe dovuto evitare crolli a catena sui mercati finanziari, reazione del resto inevitabile: le borse europee sono precipitate, per non parlare di quelle statunitensi.
Come era prevedibile la banca d’affari ha accusato l’alta esposizione nella concessione dei mutui subprime (non che vi fosse esposta più delle altre grandi banche statunitensi) e non una crisi di liquidità emersa nelle “ultime 24 ore” come ha cercato di far credere un amministratore delegato stuoito anche lui stesso alle parole che pronunciava. La crisi di Bear Stearns era annunciata già da parecchio tempo e si tratta di parecchi miliardi, di cifre che un prestito ponte può solo tamponare.
Atlantia: approvato bilancio 2007
Atlantia è dal maggio 2007 la nuova denominazione sociale di Autostrade S.p.A. Atlantia, holding di partecipazioni e strategie di portafoglio nel settore delle infrastrutture e delle rete per la mobilità e la comunicazione, controlla il 100% del capitale di Autostrade per l’Italia, la maggiore concessionaria di costruzioni e gestione di autostrade a pedaggio in Italia, che insieme alle sue concessionarie controllate si posiziona ai primi posti in Europa.
Il Consiglio di Amministrazione di Atlantia S.p.A., riunitosi ieri sotto la presidenza di Gian Maria Gros-Pietro, ha esaminato e approvato il progetto di bilancio d’esercizio 2007 di Atlantia S.p.A. e il bilancio consolidato 2007. I ricavi consolidati attestati sono pari a 3.272 milioni di euro, in aumento del 4,1% rispetto al 2006 , il margine operativo lordo (EBITDA) pari a 2.068 milioni di euro, in aumento del 4,0% rispetto al 2006. Considerati l’andamento del traffico nei primi mesi del 2008, lo sviluppo delle attivita’ collaterali e il consolidamento integrale sull’intero esercizio delle societa’ acquisite all’estero nel corso del 2007, le previsioni economiche per l’esercizio in corso consentono di stimare anche un andamento migliorativo della gestione rispetto ai risultati dell’esercizio precedente.
Alitalia: via libera all’offerta di Air France-Klm
Accettata l’offerta di AirFrance-Klm da Alitalia: la compagnia francese acquisterà il 100% delle azioni. Il controcambio è stato fissato a 160 azioni di Alitalia per una di AirFrance, quindi 8,7 milioni di azioni del gruppo di Spinetta per acquisire la compagnia di bandiera italiana, per un totale di 608 milioni di euro complessivi.
Air France si farà carico di tutti i debiti e metterà in atto un aumento di capitale per un miliardo di euro per dare il via al rilancio della compagnia aerea. Secondo quanto previsto Alitalia avrà un utile operativo dal 2009. Come già è successo per Air France e Klm, Alitalia manterrà una propria identità, i propri logo, marchio e livrea.
Blue Chips italiane: Telecom, Enel e Fiat
Per chi gioca a poker le blue chips sono le fish blu, quelle che hanno il valore più alto. La borsa è in effetti un gioco d’azzardo e le blue chips sono le azioni “meno azzardate”, quelle più sicure, perchè delle grandi società, con una storia alle spalle di solidità e stabilità, e, in teoria, una garanzia per chi vi investe.
Le blue chips sono così definite in base al volume degli scambi che le riguardano e alla loro popolarità, quindi della loro presenza nei portafogli degli investitori. Sono tutte società ad alta capitalizzazione. Le blue chips appartengono principalmente agli indici S&P Mib e Midex, e sono 84 circa, per una capitalizzazione totale pari a 772 miliardi.
Nelle scorse giornate i mercati sono nuovamente scesi al ribasso, fino a registare nuovi minimi dell’anno. Attendersi una ripresa dei mercati a breve risulta improponibile, quello in cui è possibile sperare è un mese di marzo ed aprile senza brutte sorprese e con “un po’ di respiro per la borsa”. Vediamo come si stanno comportando alcune tra le principali blue chips italiane e cosa potremme aspettarci nel prossimo futuro.