Contratti di lavoro: riparte la trattativa tra Confindustria e sindacati. Accordo entro fine estate

È ripartita la trattativa sulla riforma dei contratti di lavoro. Martedi 10 giugno, si è tenuto un incontro tra Confindustria e i vertici di Cgil, Cisl e Uil. Dopo un lungo periodo di stallo, l’avvio della trattativa è stato positivo e le parti sono seriamente intenzionate a concludere. Fissato il calendario dei lavori: si inizia mercoledi 18 giugno per terminare entro il 30 settembre. Luigi Angeletti, leader della Uil, si auspica di concludere già il 23 luglio, sovrapponendo cosi il nuovo accordo con quello sottoscritto nella stessa data del ’93.

Una delle questioni da discutere riguarda gli assetti contrattuali, nazionali ed aziendali, causa di discordia tra sindacati ed imprenditori. Prevista anche una discussione sulla possibilità di trovare un nuovo modello contrattuale, alleggerendo il contratto nazionale per dare maggiore peso a quello aziendale, legando i salari alla produttività e prevedendo, quindi, possibili aumenti delle retribuzioni.

Barilla chiude l’accordo con Sammontana per la cessione di GranMilano

Sottoscritto l’accordo tra Barilla e Sammontana per la cessione del 100 per cento del capitale dei marchi Sanson e Tre Marie, gestiti da GranMilano. L’operazione, che dovrebbe costare circa 190 milioni di euro, rappresenta una svolta importante per la Sammontana che in questo modo potrà incrementare notevolmente la propria fetta di mercato ed estendere la sua leadership nel settore.

La GranMilano, infatti, opera sia nel comparto dei gelati, con i marchi Sanson e Mongelo, sia in quello della pasticceria con il marchio Tre Marie. Previsto, inoltre, un contratto d’affitto dei marchi Ringo e Togo. L’accordo porterà una boccata d’aria anche per la Barilla.

Gazprom considera la possibilità di entrare in Tnk-Bp

Gazprom, colosso del gas , ha dichiarato l’intenzione di entrate a far parte di Tnk-Bp, terzo gruppo petrolifero russo. Condizione all’eventuale acquisto delle azioni, la fine dei conflitti interni a Tnk-Bp. Lo dichiara alla stampa Alexander Medvedev, numero due di Gazprom, che si augura la rapida risoluzione degli scontri.

La società Tnk-Bp è anglo-russa ed è costituita pariteticamente dalla britannica Bp da una parte e da tre miliardi russi dall’altra. Attualmente gli azionisti britannici e quelli russi sono in cerca di un’intesa, soprattutto per quel che riguarda l’espansione della società all’estero. I russi, in particolare il gruppo Alfa di Mikhail Fridman, vogliono allargare il proprio business su scala mondiale, mentre i britannici intendono muoversi con maggiore prudenza.

Liberalizzazione dei mercati europei dell’elettricità e del gas: separazione tra compagnie proprietarie e gestione reti

Al Consiglio dell’Energia dell’ Ue è stato raggiunto un accordo sulla separazione proprietaria delle reti di produzione e di trasmissione dell’energia nel quadro delle misure

Entro il 2009 Banca Centrale dei Paesi del Golfo, moneta unica dopo il 2010

Entro il 2009 sarà creata la Banca Centrale dei Paesi del Golfo, essa avrà ruolo simile alla nostra Bce, ma la moneta unica arrivera’ dopo il gia’ annunciato 2010. La moneta comune, è vista come strumento necessario per distinguersi dagli altri Paesi arabi e integrare profondamente il sistema economico e finanziario all’interno della regione. L’accordo è stato siglato a Doha dai governatori delle banche centrali di Arabia Saudita, Qatar, Kuwait, Bahrein, Emirati Arabi Uniti e Oman. Mancano pochi passi per la nascita della nuova Banca centrale: l’approvazione dei ministri delle finanze a settembre e il sigillo sulla stesura finale dei governanti a novembre. Le basi dell’unione economica che questi Paesi vogliono creare erano state poste già nel 1980, ma solo verso la fine degli anni ’90 i lavori hanno iniziato a procedere velocemente

Bernanke : “Il funzionamento dei mercati finanziari e’ migliorato”. Dollaro forte per contrastare l’inflazione

Dollaro sempre piu’ forte nei confronti dell’euro dopo le dichiarazioni del presidente della Fed, Ben Bernanke. Il dollaro quota a 1,5597 contro euro rispetto alla chiusura dei mercati europei a 1,5711 (1,5784 rilevazione Bce).

Continueremo a monitorare attentamente gli sviluppi sui mercati valutari e il duplice obiettivo della Fed sulla stabilita’ dei prezzi e la massimizzazione di uno sviluppo sostenibile dell’occupazione e dell’economia saranno fattori chiave per assicurare che il dollaro rimanga una valuta forte e stabile. – Bernanke ha quindi spiegato che – il funzionamento dei mercati finanziari e’ migliorato anche se rimangono alcune condizioni restrittive.

Che questa sia una risposta all’attacco di Dimitri Medvedev agli Stati Uniti nel corso del Forum economico di San Pietroburgo?

Sempre alto il prezzo del petrolio. In Italia minacciato lo sciopero dei Tir contro il caro-benzina

Prezzo del petrolio ancora molto alto. Superata anche questa mattina la soglia dei 135 dollari a barile. In Asia, nonostante i richiami dell’Arabia Saudita, il prezzo del greggio continua a salire e non sembra voler frenare la sua ascesa. Secondo Justin Lin, capo economista della Banca Mondiale, i prezzi globali del petrolio resteranno comunque alti nel medio e lungo periodo.

Gli fa eco il Fondo Monetario Internazionale che prevede un aumento, entro l’anno, del prezzo del greggio fino a toccare la soglia dei 200 dollari al barile. Situazione critica che si riflette su tutta l’economia mondiale ma soprattutto su quella americana che rischia una recessione.

Intanto in Italia a causa del caro-petrolio, gli autotrasportatori minacciano lo sciopero dei tir se il governo non prenderà, a breve, misure per contrastare il caro benzina. Secondo le società di autotrasporti, con l’aumento del costo del petrolio il governo fa cassa in quanto aumentano di conseguenza anche le tasse sui carburanti, le cosiddette accise. Tutto questo a svantaggio dei cittadini che si ritrovano a dover pagare tasse sui carburanti per circa un terzo del costo della benzina.

Arriva la Robin Hood Tax! Regola: tassare i profitti delle aziende petrolifere

Il Ministro dell’ Economia Giulio Tremonti ha annunciato che probabilmente includerà già nel prossimo Dpef la cosiddetta Robin Hood Tax.

Analizzando da vicino questa nuova tassa scopriamo con le parole dello stesso Ministro che andrà a colpire le compagnie petrolifere e ridistribuirà la ricchezza ai più deboli. Il ministro la definisce imposta etica, per questi è una cosa giusta tassare i profitti delle aziende petrolifere e non andare ad applicare l’Iva sino alla pompa di benzina, poiché non è da combattere il prezzo che arriva alle pompe di benzina ma quello del barile. Tremonti ribadisce che se nessun paese dell’Unione Europea avrà il coraggio di appoggiare la sua proposta sarà lui a portarla avanti solo nel nostro Stato.

In arrivo pesanti tagli al trasporto pubblico locale

Tagliare le risorse destinate al trasporto pubblico e in particolare a quello locale. Così il governo italiano intende fronteggiare i costi delle misure fiscali da esso varate. I circa 400 milioni di euro riservati al trasporto pubblico per il triennio 2008-2010 serviranno al governo per coprire l’Ici e, probabilmente, per finanziare Alitalia.

Siamo alle solite, la prima manovra economica del governo penalizza il settore dei trasporti pubblici locali.

Lo dichiara l’Asstra (Associazione Trasporti) dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge fiscale che prevede i tagli al settore dei trasporti pubblici. Sono stati eliminati dal bilancio nazionale fondi necessari all’attuazioni di misure tese a rafforzare il trasporto pubblico e locale, venire in contro all’utenza, limitare l’uso dei mezzi privati e scremare la circolazione dei camion.

Medvedev: Occorre primo piano della Russia nell’economia globale, non più egoismo economico degli Usa

Non importa quanto è grande il mercato americano né quanto è forte il sistema finanziario americano: non sono in grado di sostituirsi ai mercati globali”. Gli Usa non bastano anche se la loro presenza nel mondo può dare questa impressione. Non solo: hanno fallito. L’incapacità dei grandi gruppi nel considerare i rischi connessi alle loro strategie e le politiche aggressive della più grande economia del pianeta non ha portato solo a perdite finanziarie, ma hanno impoverito il mondo.

Questo l’attacco di Dimitri Medvedev, nuovo presidente russo sferrato agli Stati Uniti nel corso del Forum economico di San Pietroburgo. Quanto sta accadendo, secondo Medvedev, è la più grave crisi dal 1930 ed è figlia dell’ “egoismo economico” da parte degli Usa che ha penalizzato e continua a penalizzare anche la Russia alla ricerca di norme condivise per potere investire all’estero così come consente alle imprese estere di investire in Russia.

Trichet prospetta aumento tassi: sale Euribor

Dopo le parole del presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, che non ha escluso un aumento del costo del denaro dal 4% al 4,25% il prossimo mese per fronteggiare la minaccia dell’inflazione, assisteremo ad un aumento dei tassi di interesse dell’Eurozona. Tali parole infatti si sono già ripercosse su quei tassi Euribor ai quali sono indicizzate le rate dei mutui a tasso variabile. Ciò significa che chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile pagherà un po’ di più ogni mese. Precisiamo che la revisione delle aspettative future sui tassi di interesse europei si è fatto sentire più sulle scadenze lunghe che su quelle brevi: l’Euribor 360 a un mese è stato influenzato soltanto relativamente ed è passato in un giorno dal 4,458% al 4,479 per cento. Il tasso a 3 mesi, è salito d’un colpo dal 4,866% al 4,967%, mentre quello a 6 mesi ha raggiunto la soglia del 5%, precisamente del 5,113% (dal 4,938%).

La stretta monetaria prennunciata in settimana dal presidente Jean Claude Trichet, ha quindi messo in subbuglio i mercati che non si aspettavano un orientamento così aggressivo. Il mercato e l’imprenditoria come hanno accolto tali mosse? Con favore dagli imprenditori italiani come l’amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne secondo cui la Bce interpreta «giustamente e totalmente» il suo compito e il numero uno di Unicredit, Alessandro Profumo, il quale ritiene che la Bce fa il suo mestiere al meglio.

Potenziati gli scambi commerciali tra Italia ed Egitto

Potenziare la partnership commerciale ed industriale tra Italia ed Egitto. È questo l’obiettivo del vertice bilaterale tra i due paesi che si è svolto, a Villa Madama, mercoledi 4 giugno. Tre gli accordi siglati: in materia di Politica Estera, Politiche agricole (cooperazione industriale nel settore marittimo e pesca) e Beni Culturali (protezione e restituzione di beni e per il restauro del museo egizio del Cairo.

Presente oltre al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il Presidente egiziano Hosny Mubarak, una schiera di ministri. In rappresentanza del governo italiano c’erano i ministri degli Esteri Franco Frattini, dello Sviluppo economico Claudio Scajola, delle Politiche agricole Luca Zaia, della Cultura Sandro Bondi e dei Trasporti Altiero Matteoli.