Microsoft-Yahoo: pensavate fosse finita qui?

Pensavate che dopo il no di Yahoo la telenovela sul triangolo che vedeva protagonista il motore di ricerca, Google e Microsoft fosse conclusa? Ebbene no. In sordina le trattative sono andate avanti, anzi stando ad una indiscrezione rivelata dal Wall Street Journal, i vertici delle due società, Microsoft e Yahoo, si sarebbero incontrati un paio di settimane fa per discutere la proposta d’acquisto.

Sono in molti adesso ad aspettarsi da un momento all’altro un rilancio, e secondo gli analisti di Citigroup il target price ad azione di aggirerebbe intorno ai 34 dollari ad azione, azioni che attualmente sono stimate al valore di 31 dollari. Non è escluso però che Yahoo stia prendendo tempo per cercare una soluzione alternativa, sebbene Micosoft per il momento non abbia rivali.

Nel frattempo Google guadagna strada nel conquistarsi la sua fetta di mercato delle ricerche in rete: negli Stati Uniti è infatti salito al 58,7% (dal precedente 56%); scendono invece Microsoft e Yahoo, rispettivamente all’11% e al 17,5%. Aumentano le ricerche effettuate con Google mentre le performance di Google Inc calano: l’online advertising avrebbe infatti imboccato un trend negativo. Abbiamo già detto quanto la pubblicità via internet fosse la nuova frontiera del business ed allo stesso tempo che questo fosse il motivo che spingeva Microsoft a offrire per Yahoo.

Esercizio 2007 Prada: il miglior bilancio di sempre

Prada Spa è una casa di moda italiana fondata nel 1913 da Mario Prada. Nel 1978, la nipote di Mario, Miuccia Prada, ereditò l’azienda e ne fece una delle firme più prestigiose e conosciute al mondo.

Nei primi mesi del 2007 è stato lanciato il Prada Phone. Dopo la collaborazione e la joint venture tra Motorola e Dolce e Gabbana con Motorola V3i D&G e Samsung con Versace per il Samsung E500 Versace, il successivo connubio moda e tecnologia è avvenuto tra LG Electronics e Prada, la cui unione ha appunto generato il Prada phone.

Giappone sulle orme degli Stati Uniti?

Piovono i nuovi dati macroeconomici del Giappone: la crisi è stato solo un momento di debolezza o è sempre in corso? Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 4,1%, alto, ma in calo del 1,5% rispetto allo scorso anno. Le spese per le famiglie sono però salite dell’1,1% di pari passo con il calo dei redditi reali delle famiglie di operai, -0.1%, e con l’aumento dei consumi reali dell’1,4%.

Il CPI (indice dei prezzi al consumo) è calato dello 0,2%. In aumento invece il dato sulle vendite al dettaglio, +3% contro l’1,3% di gennaio. Dati macroeconomici non del tutto negativi quindi, ma la crisi pesa ancora: il Msci Sol Levante ha perso 1% negli ultimi sette giorni ed il vice governatore della Banca Centrale Giapponese ha già messo le mani avanti. Masaaki Shirakawa ha infatti ammesso che l’economia giapponese sta vivendo un periodo di incertezza ed è a rischio rallentamento. Prudenza quindi nel gestire la politica monetaria: i tassi di interesse sono allo 0,50%, per il momento non sono previsti tagli ma non sono esclusi interventi di riduzione.

Le preoccupazioni ci sono ma per ora è possibile parlare solo di rallentamento: il Pil del quarto trimestre del 2007 è risultato essere in crescita dello 0,9% rispetto al terzo. Più significativo forse il dato sulla fiducia dei consumatori, mai stato così basso negli ultimi cinque anni.

La banca del tempo: il tempo come moneta di scambio

In pochi conoscono l’esistenza delle banche del tempo nonostante siano presenti nella maggior parte delle città italiane. Le Bdt sono associazioni basate sullo scambio di servizi; gli associati mettono a disposizione il proprio tempo per offrire servizi o prestazioni gratuite agli altri associati. La moneta di scambio è quindi proprio l’ora, i sessanta minuti offerti.

Sono nate alla fine degli anni ottanta, riscuotendo da subito molto successo soprattutto tra le donne. Le banche del tempo si presentano come un’alternativa al volontariato, anche se ne sono escluse le pratiche tipiche delle associazioni di voontariato come gli aiuti alle fasce più deboli od emarginati in quanto non è un’offerta gratuita di servizi, ma uno scambio e chi offre il proprio tempo deve poterne ricevere in cambio. Le “prestazioni” scambiate riguardano piccoli favori, come un passaggio in auto o un servizio di baby sitter.

Lo scopo è quello di creare una rete di solidarietà in cui ognuno mette a disposizione non solo il proprio tempo, ma anche le proprie abilità, e tramite il baratto di ore può ottenere quelle di altri. Questa iniziativa si chiama banca del tempo, perchè funziona come una vera e propria banca: chi offre il proprio tempo riceve in cambio un assegno che potrà riscuotere al momento del bisogno. Ovviamente per assegno si intende un assegno di “tempo”!

Etf per puntare sui paesi emergenti: ancora una buona scommessa?

Torniamo a parlare degli Etf, ed in particolare degli Etf che puntano sui mercati emergenti. Investimenti ad alto rischio, adatti soprattutto a giovani e a chi vuole diversificare il proprio portfolio. Nonostante le perdite degli ultimi tempi sono in molti a scommettere ancora su alcuni dei paesi in via di sviluppo.

Lo scorso anno molto successo lo ha avuto la Cina: il Lyxor Etf China Enterprise, Lyxor Etf Hong Kong e il ishares ftse/Xinhua China 25. E’ da sottolineare però che tra i venti peggiori Etf del 2008 sono presenti alcuni di quelli che puntano sugli indici cinesi: lo Xinhua China dall’inizio dell’anno ha subito una variazione del -28,47%, il Ftse China 2 -229,06%. La Borsa Cinese negli ultimi mesi è andata incontro a forti ribassi, da ottobre ad oggi ha bruciato 900 miliardi di dollari di capitalizzazione. Su questo hanno influito sicuramente l’euforia dello scorso anno, i forti legami con un’economia statunitense in difficoltà e un’inflazione che ha toccato i massimi da undici anni a questa parte, con un +8,7%. Non sono attese attese variazioni a breve termine.

A2A: cresce il risultato operativo nell’esercizio 2007

L’attività del Gruppo A2A è incentrata su 7 diverse aree: produzione elettricità, vendita elettricità e gas, reti elettricità e gas, teleriscaldamento, ciclo idrico integrato, ambiente. Il gruppo nasce dalla fusione, avvenuta nel 2007 di 3 società: ASM, AEM ed AMSA. Oggi A2A è il 1° operatore nazionale per fatturato nel settore delle Local Utility, il 2° operatore nazionale per capacità produttiva installata ed elettricità venduta, il 3° operatore nazionale per gas venduto e per numero di clienti, il 1° operatore nazionale nel trattamento dei rifiuti e dei servizi ambientali.

Cresce del 6,9% il margine operativo lordo del gruppo AEM, i ricavi salgono a 7.209 milioni di euro, con un incremento di 274 milioni di euro rispetto al 2006. Bene l’attività in campo termoelettrica e idroelettrica, la cui produzione è aumentata del 3,9%, grazie alla nuova centrale di Simeri Crichi, in Calabria, e al pieno funzionamento di quella di Torviscosa. Una buona prestazione che va a colmare il calo nella distribuzione di gas, pari a -5,4%.

Malpensa, il piano per il rilancio

Giuseppe Bonomi, numero uno della Sea, la società che gestisce l’aeroporto milanese, non rinuncia alla richiesta di risarcimento danni contro Alitalia per la cifra di 1,25 miliardi di dollari, ma nel frattempo guarda anche avanti, ad un piano per il rilancio di Malpensa. Alitalia tra pochi giorni sospenderà i voli in partenza da Malpensa (meno 180 voli al giorno, 800 alla settimana), e qualche altro vettore dovrà prendere il suo posto.

Air One di Carlo Toto si candida per il posto vacante e presenta i nuovi voli da Malpensa: con una conferenza stampa è stato annunciata infatti ieri l’attivazione di cinque voli nazionali (Roma Fiumicino, Bari, Lamezia Terme, Palermo e Napoli) e cinque internazionali (Salonicco, Bruxelles, Berlino e Atene). Il piano industriale della compagnia per i prossimi quattro anni prevede di “conquistare” Malpensa, e nel secondo semestre del 2008 saranno probabilmente inaugurate nuove rotte (nel mese di giugno Chicago e Boston).

Domani entrerà anche in vigore l’Open Skies, la liberalizzazione dei cieli, grazie alla quale cadranno i vincoli finora esistenti sui voli transatlantici (riguardavano perlopiù gli aeroporti di decollo e atterraggio; le compagnie europee ad esempio dovevano partire ed arrivare dal proprio paese). Una spinta in più per un rilancio, ma non certo la soluzione per Malpensa.

La lista dei “correntisti italiani” del Lichtenstein

Ecco la lista dei 390 italiani che hanno esportato i loro beni in Liechtenstein, ai quali fanno capo 156 conti correnti. Non amiamo le liste di proscrizione, ma tale è l’interesse che nel nostro paese ha sollevato questa vicenda, che al pari degli altri grandi organi di informazione europei, abbiamo deciso di pubblicarla.

I conti corrispondono ad una cifra approssimativa di 1,4 miliardi di euro. La lista va presa con le dovute riserve, perchè corrisponde ad una data non aggiornata, e quindi è possibile che molti nomi non siano effettivamente titolari di questi conti correnti. Ci guardiamo bene dal definirli “evasori” perchè riteniamo che tale definizione (peraltro utilizzata in ogni organo di informazione) debba prevedere i necessari accertamenti.

A2A, 10 miliardi di ricavi e 2,5 miliardi per le acquisizioni: si comincia da Cofathec

Tra le utilities è da tenere d’occhio A2A, nata dalla fusione di Asm Brescia, Aem Milano e Amsa. La società ha reso noto ieri il bilancio 2007 che si è chiuso con ricavi totali pari a 10 miliardi e costi operativi per 7,6 miliardi. L’utile netto è stato di 521 milioni, mentre l’indebitamento finanziario di 5,7 miliardi.

Il dividendo sarò quindi di 0,097 euro (+38,5%). Tempo non solo di bilanci ma anche di progetti: è stato infatti ieri approvato il piano industriale per i prossimi 4 anni. Tra le notizie più mportanti la conferma della trattativa in corso con Gaz de France .

A2A infatti sarebbe vicina all’acquisizione di Cofathec, filiale di Gaz de France, operativa nel campo del teleriscaldamento e della produzione di energia elettrica tramite impianti di cogenerazione. La A2A ha ottenuto da Gaz de France la possibilità di trattare in esclusiva per 4 settimane.

Pericolo in borsa per Pirelli, ma l’utile 2007 cresce nonostante l’aumento del costo delle materie prime

Pirelli Tyre è il quinto operatore mondiale in termini di fatturato nel mercato dei pneumatici, con una redditività tra le più alte del settore. Pirelli Tyre è oggi la holding operativa di un gruppo attivo nella progettazione, sviluppo, produzione e commercializzazione di pneumatici destinati a vari tipi di veicoli: vetture, veicoli leggeri e moto, autobus, autocarri, macchine agricole e per il movimento terra, oltre alla produzione e commercializzazione dello steelcord. Pirelli ha consolidato rapporti di collaborazione con varie case automobilistiche e motociclistiche del mondo: una partnership che si è tradotta in innumerevoli omologazioni relative ai modelli di tutti i principali produttori auto e moto del mondo.

Materie prime in rialzo favoriscono l’inflazione, pericolo per le Borse?

Dopo ribassi durati pochi giorni il comparto delle materie prime è tornato a salire, grazie ad una rinnovata debolezza del dollaro: il greggio ha guadagnato quasi 5 dollari in un giorno, arrivando ieri a 108 dollari al barile, il rame ed il nichel il +3%; hanno ripreso subito la loro corsa anche le materie prime agricole, con i semi di soia che guadagnano il 3,4%, così come il mais.

Le impennate maggiori provengono dal comparto dei cereali: il grano dall’inizio dell’anno ha guadagnato il 40%, stabilendo nuovi record, seguito a ruota da frumento (+123% nell’ultimo anno), mais e semi di soia. Ma quali sono le ragioni di queste impennate?

Sono in molti a pensare che i rialzi delle materie prime cerelicole siano collegate al sempre maggiore uso dei biocombustibili: crescendo la domanda, cresce anche il prezzo. E qualo sono i pericoli di un sempre maggiore uso dei biocombustibili? Per produrre un litro di biodiesel servono 1 ettaro di terra e 4000 litri di acqua, mettendo così a rischio non solo la produzione a scopo alimentare, ma anche le risorse idriche, già scarseggianti.

Geox entra nell’S&PMib

In poco più di dieci anni, da un’idea innovativa è nato un gruppo calzaturiero con 30 000 addetti e un fatturato previsto per il 2008 ancora in crescita. Ma le notizie positive per il gruppo calzaturiero non sono finite qui: per oggi, venerdì 28 marzo, l’S&P/Mib Index Committee ha deciso di escludere il titolo Alitalia dal principale indice delle Blue Chip italiane, a causa dell’estrema volatilità del prezzo e il forte calo del valore della capitalizzazione del flottante nel periodo recente e il titolo Geox
prenderà il suo posto.