Prosegue il movimento ribassista dell’oro, arrivato ieri a toccare i minimi degli ultimi 13 mesi a quota 718$ l’oncia. Rispetto ai massimi di 1’038$ per oncia toccati a marzo il calo è del 32% e sembra che i prezzi possano scendere ancora. Per comprendere i fattori alla base di questi movimenti è utile guardare proprio ai giorni in cui si sono registrati i massimi. Ad inizio anno le economie europee sembravano poter superare la crisi senza traumi, il dollaro si stava indebolendo nei confronti dell’euro, i mercati azionari scendevano e c’era un costante afflusso di capitali verso le commodities. Le commodities, tra cui anche l’oro, sembravano essere sostenute da buoni fondamentali e questo le portava ad essere apprezzate come strumento di investimento alternativo a quello azionario. In questo meccanismo qualcosa però si è rotto e adesso il calo è generalizzato.
Oro
Euro ai minimi da 20 mesi sul dollaro, mentre calano i prezzi della materie prime
L’euro all’apertura del mercato londinese si riprende leggermente dalle perdite subite nel corso della seduta asiatica contro il dollaro, ma resta debole, come del resto lo è la sterlina e altre valute ad alto rendimento. L‘euro ha anche toccato un minimo di quattro anni e mezzo contro lo yen poichè gli investitori tornano ad allontanarsi dal più rischioso carry trade. Il biglietto verde ha segnato il massimo di 21 mesi nei confronti del basket con le principali valute. Gli investitori scommettono sul fatto che i tassi nei paesi al di fuori degli Stati Uniti verranno tagliati in modo consistente per cercare di sostenere la crescita mondiale. I timori che ci potrebbe essere un profondo rallentamento dell’economia mondiale hanno spinto gli investitori a liquidare le posizioni costruite negli ultimi anni, quando l’euro era riuscito a toccare il suo massimo storico a 1,60 dollari, dicono i dealer.
Perdite della crisi finanziaria: meglio investire in oro o immobili?
La crisi iniziata nel 2007 prosegue inesorabile, bruciando i risparmi di migliaia di famiglie. Sono stati piazzati dai promotori diversi prodotti finanziari “a basso rischio” che hanno finito per mandare in rovina persone di tutto il mondo. In mezzo alla tempesta dei Mercati alcuni pensano che la crisi sia finita e mantengono le posizioni in essere aspettando la ripresa.
Poi vi è chi non ha ancora perso tutto e tenta in qualsiasi modo di uscirne limitando le perdite: il primo pensiero che raggiunge le menti di chi si ritrova il conto corrente smagrito è quello di cercare immediatamente un altro settore o prodotto a cui affidare i propri averi sperando di recuperare le perdite subite.
Comunemente si tende a pensare ad investimenti cosiddetti “sicuri” come l’oro, o l’immobiliare. Ma sono veramente delle soluzioni? Una casa non perderà mai il proprio valore? Un lingotto d’oro ci garantisce tra qualche anno un prezzo di vendita migliore?
Calo dollaro. Oro a 915,10 usd, petrolio tocca i 140 dollari
Giornata negativa ieri a Wall Street. Il calo del dollaro fa volare l’oro a 915,10 dollari l’oncia, mentre l’argento chiude a 17,22 dollari l’oncia, il
Brusca discesa per Wall Street: greggio in salita
Apertura in discesa per Wall Street preoccupata dal barile di greggio che supera i 133 dollari e dall’attesa per il dato di aprile sulla vendita
Dal gold standard al gold Exchange: sarà la volta dell’euro?
Africa: aumentano i prezzi dei cereali ma anche gli indici di Borsa
Finanziamenti e leasing: agevolazioni e limitato impatto sulla liquidità aziendale
Oltre i 5000 euro solo assegni non trasferibili, dopo tale soglia occorrerà specifica richiesta
Libero scambio o protezionismo?
Trimestrale Fiat, il Lingotto tiene duro nel mercato automobilistico
Per investire sulle materie prime: Lyxor ETFs Commodities CRB
Più collaborazione tra Italia e Russia per l’energia
Crescita Eurolandia: Bce lascia invariati i tassi
Nel 2008 la domanda sia interna che esterna dovrebbe sostenere il protrarsi della crescita del Pil nell’area delle euro, sebbene in misura minore rispetto al 2007, ma resta tuttavia elevata l’incertezza rispetto alle prospettive di crescita.
Questo giunge dai vertici della Bce. I rischi sono legati alle turbolenze finanziarie ed inoltre dall’effetto frenante su consumi e investimenti di ulteriori rincari imprevisti di prodotti energetici e alimentari, nonchè da spine protezionistiche e possibili andamenti disordinati legati agli squilibri mondiali.