Inizio settimana negativo per le Borse asiatiche, India ha perso il 29% da inizio anno

Non inizia bene la settimana per le borse asiatiche: Seul ha terminato in calo dello 0,89% a 1.715,59 punti, mentre Taiwan ha perso lo 0,33% a 7.876,49 punti. In prevalenza negative le altre piazze asiatiche, ma tiene Hong Kong +0,09%. Deboli Singapore -0,93%%, Kuala Lampur -1,09%, Jakarta -0,35%, Bangkok -1,24% e Shangai -1,26%.

Giornata nera per la borsa di Tokyo, che ha chiuso le contrattazioni in ribasso. A pesare sono stati soprattutto i titoli del grandi esportatori ed i finanziari. L’indice Nikkei ha perso così lo 0,61% a 13.857,47 punti, mentre il Topix ha lasciato sul terreno lo 0,65% a 1.347,93 punti.

Petrolio ai massimi: Cina aumenta prezzo di benzina e diesel

Da venerdi il prezzo di benzina e diesel in Cina aumenterà del 18%, per un importo corrispondente a mille yuan a tonnellata, cioè 145,5 dollari circa. Le misure saranno adottate innanzitutto per adeguare i prezzi al consumo alle impennate del greggio, che nelle passate settimane ha toccato i 140 dollari al barile, ed inoltre per tamponare le pressioni inflazionistiche, che Pechino ha messo in cima alla sue preoccupazioni sul fronte economico. La conseguenza dovrebbe essere una frenata della domanda e quindi una riduzione anche del prezzo del petrolio. Né l’annuncio di una riunione fra Paesi produttori e consumatori né quello di un aumento della produzione da parte dell’Arabia Saudita (che ha ufficializzato un incremento pari a 200.000 barili al giorno) avevano avuto finora un tale prorompente effetto sul prezzo del petrolio.

Pubblicità Moby S.p.A potenzialmente ingannevole. L’Antitrust la blocca

L’antitrust ha sospeso la pubblicità della società Moby “Vai in Sardegna o Corsica. TORNI GRATIS” poiché ritenuta ingannevole per i consumatori. Il provvedimento del Garante della Concorrenza e del Mercato nasce per impedire che i consumatori, spinti dalla pubblicità, compiano scelte sbagliate nel momento di scegliere la destinazione in vista delle vacanze estive. Al centro delle polemiche l’uso della formula ‘Torni Gratis’ e l’effettiva convenienza della promozione.

La promozione pubblicitaria non specificherebbe in modo adeguato il necessario pagamento di tasse, diritti e supplementi. Secondo l’Antitrust, infatti, il messaggio principale della pubblicità, diffusa su varie testate nazionale, su cartelloni e sul sito internet della società Moby, evidenzia in modo particolare l’espressione ‘TORNI GRATIS’, relegando in fondo alla pagina una lista di limitazioni cui è soggetta la promozione, scritta per altro in caratteri più piccoli rispetto al claim principale.

Europia e Commissione Europea per contenimento consumi di carburante ed emissione di Co2

L’associazione dell’industria petrolifera europea (Europia) e la Commissione Europea incoraggiano i consumatori ad adottare piccoli accorgimenti nel proprio stile di guida e così contribuire alla tutela dell’ambiente potendo anche ottenere dei risparmi sul carburante dati i prezzi in continua ascesa. L’iniziativa, è stata presentata ieri a Roma dal presidente dell’Unione Petrolifera, Pasquale De Vita, vi hanno partecipato i 29 Paesi europei che aderiscono alla campagna che propone consigli su come guidare in modo più conveniente per le tasche e per l’ambiente: controllare la pressione delle gomme una volta al mese (con le gomme sgonfie, il consumo di carburante può aumentare fino al 4%); rimuovere pesi inutili dal bagagliaio o dai sedili (più l’auto è pesante, più il motore deve lavorare e maggiore sarà il consumo di carburante); chiudere i finestrini, soprattutto ad alte velocità; rimuovere il portapacchi se non lo si utilizza ed evitare accessori che penalizzano l’aerodinamica dell’auto (in tal modo, riducendosi la resistenza dell’aria, il consumo di carburante e le emissioni di Co2 possono diminuire fino al 10%).

Rinegoziazione mutui: raggiunto accordo tra banche e Governo

L’accordo raggiunto tra il governo e l’Abi permette agli italiani di trasformare i mutui a tasso variabile in rate fisse. Con il risultato di ridurre e stabilizzare l’importo delle rate da corrispondere senza costringere i correntisti a portare ulteriori garanzie. L’intesa si riferisce solo ai finanziamenti a tasso variabile sottoscritti prima dell’inizio del gennaio 2007 e solo per la prima casa. Gli italiani potranno rinegoziare il proprio mutuo a tasso variabile, ottenendo dalle banche il tasso di interesse medio che era applicato nel 2006, si avrà quindi un alleggerimento immediato del caro mutui: su un mutuo da 100mila euro della durata di 15 anni la rata su base annua si ridurrebbe da 9.874 euro a 8.916; con un risparmio prossimo quindi a mille euro. Su questa cifra i clienti dovranno però riconoscere agli istituti di credito un interesse, che sarà calcolato sull’Irs a dieci anni, maggiorato dello 0,50 per cento. In pratica un «finanziamento ponte» a condizioni prestabilite e valido per tutti, destinato a vivere in simbiosi con il mutuo e l’andamento del costo del denaro: a seconda dell’altalena dei tassi, a fine periodo il correntista potrebbe quindi essere chiamato a ripianare la differenza accumulata.

Problemi nella vendita di biglietti aerei online con tutte le compagnie

Una indagine promossa dalla Ue ha evidenziato le scorrettezze sui siti di vendita dei biglietti aerei online. La tendenza generale dei problemi del settore è la seguente: i prezzi ingannevoli rappresentano il problema principale, riscontrato nel 58% dei siti web oggetto dell’indagine; irregolarità connesse ai termini contrattuali sono presenti nel 49% dei siti (indicazioni non riportate, riportate in un’altra lingua, caselle già spuntate per servizi opzionali).

L’inchiesta è stata aperta dalla commissaria Ue ai consumatori Meglena Kuneva allo scopo di mettere fine ad ogni pratica scorretta alla conclusione dell’indagine, entro il primo maggio 2009. La commissaria sottolinea

Non si può accettare che un consumatore su tre che prenota un biglietto aereo online venga imbrogliato o indotto in errore e confuso, ci sono problemi gravi e persistenti per quanto riguarda la vendita dei biglietti con tutte le compagnie.

Un sito web su tre (137 su 386 controllati in origine dai 13 Stati membri che hanno partecipato all’indagine) sono stati sottoposti a provvedimenti coercitivi nel corso degli ultimi sette mesi a motivo della violazione delle norme comunitarie per la protezione dei consumatori.