Protesta dei suinicultori: non si consegnano le certificazioni dop. A rischio prosciutti come il Parma e il San Daniele

In un’Italia scossa dalle proteste scendono in campo anche i suinicultori e i produttori di prosciutto. Dal primo giugno, infatti, è scattata ufficialmente la sospensione dei certificati di qualità che accompagnano i suini alla macellazione per produrre salumi. Una decisione drastica che pesa sui guadagni degli allevatori poiché, così facendo, si ritrovano a vendere senza incassare il sovrapprezzo dato dalle certificazioni.

Al centro delle proteste degli allevatori il calo del prezzo dei suini, l’aumento dei costi per l’alimentazione degli animali con un rialzo del 40 per cento del prezzo di cereali e oleaginose, i rincari anche nelle spese energetiche e la necessità di investimenti nelle strutture e nei macchinari all’interno delle aziende per ottemperare agli obblighi imposti dall’Unione Europea.

FMI modifica al rialzo le stime sulla crescita di Eurolandia 2008 dall’1,4% all’1,75%

Il Fondo monetario internazionale ha rivisto al rialzo le stime di crescita dell’area euro. L’economia di Eurolandia deve però fare i calcoli con grandi rischi, soprattutto tenendo conto delle turbolenze sui mercati finanziari che per il momento proseguono, come spiegano gli ispettori di Washington nel loro tradizionale rapporto Article IV. Le stime di crescita per Eurolandia formulate ad aprile dal Fondo Monetario Internazionale erano state criticate dalla Commissione di Bruxelles che le aveva giudicate troppo pessimistiche. Pochi giorni fa il Fondo, modifica al rialzo le stime 2008 portandole dall’1,4% all’1,75%. Le previsioni di primavera della Commissione Ue, rese note a fine aprile, danno per l’anno in corso una crescita all’1,7% e per il 2009 all’1,5%.

Air France non acquisirà Alitalia, possibile sospensione del titolo in Borsa

Ricordiamo ancora il ricorso di Airone contro l’esclusività della trattativa tra Alitalia e Air France, la richiesta fu respinta sia per la carenza di elementi dell’irreparabilita’ del danno, sia per la mancanza di fumus boni iuris. Credevamo che l’epilogo sarebbe stato che, finalmente Air France sarebbe riuscita ad acquisire Alitalia ed invece ecco la sorpresa: Air France non aquisirà più Alitalia e riguardo al fallimento del progetto di acquisizione, il presidente di Air France ha sottolineato che gli

dispiace ancora molto, ma ora lo scenario del settore è cambiato e appare difficile riproporre un progetto di integrazione di Alitalia nel gruppo Air France-Klm.

Tutto finito in una nuvola di fumo quindi.

Caro-gasolio:i pescatori protestano. Porti bloccati, pescherecci ormeggiati e niente pesce fresco

Prosegue in tutti i principali porti italiani la protesta dei pescatori contro il caro-gasolio. La questione principale che agita i pescatori è il costo del gasolio: il carburante continua a salire e loro non se la sentono più di uscire in mare. Notte in bianco per molti pescatori che hanno deciso di controllare la riuscita dello sciopero e che nei mercati non arrivasse pesce fresco pescato in Italia o all’estero.

Banchi dei mercati vuoti, dunque, niente pesce fresco, pescherecci all’ormeggio e porti bloccati. Numerosi striscioni e cartelloni tappezzano le imbarcazioni e i porti ed esprimono la rabbia dei pescatori: “Caro gasolio, marineria ko”, “In mare non si va e il pesce non ci sta”, “Gasolio alle stelle pescatori al fallimento”. I pescatori denunciano il raddoppio, in poco più di sei mesi, del prezzo del gasolio che ha raggiunto gli 82 centesimi al litro.

Soros non è interessato all’As Roma: Consob avvia indagine

La Procura di Roma ha aperto ufficialmente oggi un’indagine sulle oscillazioni in Borsa nelle ultime settimane del titolo della As Roma Calcio. La Procura di Roma ha inviato una lettera alla Consob chiedendo accertamenti sulla vicenda legata alla As Roma e alle oscillazioni del titolo registrate negli ultimi mesi, dopo le ricorrenti notizie di interesse per la società da parte di vari possibili acquirenti, tra cui il finanziere statunitense George Soros. Il titolo è stato più volte sospeso nelle ultime settimane dalle contrattazioni di pazza Affari per eccessi di rialzo e di ribasso. Il procuratore della Repubblica Giovanni Ferrara ha chiesto alla Consob informazioni sulla tipologia delle oscillazioni che hanno riguardato il titolo della società giallorossa.

Bradford & Bingley crolla alla Borsa di Londra: torna il panico per i mutui suprime

Le Borse mondiali tornano a temere per la crisi dei mutui subprime. La responsabilità è del “profit warning” lanciato da Bradford & Bingley, uno dei principali operatori del settore in Gran Bretagna, che alla Borsa di Londra oggi è crollata fino al 27%. La società ha annunciato per il primo quadrimestre dell’anno condizioni economiche difficili, perdite lorde per 8 miliardi di sterline nei primi 4 mesi del 2008 a causa della sua esposizione ai crediti immobiliari. La società di mutui è stata sospesa sul mercato britannico, con i dealer che vedevano un’apertura in ribasso del 27% proprio a causa dei risultati 2008. L’ annuncio sui dati solleva ancora una volta dubbi sulle prospettive a breve per la società e per il mercato britannico dei mutui nel suo complesso.

L’Italia rischia di rimanere senza latte: gli allevatori minacciano una rivolta

Gli allevatori italiani non ne possono più e minacciano di sollevare una protesta lasciando l’Italia senza latte. A mettere in agitazione gli allevatori è la situazione di crisi in cui verte il settore ed in particolare il prezzo del latte. I produttori, supportati dalla Coldiretti, chiedono di ridurre il valore aggiunto che il latte acquisisce dall’allevatore al consumatore.

Il prezzo del latte aumenta di quattro volte dalla stalla alla tavola e questo, secondo i produttori, rischia di mettere in crisi le aziende agricole e la domanda da parte dei cittadini. Gli allevatori chiedono un adeguamento del prezzo del latte alla stalla che lo porti a 42 centesimi al litro. Richiesta alla quale fino ad ora sono seguiti secchi rifiuti e l’intenzione di abbassare il prezzo del latte a 35 centesimi al litro.

Arriva l’e-ticket. Niente più biglietto cartaceo per 240 compagnie aeree.

Nel era dell’e-commerce e della digitalizzazione anche i biglietti aerei si sono adeguati. Dal 1 giugno, infatti, si è detto addio ai tradizionali biglietti di carta, angoscia dei viaggiatori che sempre rischiavano di lasciarlo a casa nel cassetto della scrivania. A sostituirlo arriva l’e-ticket, il biglietto elettronico in uso già in altri settori. Il definitivo passaggio all’e-ticket è stato sancito da un decreto dell’organizzazione IATA (International Air Transport Association).

Le 240 compagnia aeree, aderenti all’associazione e pari al 94% del traffico aereo mondiale, dovranno, dunque, abbandonare il vecchio biglietto cartaceo per adottare quello elettronico. Viaggiare diventa, dunque, più facile e veloce: è sufficiente infatti recarsi presso il check-in in aeroporto con un documento di identità e con il codice di prenotazione. Il biglietto elettronico può essere acquistato online 24 ore su 24 sui siti delle varie compagnie aeree o chiamando i rispettivi call center.

Accreditamento azioni ai creditori di Parmalat

La Parmalat è stata travolta da un crack finanziario scoppiato alla fine del 2003, che l’ha costretta a dichiarare bancarotta. Con decreto del Ministero delle Attività Produttive gran parte delle Società del Gruppo sono state ammesse alla procedura di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi e il Dr. Enrico Bondi è stato nominato Commissario straordinario. Il fallimento della Parmalat è costato l’azzeramento del patrimonio azionario ai piccoli azionisti, mentre i risparmiatori che avevano investito in bond hanno ricevuto solo un parziale risarcimento. Il Tribunale di Parma dichiarò insolventi le società nominando Giudice Delegato il Dr. Vittorio Zanichelli e con tali sentenze, furono fissate le date per il deposito delle domande di insinuazione e per la verifica dei crediti. Grazie al cosiddetto decreto “salva-imprese”, Parmalat fu salvata dal fallimento e la sua direzione fu affidata come già detto all’amministrazione straordinaria di Enrico Bondi, che ha risanato parzialmente i conti (pur dovendo ancora rispondere completamente alle richieste di risarcimento dei vecchi risparmiatori). Successivamente gli obbligazionisti hanno visto le loro obbligazioni convertite in azioni Parmalat di nuovo tipo, quotate alla Borsa di Milano.

Niente ICI e niente infrastrutture e difesa del suolo in Sicilia e Calabria

Il taglio dell’ICI ha reso contente un numero immenso di famiglie, l’abolizione della tassa sulla prima casa farà si che gli italiani possano dedicare ad altre spese la somma che fino a poco fa veniva periodicamente sottratta. Ricordiamoci però che lo Stato rappresenta un’azienda, seppur senza scopo di lucro, per cui il “risultato di esercizio” non può chiudere in perdita. Non avendo ovviamente uno scopo lucroso, è comunque auspicabile che possa chiudere i conti di fine anno almeno alla pari. Cosa significa? In parole semplici, dato che è stata abolita la tassa Ici che per lo Stato rappresenta un entrata, ovviamente per pareggiare tale perdita lo Stato dovrà ridurre i costi. Ed anche in questo caso lo Stato non si è smentito ed ha pensato di sottrarre somme dai fondi che erano destinati alle infrastrutture e alla difesa del suolo (ex risorse Ponte Stretto) in Sicilia e in Calabria (1.363,5 milioni di euro).

Pubblicità Moby S.p.A potenzialmente ingannevole. L’Antitrust la blocca

L’antitrust ha sospeso la pubblicità della società Moby “Vai in Sardegna o Corsica. TORNI GRATIS” poiché ritenuta ingannevole per i consumatori. Il provvedimento del Garante della Concorrenza e del Mercato nasce per impedire che i consumatori, spinti dalla pubblicità, compiano scelte sbagliate nel momento di scegliere la destinazione in vista delle vacanze estive. Al centro delle polemiche l’uso della formula ‘Torni Gratis’ e l’effettiva convenienza della promozione.

La promozione pubblicitaria non specificherebbe in modo adeguato il necessario pagamento di tasse, diritti e supplementi. Secondo l’Antitrust, infatti, il messaggio principale della pubblicità, diffusa su varie testate nazionale, su cartelloni e sul sito internet della società Moby, evidenzia in modo particolare l’espressione ‘TORNI GRATIS’, relegando in fondo alla pagina una lista di limitazioni cui è soggetta la promozione, scritta per altro in caratteri più piccoli rispetto al claim principale.