Blue Chips italiane: Telecom, Enel e Fiat

Per chi gioca a poker le blue chips sono le fish blu, quelle che hanno il valore più alto. La borsa è in effetti un gioco d’azzardo e le blue chips sono le azioni “meno azzardate”, quelle più sicure, perchè delle grandi società, con una storia alle spalle di solidità e stabilità, e, in teoria, una garanzia per chi vi investe.

Le blue chips sono così definite in base al volume degli scambi che le riguardano e alla loro popolarità, quindi della loro presenza nei portafogli degli investitori. Sono tutte società ad alta capitalizzazione. Le blue chips appartengono principalmente agli indici S&P Mib e Midex, e sono 84 circa, per una capitalizzazione totale pari a 772 miliardi.

Nelle scorse giornate i mercati sono nuovamente scesi al ribasso, fino a registare nuovi minimi dell’anno. Attendersi una ripresa dei mercati a breve risulta improponibile, quello in cui è possibile sperare è un mese di marzo ed aprile senza brutte sorprese e con “un po’ di respiro per la borsa”. Vediamo come si stanno comportando alcune tra le principali blue chips italiane e cosa potremme aspettarci nel prossimo futuro.

Finanza etica, profitto a tutti i costi?

I nostri principi ed i nostri valori influenzano indubbiamente ogni azione della nostra vita ed ogni scelta. Se abbiamo dei risparmi è vogliamo investirli la scelta del fondo o della società dovrebbero essere altrettanto coerenti con tali valori. Ma come è possibile mettere in atto una finanza etica, quando finanza da sempre è sinonimo di profitto a tutti i costi, reddito massimo come unico obiettivo? Il modo c’è da qualche tempo a questa parte e si chiama finanza etica in Italia, socially responsible investment negli Stati Uniti e ethical investment in Gran Bretagna.

La finanza etica non è “beneficienza”, anch’essa mira ad un profitto, con la differenza che esso non è la sola ragione che spinge ad investire. Purtroppo gli istituti finanziari e le società che operano nel campo degli investimenti hanno velocemente compreso che la finanza etica avrebbe potuto attirare capitali di risparmiatori altrimenti diffidenti rispetto alla classica finanza cosicchè abbiamo assistito ad un moltiplicarsi di fondi di investimento con finalità “sociali” o semplicemente definiti etici, senza una reale motivazione.

Nella finanza etica è necessario essere ben consapevoli di “che fine fanno i miei soldi” quanto e forse anche di più di quando facciamo un normale investimento. Cerchiamo di capire quindi quando un investimento può essere realmente etico.

Covered warrants: cosa sono?

Anche il mercato della finanza ha le sue mode, inutile negarlo, e negli ultimi tempi vanno molto i covered warrants, ma che cosa sono veramente? E sono davvero così redditizi?

I covered warrants sono uno strumento finanziario che fa parte della categoria dei derivati, di cui già abbiamo parlato, e di cui abbiamo già messo in evidenza anche i pericoli. Un covered warrant è un vero e proprio contratto a termine, tramite il quale acquistare, o vendere, un sottostante alla scadenza determinata.

Scaduto il contratto l’investitore può guadagnare incassando la differenza tra il prezzo stabilito ed il prezzo di mercato. I cw consentono all’investitore di scommettere sui derivati senza disporre di grossi capitali e di usufruire allo stesso tempo dell’effetto leva, il quale permette di fare anche grossi guadagni, mentre in caso di perdite, queste non superano il controvalore del premio pagato, ma sono più frequenti di quanto uno possa immaginare inizialmente.

Comprare casa: meglio aspettare?

Basta scorrere una qualunque rassegna stampa sul mercato immobiliare italiano della prima metà del 2007 o del 2006 per rendersi conto che i prezzi delle case avevano intrapreso un trend di crescita che sembrava inarrestabile. Negli ultimi 9 mesi però la situazione è decisamente cambiata, quasi capovolta. Cerchiamo di capirne qualcosa di più.

La crisi immobiliare Usa (sommata ovviamente al deprezzamento del dollaro) ci ha portato a scrivere di quanto potesse essere conveniente ora come ora investire “nel mattone” oltreoceano. Ma l’Italia sta per seguire le orme del gigante Stati Uniti?

Secondo quanto rivelato dall’osservatorio di Tecnocasa l’inversione del trend è in atto dal secondo semestre 2007, con i prezzi delle case nelle grandi città in calo medio dell’1,5%. Erano anni che i prezzi non accennavano a fermare la propria crescita ed un calo, seppure di “piccola entità” significa un cambiamento di rotta.

Cina: inflazione in crescita da 11 anni, diminuisce la massa monetaria

In Cina rallenta la crescita della massa monetaria segnando a febbraio un +17,5% rispetto all’anno precedente. Lo comunica la Banca Popolare della Cina sul suo sito web. Il dato segue il +18,9% registrato a gennaio ed è leggermente inferiore al +17,8% atteso dagli economisti. Gli investimenti diretti stranieri in Cina a febbraio hanno evidenziato un aumento del 38%, alimentando i timori per la crescita della liquidità e dell’ inflazione. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente gli investimenti stranieri sono saliti all’equivalente di 6,9 miliardi di dollari, facendo totalizzare nei primi due mesi del 2008 un rialzo del 75% a 18,1 miliardi di dollari.

Bear Stearns lancia il primo ETF a gestione attiva

Negli Stati Uniti gli ETF (una via di mezzo tra azioni e fondi) hanno registrato una crescita esponenziale negli ultimi 10 anni, soprattutto a partire dal 2000. Il numero ha raggiunto le 124 unità, con un patrimonio domestico passato dai 2 miliardi di dollari del 1993 ai 92,8 miliardi di dollari di fine febbraio 2003, secondo le cifre diffuse dalla Investment Company Institute (ICI), l’associazione nazionale americana delle società di investimento registrate presso la SEC. Lunedì 30 settembre 2002 gli ETF hanno fatto il loro debutto anche a Piazza Affari sul segmento MTF del Mercato Telematico Azionario italiano. Gli Exchange Traded Funds attualmente quotati sono 10, di cui 3 su indici USA (S&P 500; MSCI USA Information Technology; Dow Jones Industrial Average), la capitalizzazione degli strumenti sfiora i 3 miliardi di Euro (2973,56 milioni di Euro).

Bear Stearns Asset Management Inc. ha annunciato in questi giorni il lancio sull’American Stock Exchange del primo ETF a gestione attiva: il Bear Stearns Current Yield Fund. L’ETF, che sarà negoziabile dal 18 marzo prossimo, ha un costo totale annuo massimo (almeno sino al 10 marzo 2009) dello 0,35% e prevede di distribuire mensilmente i dividendi. L’ETF, costituito sotto forma di Delaware Statutory Trust, può investire in un’ampia varietà di titoli denominati in dollari, anche di enti stranieri: obbligazioni di Stato, governative, bancarie e societarie, emissioni di debito delle amministrazioni locali statunitensi, ABS e MBS (titoli obbligazionari i cui pagamenti delle cedole e della parte di capitale sono garantiti da un complesso di mutui ipotecari), titoli illiquidi (sino al 15%), strumenti del mercato monetario, derivati.

Pirelli Tyre torna a casa

Prima metà della seduta di Borsa oggi con protagonista assoluto Pirelli, +2,36% a 0,6555. A far volare alto il titolo la notizia della riacquisizione di Pirelli Tyre Spa.

Il 38,9% del produttore di pneumatici era nelle mani di Speed Spa dall’agosto 2006. Il consorzio di istituti finanziari ( Mediobanca, Unicredit, Intesa San Paolo, Lehman Brothers, Jp Morgan, Banca Leonardo) ha ricevuto un esborso cash di 434,4 milioni di euro ed ha ottenuto che Pirelli si accollasse 401 milioni di euro di debito.

Quasi due anni fa Speed Spa aveva acquisito la quota per 740 milioni, mentre ora il suo valore si attesta sugli 835 milioni di euro. Sull’accordo la data di ieri, ma indiscrezioni in merito erano già nell’aria, ed il mercato aveva dato già segni di gradimento, gradimento amplificato oggi dal fatto che gli analisti attribuivano a Pirelli Tyre un valore sugli 850-900 milioni.

Le tipologie di rischio

In finanza non si fa altro che parlare di rischi: rischio di cambio, investimenti ad alto rischio, strumenti finanziari a basso rischio etc. Con questo articolo cercheremo di fare luce su tre tipologie di rischio: il rischio di tasso (d’interesse), il rischio di mercato ed il rischio di credito.

Il rischio di tasso: rappresenta il rischio di variazione della struttura a termine dei tassi di interesse ed è costituito dall’effetto sul suo prezzo di questa variazione. L’effetto che la variazione dei tassi può avere sul vostro titolo cambia in base a fattori come il tasso cedolare, la possibilità di ottenere un rimborso anticipato.

Sono sensibili a questo rischio le obbligazioni, soprattutto quelle a tasso fisso, e a lunga scadenza. Il tasso di interesse è una variabile in continuo mutamento ed i soggetti che maggiormente li influenzano sono le banche centrali, come abbiamo potuto vedere negli ultimi mesi.

ENI scopre nuovo giacimento in Timor

L’ Eni ha scoperto un nuovo giacimento petrolifero. Siamo nel mare di Timor, in un’area posta sotto l’amministrazione congiunta di Australia e Timor Est, perforando ad una profondità di 3.658 metri, si evidenzia una significativa presenza di idrocarburi. Secondo le prime stime, il giacimento potrebbe avere una capacità estrattiva di 6100 barili al giorno, un barile corrisponde a 159 litri di greggio. Eni nel settore interessato è operatore con una quota del 40 per cento insieme a Inpex col 35% e Talisman Resources col 25%. Con questa filosofia Eni comincia la rincorsa dopo un 2007 che ha deluso in Borsa: una valutazione a sconto di circa il 20% rispetto alla media dei concorrenti e negli ultimi 6 mesi la performance è stata negativa del 10% (8% rispetto al resto del settore). Pesano una riduzione del 3% nella produzione annuale di idrocarburi e la difficoltà di rimpiazzare le riserve.

Il mercato dei biocarburanti

Quando parliamo di fonti di energia alternative pensiamo subito all’energia eolica, ai pannelli solari o anche al nucleare. Ha buone prospettive di crescita però anche il settore dei biocarburanti (Bill Gates nel 2007 ha scelto di investire in questo settore 84 milioni di dollari), che non sono altro che propellenti ottenuti da biomasse come grano, mais, bietola, canna da zucchero ed altri. Si tratta di un’energia rinnovabile a tutti gli effetti perchè non contribuisce all’effetto serra, anche se molti ambiantalisti ne hanno sottolineato lo svantaggio di togliere campi alla coltivazione di alimenti e dil conseguente aumento del prezzo dei cereali.

Tra le aziende italiane che producono troviamo Snia che ha da poco scelto di puntare sul biodiesel e sul bioetanolo. Snia basce come azienda chimica ma nel 2007 ha ottenuto da Polimeri Europa la concessione dei diritti esclusivi di vendita di alcuni prodotti biofuel. Inoltre ha concluso un aumento di capitale da 42 milioni di euro per avviare il nuovo settore.

Trading on line: le offerte di Fineco, Iwbank, Directa e Banca Sella

Sebbene in Italia il trading on line sia ancora poco diffuso in paragone ad altri paesi, rappresenta potenzialmente “il futuro”. Non basta però avere una connessione Internet ed un computer per acquistare e vendere covered warrant ed azioni di ogni tipo: è necessario anche stipulare un abbonamento con una delle banche che offre questo tipo di servizio. Vedremo quali servizi di trading on line sono più convenienti.

Prima però è importante sapere alcune cose. Con Internet non “entriamo” direttamente in borsa, bensì usufruiamo di un intermediario che è in pratica il sito che scegliamo di usare per cui ci sono delle commissioni da pagare, che possono essere più o meno convenienti.

Inoltre dobbiamo avere un conto corrente presso la società di trading on line tramite la quale operiamo in Borsa ed anche qui le condizioni e i costi possono variare a seconda della scelta.

Dollaro debole: i pro e soprattutto i contro

Così funzione per chi vuole investire in immobili e sceglie le case americane, ma anche per le società. Nel 2007 le acquisizioni di aziende e società italiane nel mercato statunitense hanno varcato la soglia dei 7,7 miliardi di euro, segnando un incremento del 32% rispetto al 2006.

L’occasione è stata colta al volo dalla Fiat, così come Finemaccanica, che inaugura uno stabilimento a Philadelphia, o Enel, che ha impiantato in Texas la sua più grande central di energia eolica. Questi sono solo alcuni degli esempi più recenti.