Eni sigla memorandum d’intesa

Eni ha siglato un memorandum d’intesa con l’Egyptian Natural Gas Holding Company e con l’Egyptian Electricity Holding Compagny per uno studio di fattibilità sull’applicazione di tecnologie di ultima generazione ad alcune centrali elettriche egiziane. La strategia futura di Eni riparte dal Qatar. Il Gruppo ha siglato un accordo con Qatar Petroleum International per l’esplorazione e la produzione di idrocarburi. L’annuncio è stato dato dal numero uno di Eni, Paolo Scaroni, in occasione dell’ International Energy forum . Eni ha abbandonato il Paese nel 2002 ed ora e’ il primo passo per un ritorno nell’area, con l’apertura di un ufficio di rappresentanza. Il Qatar e’ il piu’ grande esportatore di GNL a livello mondiale. Il Paese puo’ tp://inserite qucontare su una capacita’ produttiva di 31 milioni di tonnellate all’anno (14% della produzione mondiale) con l’obiettivo di raggiungere i 39 milioni di tonnellate entro la fine del 2008 e i 77 milioni di tonnellate all’anno entro il 2010. L’incremento di produzione avverra’ grazie a 14 treni di liquefazione.

Per investire sulle materie prime: Lyxor ETFs Commodities CRB

Per investire sulle materie prime ci sono ETf che ne seguono i sottostanti: tra questi Lyxor ETFs Commodities CRB, che offre la possibilità di puntare su ben 19 materie prime con un solo strumento finanziario. Si tratta di un fondo comune d’investimento francese che utilizza come sottostante l’indice Reuters/Jefferies CRB, il quale come detto segue 19 materie prime, raggruppate a loro volte in 7 categorie.

E’ quotato in euro e soggetto ad un ribilanciamento ogni mese. Le commodities (ed i relativi pesi) di cui è composto sono:
  • petrolio WTI 23%
  • nafta 5%
  • gas 6%
  • mais 6%
  • soia 6%
  • oro 6%
  • bestiame bovino 6%
  • argento 1%
  • succo d’arancia 1%
  • suini 1%
  • nichel 1%
  • grano 1%
  • cotone 5%
  • cacao 5%
  • caffè 5%
  • zucchero 5%
  • alluminio 6%
  • rame 6%

Più collaborazione tra Italia e Russia per l’energia

Conferenza stampa congiunta di Silvio Berlusconi e del presidente russo Vladimir Putin alla Villa Certosa di Porto Rotondo. Sul piano energetico, i legami tra i due paesi sono sempre più stretti. Oggi l’Italia è infatti il quarto partner commerciale di Mosca, il secondo paese importatore e soltanto il settimo per le esportazioni. C’è quindi spazio per una forte crescita delle relazioni commerciali. Sia Berlusconi che Putin hanno spiegato di aver affrontato in dettaglio, attraverso un lungo colloquio in Costa Smeralda, come approfondire la cooperazione economica tra Italia e Russia in diversi settori. Sono stati esaminati con attenzione il dossier energetico, quello della cooperazione militare, l’aerospaziale nonchè le possibilità che si aprono per le imprese italiane nel rinnovamento delle infrastrutture russe.

Commodities: rifugiarsi dietro una scorta di oro e platino

Scende il dollaro e salgono le materie prime: l’oro ha toccato i 945 dollari l’oncia, i future sul platino oltrepassano di nuovo quota 2 mila dollari e l’argento torna a 18.50.

E’ boom degli investimenti per gli ETC che replicano l’andamento dei metalli preziosi: l’ETFS Physical Gold ha attirato 900 milioni di dollari di investimenti, così come è cresciuto l’interesse per l’ETFS Physical Platinum, come dimostrano i 680 milioni di dollari che ha attirato.

Dopo che il breve recupero del dollaro ha pesato sui preziosi a Londra, la loro corsa è rincominciata. E secondo gli esperti di Gfms (Gold Field Mineral Service), una frenata non è proprio immaginabile: nel 2008 l’oro potrebbe infatti arrivare a 1100 dollari, spinto dall’inflazione, dalle tensioni geopolitiche e dalla crisi finanziaria, che invita gli investitori a rifugiarsi in asset difensivi.

Supereuro, il dollaro non riesce a rialzarsi ma resta comunque la valuta guida

L’euro ieri ha stabilito un nuovo record sul dollaro e la sua corsa sembra inarrestabile. L’inflazione sale negli Stati Uniti e l’euro sale, l’inflazione cresce in Europa e l’euro cresce ugualmente.

Wall Street in rally attraversa un momento positivo ed i dati macroeconomci sugli Stati Uniti non sono poi così negativi: l’Empire State Manufacturing Index è risultato essere superiore alle attese e il dato sui flussi di capitali ha dimostrato che investimenti stranieri continuano ad arrivare. Allora come mai il dollaro continua a perdere?

Christian Noyer, Governatore della Banca di Francia e consigliare della Bce, ha descritto la crescita dell’euro come “abnorme“, ma ha anche ammesso che è proprio il supereuro a proteggere il vecchio continente da un’inflazione ancora maggiore di quella attuale.

Sembra sempre di più che il mercato valutario non rispecchi i fondamentali economici. O almeno è quello che credono i gestori interpellati da Merryl Linch: secondo un sondaggio effettuato dalla banca d’affari statunitense il 71% dei gestori crede che l’euro sia sopravvalutato.

Paesi emergenti trainati dalle commodities

Le borse dell’area Asia-Pacifico registrano il segno più, sostenute dal ritorno degli acquisti su greggio e oro e dal dato sulla creazione di posti di lavoro nel settore privato Usa.

I paesi emergenti si sono integrati meglio nell’economia globale nel corso degli ultimi anni grazie ai forti aumenti dei prezzi delle commodities e al miglioramento sia delle politiche che delle istituzioni

si legge nel rapporto del Fondo Monetario Internazionale. Nel primo trimestre del 2008, l’oro e le principali commodities hanno ulteriormente incrementato i propri valori di riferimento. Basti osservare l’ andamento del greggio, costantemente scambiato oltre il limite registrato nel 1980, al di sopra dei 100 dollari al barile. In Rialzo anche l’oro. Al Comex il future ha toccato il massimo degli ultimi giorni a quota 925 dollari l’oncia. Tra le materie prime agricole i semi di soia vedono il future in progresso dell’1,6% a 1277 centesimi (12,77 dollari) per bushel.

Fondi d’investimento: continua la crisi, su quali puntare adesso?

Sono pochi i gestori di fondi che sono riusciti a chiudere in attivo l’ultimo mese: tra questi Fondaco, gruppo torinese indipendente, che ha raccolto 1,78 miliardi nel mese di marzo. In positivo anche Mediolanum che chiude con 46,9 milioni e Azimut, 10,8 milioni.

Azimut però ha registrato una raccolta negativa nel settore risparmio gestito per 98 milioni. Il mesi di marzo ha visto deflussi per 10,3 miliardi nel settore dei fondi e molti grandi gestori hanno chiuso in negativo: tra questi Intesa San Paolo e Unicredit, con Pioneer e Capitalia, e Banco Popolare.

Bipiemme Gestioni società del gruppo Popolare Milano ha annunciato i risultati del 2007: il bilancio è in calo del 43,5% a 10,5 milioni. La raccolta netta ha subito un deflusso di un miliardo di euro ed il patrimonio totale gestito dalla società è calato del 4,5% rispetto al 2006.

Commodities, non solo oro, petrolio e grano

Quando si parla di commodities e di investimenti in materie prime è inevitabile pensare subito a oro, petrolio e grano. Ma non esistono solo queste e non sono solo metalli preziosi, cereali e greggio a salire di prezzo.

Il cacao ad esempio: nel primo trimestre del 2008 il consumo è aumentato del 4,7% e la quotazione ha raggiunto valori da record. Il cacao fa parte dei coloniali, con caffè, cotone e zucchero, quotati al NYBOT (New York Board of Trade). Il cacao in particolare da inizio anno ha subito un rialzo del 20% fino a toccare a febbraio il nuovo record storico di 2.467 dollari a tonnellata.

Le previsioni per il resto del 2008 sono di maggiore stabilità, ma i rialzi sono sempre dietro l’angolo. Per investire sul cacao esistono certificati che permettono di replicare l’andamento del sottostante (Abn Amro ad esempio) ma un rischio va calcolato: il rischio di cambio perchè i future sul cacao sono calcolati in sterline.

Banca mondiale: aumentano i prezzi dei cereali e cresce la povertà

La Banca Mondiale è stata fondata nel 1945 da 184 Paesi e alla fine del 2007 il totale dei prestiti concessi ai Paesi superava i 500 miliardi di dollari USA. La Banca Mondiale ha come finalità istituzionale la riduzione della povertà nei Paesi di reddito medio o basso e in quelli poveri con il sostegno dello sviluppo sostenibile e con la utilizzazione di un’ampia gamma di prodotti e di strumenti finanziari come i prestiti, le garanzie, e con una serie di servizi come i programmi d’assistenza tecnica, i servizi di consulenza, ecc.

Aumento prezzi cereali: progressivo esaurimento delle scorte

Ieri la Fao, presentando il rapporto trimestrale di previsione della produzione di cereali nella persona di Jaques Diouf, il direttore generale della Fao ha affermato:

Anche se l’offerta di cereali aumenterà, i prezzi non caleranno, la domanda di cereali è in aumento e le scorte al minimo. Occorre prendere decisioni ad alto livello politico, con capi di Stato e di governo.

L’aumento dei prezzi è dovuto alla domanda sempre crescente e al progressivo esaurimento delle scorte. Nel 2007 il prezzo del riso ha registrato l’aumento maggiore. Alla fine di marzo i prezzi del grano e del riso erano circa il doppio rispetto all’anno precedente, mentre quelli del mais erano aumentati di oltre un terzo. La Fao denuncia scontri in diversi Paesi, come Egitto, Camerun, Costa d’Avorio, Senegal, a causa dei forti aumenti dei prezzi del pane, dei prodotti a base di mais, del latte, dell’olio, della soia e di altri prodotti alimentari di base, nonostante le misure di controllo dei prezzi prese dai governo locali. Inoltre la riduzione della terra coltivabile e dell’acqua per l’irrigazione a causa dell’industrializzazione e dell’urbanizzazione, la domanda in crescita di carne e formaggio da parte delle classi medie urbane dell’Asia (che porta alla riduzione delle coltivazioni di riso), i danni ai raccolti provocati da inondazioni in Indonesia e Bangladesh e dal gelo in Cina e Vietnam.