Vodafone subentra nella banda larga e sale in Borsa dopo trimestrale

Vodafone Group è la seconda compagnia di telefonia mobile su scala mondiale (superata solo da China Mobile), con una significativa presenza attraverso controllate, partner, joint venture e investimenti in Europa, Asia, Stati Uniti, Medio Oriente, Africa. La compagnia sta preparando un nuovo scossone per il mercato della banda larga su Internet, lo farà tramite una Station che comprenderà la telefonia e la connettività Adsl sia fissa che mobile. La classe manageriale ha tracciato le linee guida, nella conferenza stampa per la presentazione del nuovo prodotto, che l’azienda perseguirà e che ha già iniziato a fare. La volontà di Vodafone è quella portare semplicità e convenienza nelle case degli italiani. Sarà quindi possibile navigare in internet senza pagare il canone Telecom e sarà possibile navigare anche fuori casa grazie alla Vodafone Internet Key.

La Station è un modem Adsl 2+ con supporto Wi-fi e due porte Usb che consentono di collegare la Internet Key offrendo il supporto alla connessione Umts/Hsdpa. Dalla Vodafone inoltre, fanno sapere che il nuovo prodotto sarà commercializzato a partire dall’estate e che i prezzi saranno quelli di mercato. Ovviamente il tutto è volto a completare, come dicono i manager dell’azienda, il percorso inziato con la creazione di Vodafone Casa e Vodafone Rete Unica e che ha portato poi all’acquisizione di Tele2.

Alitalia: Bilancio in attesa di approvazione

Alitalia non ha potuto approvare il bilancio 2007 poiché il patrimonio è oramai insufficiente ed attende ancora il provvedimento del Governo varato nell’ultimo Consiglio dei Ministri di Napoli per trasformare il prestito ponte di 300 milioni di euro in patrimonio per coprire le perdite. La norma sul cambio del prestito ponte in acconto, su cui l’Unione Europea ha già puntato il dito, doveva essere inserita nel testo che prevedeva l’abbattimento dell’Ici e successivamente la trascrizione sulla Gazzetta Ufficiale. Purtroppo la bozza del provvedimento deve essere ancora completata e non si conosce la sua forma con o senza norma salva-Alitalia. Il Cda dell’Alitalia non ha voluto assumersi la responsabilità di approvare il bilancio 2007, ha dichiarato che c’è continuità aziendale e che non c’è alcun bisogno di mettere l’azienda in liquidazione. All’Alitalia attendono tutti buone notizie dal Ministero dell’Economia, poiché nessuno vuole arrivare a convocare i soci in un’assemblea straordinaria per chiedere la ricapitalizzazione dell’azienda.

Contratto a progetto: maschera un rapporto di lavoro subordinato?

Si tratta del contratto regolato dal decreto legislativo 276/03 con il l’intento teorico di limitare l’uso di quelle collaborazioni coordinate e continuative (co.co.co), che avvalendosi di un ridotto costo del lavoro nella sostanza mascherano rapporti di lavoro dipendente. In realtà anche la nuova norma, senza un adeguato intervento della contrattazione collettiva, consente di celare dietro a un contratto a progetto un rapporto di lavoro dipendente a tutti gli effetti. Il progetto è un’attività (anche produttiva) identificabile e collegata a un risultato. Può essere connessa a un’attività accessoria, ma anche principale dell’impresa.

Di fatto le co.co.co. non sono state abrogate, ma continuano ad essere ammesse in specifici casi: nel settore pubblico, nelle professioni intellettuali, per gli amministratori di società, per i partecipanti a collegi e commissioni, per coloro che percepiscono pensione di vecchiaia, per collaborazioni rese ai fini istituzionali per società sportive, per prestazioni nei limiti di 30 giorni e 5 mila euro annui.

Pubblicità della new economy: addio pagine gialle

I nuovi strumenti pubblicitari si sono dimostrati, a volte, più efficaci ed estremamente più economici di quelli tradizionali. Lo sviluppo della rete sta dando nuovo impulso al settore con l’affermarsi di strumenti tipici del mondo virtuale. Fondamentalmente, la vendita di visibilità sul web ripropone il concetto dei media classici per i quali l’inserzionista paga in base al bacino di pubblico che il canale in questione (stampa, radio, tv) è in grado di raggiungere, misurato attraverso strumenti statistici, come ad esempio l’auditel, che rappresentano proiezioni su larga scala di un consumo mediatico indagato su piccola scala. L’on line è oggi regolamentato dalla normativa tradizionale ma, a breve, saranno introdotti principi ad hoc per la pubblicità della new economy.

Il fallimento e l’imprenditore occulto

Principio generale nel nostro ordinamento è quello della “spendita del nome” ossia l’individuazione del soggetto a cui è imputabile la disciplina dell’attività di impresa (statuto generale dell’imprenditore) si riconosce solo a colui che ha agito in proprio nome. Pertanto diventa imprenditore colui che esercita personalmente l’attività d’impresa compiendo in proprio nome gli atti relativi; al contrario, non diventa imprenditore il soggetto che gestisce l’altrui impresa spendendo il nome dell’imprenditore per effetto del potere di rappresentanza conferitogli dall’interessato ovvero riconosciutogli dalla legge. Detto così sembra qualcosa quasi di incomprensibile per chi non abbia frequentato almeno un corso di diritto ed economia, ma in realtà questa è una situazione che si verifica spessissimo!

Accade che un soggetto pur avendo effettuato degli investimenti per costituire un ‘attività, non volendo intestare sul proprio nome una ditta individuale (perché potrebbe fallire e magari ha un bel capitale da “proteggere”, oppure è già stato dichiarato fallito e non può aprire un’altra attività, i motivi sono tanti quante sono le persone..) decide di intestare l’attività a un’altra persona, di solito nullatenente, proprio perché, se questa fallisce non ci sarà nessun bene su cui rivalersi.

PIL e tenore di vita di un Paese

Sentiamo spesso parlare di PIL ovvero prodotto interno lordo, probabilmente ne abbiamo un’idea più o meno precisa, ma ne conosciamo realmente le componenti? In economia è spesso utilizzata questa uguaglianza: PIL= C+I+G+NX laddove C sono i consumi, I gli investimenti, G la spesa pubblica e NX le esportazioni nette ovvero le esportazioni a cui sono state sottratte le importazioni.

Questo significa che il Pil non è altro che il valore complessivo dei beni e dei servizi che vengono prodotti in un paese in un certo periodo di tempo (di solito, un anno), indipendentemente dalla nazionalità dei produttori: ecco perché prodotto interno “lordo”. Nella maggior parte dei paesi sviluppati il prodotto interno lordo viene oggi considerato l’indicatore più appropriato dell’attività economica. Un indicatore del tenore di vita di un paese è il PIL pro capite, che viene calcolato dividendo il PIL per il numero di abitanti. Per fare dei confronti tra i diversi paesi, questo valore viene spesso convertito in dollari statunitensi. Perché i diversi dati siano comparabili infatti dev’essere espresso in termini di una moneta usata internazionalmente come l’Euro o il Dollaro. Infatti una valuta può valere poco nei confronti del dollaro ma contemporaneamente avere un forte potere d’acquisto all’interno del Paese che la adotta.