Gazprom considera la possibilità di entrare in Tnk-Bp

Gazprom, colosso del gas , ha dichiarato l’intenzione di entrate a far parte di Tnk-Bp, terzo gruppo petrolifero russo. Condizione all’eventuale acquisto delle azioni, la fine dei conflitti interni a Tnk-Bp. Lo dichiara alla stampa Alexander Medvedev, numero due di Gazprom, che si augura la rapida risoluzione degli scontri.

La società Tnk-Bp è anglo-russa ed è costituita pariteticamente dalla britannica Bp da una parte e da tre miliardi russi dall’altra. Attualmente gli azionisti britannici e quelli russi sono in cerca di un’intesa, soprattutto per quel che riguarda l’espansione della società all’estero. I russi, in particolare il gruppo Alfa di Mikhail Fridman, vogliono allargare il proprio business su scala mondiale, mentre i britannici intendono muoversi con maggiore prudenza.

Bernanke : “Il funzionamento dei mercati finanziari e’ migliorato”. Dollaro forte per contrastare l’inflazione

Dollaro sempre piu’ forte nei confronti dell’euro dopo le dichiarazioni del presidente della Fed, Ben Bernanke. Il dollaro quota a 1,5597 contro euro rispetto alla chiusura dei mercati europei a 1,5711 (1,5784 rilevazione Bce).

Continueremo a monitorare attentamente gli sviluppi sui mercati valutari e il duplice obiettivo della Fed sulla stabilita’ dei prezzi e la massimizzazione di uno sviluppo sostenibile dell’occupazione e dell’economia saranno fattori chiave per assicurare che il dollaro rimanga una valuta forte e stabile. – Bernanke ha quindi spiegato che – il funzionamento dei mercati finanziari e’ migliorato anche se rimangono alcune condizioni restrittive.

Che questa sia una risposta all’attacco di Dimitri Medvedev agli Stati Uniti nel corso del Forum economico di San Pietroburgo?

Sempre alto il prezzo del petrolio. In Italia minacciato lo sciopero dei Tir contro il caro-benzina

Prezzo del petrolio ancora molto alto. Superata anche questa mattina la soglia dei 135 dollari a barile. In Asia, nonostante i richiami dell’Arabia Saudita, il prezzo del greggio continua a salire e non sembra voler frenare la sua ascesa. Secondo Justin Lin, capo economista della Banca Mondiale, i prezzi globali del petrolio resteranno comunque alti nel medio e lungo periodo.

Gli fa eco il Fondo Monetario Internazionale che prevede un aumento, entro l’anno, del prezzo del greggio fino a toccare la soglia dei 200 dollari al barile. Situazione critica che si riflette su tutta l’economia mondiale ma soprattutto su quella americana che rischia una recessione.

Intanto in Italia a causa del caro-petrolio, gli autotrasportatori minacciano lo sciopero dei tir se il governo non prenderà, a breve, misure per contrastare il caro benzina. Secondo le società di autotrasporti, con l’aumento del costo del petrolio il governo fa cassa in quanto aumentano di conseguenza anche le tasse sui carburanti, le cosiddette accise. Tutto questo a svantaggio dei cittadini che si ritrovano a dover pagare tasse sui carburanti per circa un terzo del costo della benzina.

Debole seduta per le borse europee. Chiusura contrastata per Wall Strett. In rosso gli indici asiatici

Debole chiusura ieri per le principali borse europee. L’avvio di settimana è stato, dunque, sottotono per gli indici esteri. Male Bruxelles che chiude a – 0, 87% a 3.640,71 punti. Chiusura in rosso anche per Zurigo che flette dello 0,86% a 7.322,68 punti, Madrid con un calo dello 0,74% a 12.829,4 punti, Londra dello 0,58% a 5.872,5 punti ed Amsterdam dello 0,30% a 469,82 punti. Ottengono, invece, un lieve rialzo Francoforte con + 0,17% a 6.815,63 punti e Parigi che chiude con + 0,08% a 4.799,38 punti.

Difficile giornata, ieri, in Europa, per il settore bancario, dopo che Lehman Brothers ha comunicato di prevedere perdite di circa 3 miliardi di dollari nel secondo trimestre.

Arriva la Robin Hood Tax! Regola: tassare i profitti delle aziende petrolifere

Il Ministro dell’ Economia Giulio Tremonti ha annunciato che probabilmente includerà già nel prossimo Dpef la cosiddetta Robin Hood Tax.

Analizzando da vicino questa nuova tassa scopriamo con le parole dello stesso Ministro che andrà a colpire le compagnie petrolifere e ridistribuirà la ricchezza ai più deboli. Il ministro la definisce imposta etica, per questi è una cosa giusta tassare i profitti delle aziende petrolifere e non andare ad applicare l’Iva sino alla pompa di benzina, poiché non è da combattere il prezzo che arriva alle pompe di benzina ma quello del barile. Tremonti ribadisce che se nessun paese dell’Unione Europea avrà il coraggio di appoggiare la sua proposta sarà lui a portarla avanti solo nel nostro Stato.