Salgono le quotazioni dello yen nelle borse: le opzioni tra la valuta asiatica e le altre monete raggiungono livelli record

 Lo yen è in aumento ed ha aperto a quota 100 per un dollaro per la prima volta dopo sei mesi, dopo che il crollo verificatosi nelle riserve globali ha spinto gli investitori a ridurre le holding dei maggiori asset finanziati dal Giappone. La volatilità del tasso di cambio ha avuto come conseguenza una crescita delle opzioni dollaroyen a livelli che non venivano raggiunti da dieci anni a questa parte. Valute come il rand del Sudafrica, il won della Corea del Sud e il peso messicano hanno perso più di 6,5 punti percentuali contro lo yen, dato che gli investitori hanno ritirato gli asset dei mercati emergenti.

 

Steve Barrow, stratega inglese della Standard Bank Plc, affermato che:

L’unica cosa da fare è di comprare in yen. Ci sono investitori a lungo termine con posizioni finanziate fuori dall’area yen che stanno capitolando completamente.

La valuta giapponese ha raggiunto quota 99,22 yen per un dollaro alla borsa di Londra, partendo da una quotazione di 101,47 yen per dollaro registrata ieri a New York. Lo yen è invece salito a quota 135,07 contro l’euro; sempre ieri il dollaro aveva raggiunto quota 1,3614 per un euro.

 

Un nuovo strumento per investire nel mercato valutario: l’Absolut return Forex della Société Générale

Con i mercati fortemente in tensione e le Borse che continuano a fare su e gùi a causa della crisi finanziaria, diventa interessante puntare sul mercato delle valute. Mercato rischioso quello valutario, in cui è importante accedere con molta preparazione e magari affiancati da esperti del settore in grado di indirizzare i risparmiatori sulle scelte migliori. La Société Générale Asset Management (Sgam) ha lanciato uno strumento utile a tutti quei risparmiatori che intendono affacciarsi sul mercato delle valute. Si tratta del fondo abbligazionario Absolute Return Forex collocato in Italia il 28 luglio scorso. E’ un comparto a ritorno assoluto, con un profilio di rischio medio-basso e caratterizzato da un’ampia diversificazione sia per quel che riguarda le strategie da adottare sia per le valute in portafoglio.

L’annuncio del piano USA per superare la crisi finanziaria porta euforia sulle piazze asiatiche, in particolare quella giapponese

 Le borse asiatiche subiscono un forte rialzo, sulla scia dell’andamento di Wall Street, dopo l’annuncio da parte del governo statunitense di voler approntare un piano organico volto a fronteggiare e superare la grave crisi finanziaria. Tra i guadagni più consistenti delle piazze asiatiche bisogna sottolineare quello della borsa di Shangai, che guadagna addirittura 8 punti percentuali anche grazie all’abolizione della tassa sull’acquisto delle azioni. In generale i mercati asiatici sono riusciti a recuperare in parte le perdite che via via si sono accumulate nel corso della settimana.

 

A Taiwan, l’indice Taiex guadagna il 3,8%, chiudendo a 5.970,38 punti; l’indice Kospi è invece in rialzo di 4,55 punti percentuali alla borsa di Seul, mentre l’Hang Seng di Hong Kong guadagna 6,5 punti percentuali. Altro guadagno consistente è stato conseguito dalla borsa di Tokyo, dove è stata avvertita con maggiore euforia la notizia del piano organico statunitense contro la crisi: l’indice Nikkei ha chiuso a 11.920,86 punti (in rialzo del 3,8%). Il piano americano è stato proposto dal segretario del Tesoro Henry Paulson e dal portavoce della Federal Reserve, Ben Bernanke: l’iniziativa prevede di spostare gli asset maggiormente in difficoltà dai bilanci delle società finanziare statunitensi verso una nuova istituzione.

 

Per il Giappone la recessione è quasi certa, dubbi sulla politica monetaria mentre il dollaro recupera sullo yen

 Ancora brutte notizie dal Giappone: nell’ultimo trimestre l’economia nazionale è arretrata del 3% a causa soprattutto dei consumi e del calo delle esportazioni. Nel secondo trimestre dell’anno si è quindi avuta un’accelerazione verso il basso, cosa che ha stupito in quanto le attese erano per un calo annualizzato del 2,4%. Nel primo semestre invece il calo è stato dello 0,7%,  questo è il dato peggiore dal 2001, anno di recessione per l’economia giapponese. Scendendo nei dettagli possiamo dire che a soffrire sono stati in particolare i consumi, scesi dello 0,5% sia quelli delle imprese che quelli dei consumatori. I consumatori hanno poi assistito a causa dell’inflazione ad una perdita di potere di acquisto dei loro stipendi.

L’euro perde terreno a causa dello Zew tedesco, lieve ripresa del dollaro

 La moneta unica ha perso leggermente terreno verso lo yen e le altre principali valute rispetto alla chiusura di ieri. La causa è rappresentara dai timori legati all’economia europea, in particolare alla Germania. Ieri attenzione puntata sull’indice Zew che misura le attese del settore finanziario sull’andamento dell’economia e nonostante l’aumento dell’indice nel mese di agosto, lo Zew resta lontano dalla media storica di 28,3 punti: sale a -55,5 punti, rispetto ai -63,9 del mese precedente. L’indice, basato su un’indagine condotta tra 297 analisti ed investitori, è risalito quindi contro attese di un indice a -62,0, in un range di previsioni tra -70,8 e -50,0. La fiducia degli investitori tedeschi sulle prospettive per l’economia della Germania del mese di agosto è quindi migliorata oltre le aspettative degli economisti.

Wolfgang Franz, presidente dello Zew ha così commentato l’indice:

Gli esperti di mercati finanziari devono avere buone ragioni per non essere stati impressionati dal tasso di crescita negativo del Pil tedesco nel secondo trimestre 2008. Nel complesso, loro riconoscono la fase di debolezza, comunque in un contesto di economia solida, e giustamente non temono una recessione.

Accelera l’inflazione in Russia, il Cremlino corre ai ripari

 Il ministero russo dell’economia ha alzato le previsioni per l’inflazione nel 2008. Dal precedente 10,5% siamo arrivati all’attuale 11,8%, un livello davvero alto, ma che potrebbe crescere ancora.  Al rialzo anche le previsioni sulla crescita del PIL: dal 7,6% al 7,8%. L’obiettivo del governo è quello di contenere quanto più possibile il rialzo dei prezzi: l’inflazione resta il primo problema in un paese che cresce velocemente, ma che assiste ad una drammatica perdita di potere di acquisto delle fasce più basse della popolazione. Da considerare il fatto che la salita dei prezzi è trainata, come nel resto del mondo, dal comparto alimentare  e dai carburanti.

Barile a 134,70 dollari, euro scambiato a 1,563 dollari

Il barile Usa chiude con un aumento di 2,77 dollari le contrattazioni al Nymex, quotandosi a 134,70 dollari sui future di luglio. Il dollaro debole

Bernanke : “Il funzionamento dei mercati finanziari e’ migliorato”. Dollaro forte per contrastare l’inflazione

Dollaro sempre piu’ forte nei confronti dell’euro dopo le dichiarazioni del presidente della Fed, Ben Bernanke. Il dollaro quota a 1,5597 contro euro rispetto alla chiusura dei mercati europei a 1,5711 (1,5784 rilevazione Bce).

Continueremo a monitorare attentamente gli sviluppi sui mercati valutari e il duplice obiettivo della Fed sulla stabilita’ dei prezzi e la massimizzazione di uno sviluppo sostenibile dell’occupazione e dell’economia saranno fattori chiave per assicurare che il dollaro rimanga una valuta forte e stabile. – Bernanke ha quindi spiegato che – il funzionamento dei mercati finanziari e’ migliorato anche se rimangono alcune condizioni restrittive.

Che questa sia una risposta all’attacco di Dimitri Medvedev agli Stati Uniti nel corso del Forum economico di San Pietroburgo?

Libor: BBA annuncia controlli più severi

Il Libor è il London Interbank Offered Rate (tasso interbancario ‘lettera’ su Londra), un tasso di riferimento per i mercati finanziari. Si tratta di un