Contratti di lavoro: riparte la trattativa tra Confindustria e sindacati. Accordo entro fine estate

È ripartita la trattativa sulla riforma dei contratti di lavoro. Martedi 10 giugno, si è tenuto un incontro tra Confindustria e i vertici di Cgil, Cisl e Uil. Dopo un lungo periodo di stallo, l’avvio della trattativa è stato positivo e le parti sono seriamente intenzionate a concludere. Fissato il calendario dei lavori: si inizia mercoledi 18 giugno per terminare entro il 30 settembre. Luigi Angeletti, leader della Uil, si auspica di concludere già il 23 luglio, sovrapponendo cosi il nuovo accordo con quello sottoscritto nella stessa data del ’93.

Una delle questioni da discutere riguarda gli assetti contrattuali, nazionali ed aziendali, causa di discordia tra sindacati ed imprenditori. Prevista anche una discussione sulla possibilità di trovare un nuovo modello contrattuale, alleggerendo il contratto nazionale per dare maggiore peso a quello aziendale, legando i salari alla produttività e prevedendo, quindi, possibili aumenti delle retribuzioni.

Approvata abolizione Ici prima casa

Le scadenze stringevano e i tempi della politica si allungavano. La macchina della burocrazia fiscale, inesorabile come sempre, si è comunque messa in moto e finalmente ieri il Consiglio dei ministri, che ha avuto la sua prima convocazione a Napoli, ha dato il via libera al pacchetto di misure sulla sicurezza e alla detassazione della prima casa di proprietà (abolizione dell’Ici) e degli straordinari dei lavoratori dipendenti. Per quanto riguarda l’Ici, il governo ha annunciato l’estensione dell’abolizione della tassa già prevista da giugno per circa il 40% delle prime case anche al resto delle abitazioni principali, e forse anche ai garage.

L’economia sommersa: tra evasione e triste realtà

L’economia sommersa può essere definita come l’insieme di tutte le attività economiche che contribuiscono al prodotto interno lordo ufficialmente osservato ma che non sono registrate e tassate. Essa comprende la produzione di beni e servizi di per sé legali, ma che avviene all’insaputa delle autorità, la produzione di beni e servizi illegali e i redditi in natura non dichiarati.

Tra i motivi principali dell’espansione del fenomeno vengono indicati la crescente pressione fiscale, i contributi sociali, la moralità fiscale in calo. Il fenomeno riguarda in particolare le economie domestiche, il settore delle pulizie, il turismo e l’edilizia. L’economia sommersa indebolisce il sistema previdenziale, altera la struttura dei salari e dei prezzi e intacca le misure di protezione dei lavoratori.

L’occupazione in banca cresce in tutta Italia?

Cresce l’occupazione in banca e si rafforza la qualità del lavoro arrivando a impegnare il 32% di laureati sul totale dei dipendenti bancari (nel 2005 erano il 25%). Si consolida anche il processo di crescita del personale femminile (40% del totale occupati ).

L’ andamento non brillante dell’economia italiana
e le previsioni dell’Unione europea sulla bassa crescita non frenano la capacità del settore bancario di favorire una tenuta dei livelli occupazionali, le banche hanno saputo offrire lavoro ad alta professionalità a un numero crescente di lavoratori anche di fronte a un contesto di continuo cambiamento dovuto a processi di concentrazioni, ristrutturazioni ed esodi anticipati.

Lo ha dichiarato il presidente dell’Abi, Corrado Faissola, aprendo la due giorni del convegno annuale ‘Hr 2008 – Banche e risorse umane: competenze e merito per crescere nella banca che cambia‘. Nel credito è accentuato, infatti, il fenomeno di ricambio generazionale.

Per il Direttore generale dell’Abi, Giuseppe Zadra,

il notevole progresso tecnologico del sistema non ha limitato l’offerta di lavoro grazie soprattutto al significativo sviluppo della domanda di servizi finanziari e bancari.

Una figura che vede una reale crescita è quella del consulente finanziario, o agente o promotore, ormai non si sa più che nome dargli, allo scopo di nascondere quello reale: procacciatore finanziario. Per “procacciatore d’affari” si intende colui che riceve da un’impresa, senza divenirne dipendente né subirne il potere di direzione, l’incarico di promuovere contratti in suo nome.

730 e Modello Unico: quando presentarli

Sono in tanti, dal nord al sud, a vivere di sommerso, a non ritenere giusto pagare le tasse, a vivere di mafia o a vivere di privilegi non dovuti. Solo una minoranza crede che la legalità e la meritocrazia siano più importanti del proprio orticello. Pagare le tasse è un dovere di tutti i cittadini. Ma è un diritto anche conoscerle, oggigiorno tra rinnovi di normativa fiscale e cambiamenti radicali, la maggior parte dei cittadini preferisce affidare la compilazione dei relativi documenti a ragionieri o dottori commercialisti quando in realtà alcuni documenti potrebbero essere benissimo compilati anche da chi non possiede una laurea in economia aziendale.

Il Modello 730 è stato introdotto in Italia nel 1993 relativamente alla presentazione della dichiarazione dei redditi per l’anno 1992. Esso sostituì il modello 740 semplificato ed è riservato ai lavoratori dipendenti e pensionati. Il modello 730 fu ideato e progettato alla fine degli anni ’80 dal Ministro delle Finanze Giorgio Benvenuto e lo scopo principale era quello di provvedere immediatamente al rimborso delle imposte a credito a favore dei dipendenti e pensionati. Cosa significa? Significa che il modello 730 non è obbligatorio, ma lo si compila solo se si hanno “soldi da avere indietro”. Quindi si allegano al modello 730 tutte le ricevute (mediche, universitarie..), i lavoratori dipendenti ed i pensionati possono presentare la dichiarazione dei redditi (Modello 730) direttamente al proprio datore di lavoro (se questi ha preventivamente comunicato all’agenzia delle entrate la propria disponibilità alla raccolta ed alla trasmissione telematica) o dell’ente che eroga la pensione oppure rivolgendosi ad uno dei Centri di assistenza fiscale (CAF). Dal 2006 è possibile presentare il modello 730 anche attraverso un professionista abilitato (consulente del lavoro, dottore commercialista, ragioniere o perito commerciale) entro lo stesso termine di presentazione al CAF. Il servizio è in genere gratuito per coloro che consegnano la dichiarazione precompilata, mentre, nel caso di coloro che non sono in grado di effettuare la compilazione, il servizio è a pagamento.

Cgia di Mestre: solo la Lombardia presenta un saldo previdenziale positivo

Solo il 77,5% della spesa pensionistica nazionale è coperta dai contributi versati dai lavoratori e il divario tra il Nord e il Sud è notevole. E’ quanto emerge da una ricerca dell’ufficio studi della Cgia di Mestre. Inoltre in Italia solo la Lombardia presenta un saldo previdenziale positivo. Vale a dire che la quota di contributi versati dai lavoratori e’ superiore alle prestazioni pensionistiche erogate. Male la Liguria e tutte le Regioni del Sud. A Benevento ci sono piu’ pensioni che occupati. La Cgia di Mestre ha analizzato anche l’incidenza del numero di pensioni sugli occupati per ogni provincia: ci sono 2 province che presentano un numero di pensioni erogate superiore al numero di occupati che versano i contributi: Benevento (102,5 pensioni ogni 100 occupati) e Lecce (101,5 ogni 100 lavoratori). A Terni situazione di ”parita”’: il numero di pensioni e’ pari al numero di occupati. In basso la provincia di Bolzano che registra solo 50,6 pensioni erogate per ogni 100 occupati.

Rapporto Ocse sulle buste paga: italiani solo 13 mila euro l’anno

L’Ocse, ha pubblicato ieri il rapporto aggiornato sulla tassazione delle buste paga: tra i paesi industrializzati che vantano stipendi piu’ alti i soliti noti: la Svizzera, con un netto medio di 34.136 dollari, il Lussemburgo (33.726) e il Giappone dove un lavoratore medio senza figli a carico porta a casa annualmente un netto di 33.189 dollari. In fondo alla classifica Ungheria e Messico, sotto i 10 mila dollari. Gli italiani invece hanno uno degli stipendi piu’ bassi, pari a 19.861 dollari annui pari a circa 13mila euro, collocandosi dietro a paesi come la Grecia dove lo stipendio netto di un lavoratore senza carichi di famiglia e’ pari a 25.572 dollari e la Spagna, 22.207 dollari il cui ‘lordo’ e’ poco superiore a quello italiano, 27.913 contro 27.780 dollari. La causa di questa situazione è rappresentata dalle tasse, nel 2007 sono salite ancora dello 0,3% portandosi al 45,9%, al sesto posto tra i paesi Ocse.

Pensione integrativa: fondi, assicurazioni o banche?

Lo Stato non può garantire più ai giovani lavoratori un reddito in vecchiaia ed il risparmio accantonato durante la vita lavorativa, la così detta previdenza integrativa o complementare , dovrà integrare la pensione minima che lo Stato continuerà ad assicurare. Il principale scopo della previdenza complementare è quello di creare quindi una pensione integrativa della pensione pubblica (fino al 15% in più di copertura delle retribuzioni precedenti), soddisfacendo l’aspettativa della lavoratrice e del lavoratore a mantenere uno stile di vita simile a quello goduto durante la propria vita lavorativa, anche dopo il pensionamento. A questo scopo la riforma della previdenza ha reso operativa la pensione complementare contrattuale, per contrastare la diminuzione del rendimento della pensione pubblica, della quale è quindi parte irrinunciabile. I giovani lavoratori quindi, ben consapevoli del cambiamento in atto, devono quindi vagliare le opportunità offerte dalle Aziende Assicurative e dai Fondi Pensione. Vi sono strumenti previdenziali diversificati per impostazione e rendimento, fondi pensione, assicurazioni pure o miste.

Licenziamenti a Yahoo, Google inarrestabile

Yahoo!, motore di ricerca e portale Internet, per far fronte alla forte concorrenza di Google, ha pensato a un licenziamento. L’azienda di Sunnyvale, prima della presentazione del bilancio già si pensava avrebbe ridotto del 20% la forza lavoro con un taglio di 1500/2500 posti di lavoro ed a rischio erano soprattutto i posti europei. La società ieri ha presentato il bilancio ed ha così confermato un taglio di almeno mille posti di lavoro su un totale di 14.300 dipendenti. Il 2008 si preannuncia già come un anno difficile.

Il fatturato è risultato in crescita del 7,6% a 1,83 miliardi e dell’8,4% nel 2007 a quasi 7 miliardi di dollari. Il settore che apporta la maggior parte delle entrate, ovvero quello della pubblicità online è cresciuto del 28% lo scorso anno. Tuttavia hanno duramente inciso sulle vendite i costi di una riorganizzazione societaria avvenuta negli ultimi tre mesi del 2007. Il CEO Jerry Yang ha rivelato alla stampa un piano di riduzione dei posti di lavoro di circa il 7% da realizzare entro la metà di febbraio, l’obiettivo è quello di poter avviare massicci investimenti per attirare pubblicità e nuovi utenti. Yang si è detto consapevole che la società continuerà ad avere problemi per l’anno in corso.