Analisi Tecnica: Fiat dal medio al breve periodo

 Tra i titoli preferiti dai daytrader per quanto riguarda il paniere SPMIB c’è sicuramente FIAT. Gli scambi sono elevati, e le azioni sono trattate tanto dai cassettisti quanto dagli scalper più veloci. Analizziamo dunque l’andamento di medio periodo al fine di fornire indicazioni di massima per chiunque desidera investire in questo titolo.
Iniziando da una visione weekly (quindi a candele settimanali) si nota innanzitutto che, a differenza dell’indice di riferimento, il minimo assoluto è stato fatto nel 2005 (precisamente nella settimana del 18 Aprile) ad un valore di 4,3581. Tale prezzo non è ancora stato rivisto, poiché il minimo di periodo è stato fatto tre settimane fa’ a 5,2350. Sostanzialmente si tratta di un segnale di tenuta rispetto all’indice, per cui nel medio periodo sembra che se l’indice prenderà la strada del rialzo, il titolo FIAT ne trarrà beneficio sovraperformando l’SPMIB. Importante sarà la tenuta del livello 4,82 se verrà raggiunto, sul quale iniziare ad accumulare, con entrate frazionate in attesa degli sviluppi di medio periodo. In ultimo, la situazione di ipervenduto dell’RSI settimanale fornisce un’indicazione di rimbalzo, utile per riportare i prezzi in una situazione di equilibrio.

Fannie Mae e Freddie Mac tutto è cominciato nel 1999

Fannie Mae l’agenzia per i mutui americani protagonista con la sua “sorella”di uno dei più grandi salvataggi statali mai messi in opera dall’amministrazione americana, ha registrato nel terzo trimestre perdite per 22.600 milioni di dollari.  Risultati non certo entusiasmanti ma facilmente prevedibili, era, infatti, quasi certo che i conti delle due agenzie di mutui americani non sarebbero potuto essere molto migliori. Ripercorrendo la storia dei due colossi del credito Usa si scoprono alcune particolarità, forse immaginate o supposte da qualcuno che forse dovrebbero far storcere il naso a quanti comunque dovranno caricarsi sulle spalle il fardello del salvataggio (i contribuenti americani e non solo purtroppo). Fannie Mae fu creata nel 1938 dopo il decennio della Grande Depressione: figlia del New Deal di Franklin Roosevelt, è la prima banca di natura semipubblica che ha per unico scopo l’erogazione di mutui-casa a “prezzi politici” controllati dal governo. Il suo successo nel diffondere tra la middle class americana la proprietà delle abitazioni è stato considerato il fondamento del “sogno americano”. Insieme con Freddie Mac, la sua istituzione gemella, queste due maxi-banche di credito fondiario hanno accresciuto il loro valore e la loro importanza nel sistema economico americano sorretto in gran misura negli ultimi due decenni da un grande boom edilizio.

I sindacati firmano con Cai ma i disagi negli aeroporti continuano

 Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno raggiunto l’intesa con Cai sui nuovi contratti di Alitalia. Lo riferiscono i sindacati, dopo che oggi si è tenuta la riunione fra le quattro sigle e Cai, la società che si è candidata a rilevare la parte buona della compagnia aerea. Ma nonostante la firma come previsto i disagi per chi vola continuano, malgrado i provvedimenti presi da una parte dal governo con la precettazione e dall’altra da magistratura ed Enac con le inchieste in corso per accertare responsabilità e eventuali procedimenti da inoltrare contro presunti responsabili di agitazioni non previste e non autorizzate,  con una sessantina di voli cancellati solo nell’aeroporto romano di Fiumicino.

Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporti esprimono soddisfazione per l’accordo definito, che risponde alle richieste nonché alle tutele avanzate dal sindacato durante tutta la complessa fase negoziale,

si legge in una nota congiunta diffusa dai sindacati.

Cala il titolo Vivendi a causa delle acquisizioni in videogiochi e telefonia

 Vivendi SA, società proprietaria della più grande compagnia di musica al mondo, ha fatto sapere che il suo profitto ha subito un calo di 13 punti percentuali, soprattutto a causa dei costi derivanti dalle acquisizioni nei suoi affari relativi alla telefonia e ai videogiochi. Il reddito netto modificato della società è sceso a 625 milioni di euro, mentre un anno fa era pari a 721 milioni di euro: ciò ha anche significato una previsione media errata degli analisti economici, i quali avevano stimato un profitto pari a 657 milioni di euro per la compagnia francese.

 

Il direttore generale di Vivendi, Jean-Bernard Levy, ha tentato di rafforzare tutti gli affari della società soprattutto attraverso i rilevamenti aziendali degli ultimi due anni, facendo in tal modo incrementare i guadagni dell’emittente televisiva Canal Plus e della compagnia telefonica marocchina Maroc Telecom. Secondo una fonte proveniente dalla stessa Vivendi:

Il declino subito nei profitti è stato principalmente influenzato dall’effetto sfavorevole provocato dai costi di integrazione provocati dagli affari intrapresi da Vivendi insieme a Neuf Cegetel.

 

La Bulgaria si da al vino e chiede aiuto all’Italia

 Entro il 2025 la Bulgaria intende poter contare su un settore vitivinicolo all’avanguardia, in grado di competere coi principali produttori mondiali. Un settore fortemente rivolto all’esportazione, in grado però di attrarre risorse ed investimenti esteri – con la possibilità di interventi dei Fondi comunitari – e di alimentare nuovi flussi turistici. Il piano di Sofia – entrata a pieno titolo nell’Unione europea il 1 gennaio 2007 – prevede di rivoluzionare completamente il comparto vitivinicolo nazionale: espianto dei vecchi vigneti meno produttivi, innesti di nuove varietà, politiche di formazione imprenditoriale, sviluppo di centri di ricerca, politiche di marketing sia per favorire i consumi interni che per innalzare la considerazione dei vini bulgari nei mercati più tradizionali (quelli che facevano capo all’ex Patto di Varsavia) sia in un pacchetto di mercati-target: Germania, Inghilterra, Giappone, Scandinavia, Stati Uniti e Russia (già oggi primo mercato con quasi 54 milioni di bottiglie vendute nel 2005 contro le 30 del 2004).

Analisi Tecnica: Soybean e il trading-range

 Uno dei più affascinanti mercati del mondo è sicuramente quello delle commodities. Da decine, centinaia di anni vengono scambiati beni di prima necessità sui mercati. Le materie prime sono beni fondamentali per l’uomo, per questo motivo sono importanti per l’economia mondiale e, sempre per lo stesso motivo, attirano sui loro derivati trattati nei mercati regolamentati migliaia di investitori.
La difficoltà di ricavare guadagno dalla speculazione sulle commodities è altissima, ma non per questo è impossibile ricavare dei profitti con costanza: seguendo un piano d’investimento (o “piano di trading”) studiato e ben definito, è possibile speculare sui future con sottostante le materie prime con un notevole successo.

Mizuho sosterrà il capitale vendendo numerose azioni privilegiate

 Mizuho Financial Group Inc., seconda banca del Giappone per quanto riguarda il volume delle entrate, sta pianificando di vendere circa 300 miliardi di yen (3,3 miliardi di dollari) in azioni privilegiate al fine di dare nuovo vigore al capitale, ridotto da un numero crescente di prestiti sbagliati e dalle perdite negli investimenti azionari. Il direttore generale della banca asiatica, Terunobu Maeda, ha confermato l’operazione durante una conferenza stampa a Tokyo. Tali titoli, i quali non possono essere convertite in azioni comuni, potrebbero essere vendute principalmente ad investitori istituzionali giapponesi. Mizuho, che ha già investito una cifra pari a 1,2 miliardi di dollari in Merrill Lynch & Co. quest’anno, sta tentando di sfruttare i suoi investitori, dopo che la crescita dei debiti e le perdite nelle società azionarie hanno causato il drastico taglio delle previsioni per i profitti delle cinque maggiori banche del Giappone.

 

Altri prestatori potrebbero agire allo stesso modo, anche perchè il Nikkei 225 Stock Average ha già perso più di 24 punti percentuali nel mese di ottobre. David Marshall, direttore gestionale della società Fitch Ratings, ha rilasciato al riguardo una intervista:

Le banche giapponesi stanno cominciando a divenire scarsamente capitalizzate. Credo che per esse abbia maggior senso dare più vigoria al capitale, al fine di preservare la fiducia nei loro confronti.

Nel dettaglio, Mizuho ha fatto rilevare la sua seconda perdita netta negli ultimi tre trimestri. Il titolo della banca giapponese è sceso di 6,6 punti percentuali ed ha chiuso a quota 254,5 yen alla borsa di Tokyo.

 

Fiat crolla in Borsa all’annuncio di nuove casse integrazioni

 Fiat Automobiles, che continua nella sua discesa in Borsa e ritorna abbondantemente sotto i 6 euro, ha comunicato ai sindacati i nuovi programmi di cassa integrazione per dicembre-gennaio negli stabilimenti di Mirafiori (Torino) e Pomigliano d’Arco (Napoli) per adeguare la produzione alla domanda in forte flessione. Lo dice una fonte del gruppo. L’azienda ha anche comunicato una nuova settimana di cassa integrazione (l’ultima di novembre) per tutta la carrozzeria di Mirafiori, compresa la linea di Alfa Mito che aveva evitato la precedente interruzione. Il successivo stop alla produzione cadrà a cavallo delle festività natalizie, allungandosi sul mese di gennaio. Lo stabilimenti di Mirafiori fermerà le linee dal 22 dicembre fino al 11 gennaio del 2009, ha detto la fonte interpellata da Reuters. L’impianto di Pomigliano si fermera’ prima, dal 8 dicembre, per riprendere l’11 gennaio del prossimo anno.

Henry Paulson cambia idea sul TARP: niente asset tossici, ma aiuti ai consumatori e aumenti di capitale

 Henry Paulson ha cambiato idea: i 700 miliardi messi a disposizione dal TARP (Trouble Asset Relief Program) non saranno impiegati per comprare asset “tossici” dalle banche, ma finiranno in aumenti di capitale e finanziamenti a sostegno dei consumatori. Facciamo però un passo indietro per capire cosa è successo. Il piano Paulson fu approvato nei primi giorni di ottobre con l’intento di dare risorse al Dipartimento del Tesoro USA per comprare asset illiquidi dalle banche in modo da liberare i bilanci di queste ultime dai rischi di ulteriori svalutazioni. Ad oggi sono stati spesi 290 miliardi di dollari: 250 miliardi sono serviti a finanziare aumenti di capitale delle banche, 40 miliardi sono andati ad AIG (ne abbiamo parlato in questo articolo). Paulson per adesso ha quindi preferito un approccio più diretto alla questione della mancanza di liquidità per le banche, gli aumenti di capitale aumentano la solidità fornendo denaro senza l’obbligo di cedere asset. Ieri si è parlato di come verranno spesi i prossimi 410 miliardi di dollari ed è qui che c’è stata la sorpresa.

Analisi Tecnica: Crude Oil e Euro/Dollaro in trend ribassista

 Non sono solo gli indici a soffrire di “alta volatilità” nella crisi economica attuale: anche nei mercati delle commodities stiamo assistendo a giornate con escursioni notevoli, in particolare il future sul Crude Oil mette a segno una serie di sedute dall’ampiezza pronunciata.
Mentre in certi casi, nonostante la volatilità, stiamo assistendo alla definizione di trading-range, sul petrolio il trend negativo non lascia nessun dubbio agli operatori, che incalzano le vendite giorno dopo giorno: nel solo mese di ottobre il future ha perso circa il 33% del proprio valore, passando da 100,65 a 67,725 dollari per barile. Il mese di Novembre sembra continuare il ribasso senza esclusioni di colpi: attualmente la candela weekly segna una performance di quasi -13%.